Ben Affleck: perché il suo Batman è convincente

Batman v Superman Dawn of Justice è arrivato nelle nostre sale, con un primo giorno da incassi record e con la prevedibile ondata di discussioni da parte di fan, nerd, lettori di fumetti e simpatizzanti che si schierano nettamente con il si e con il no. Perché ormai si sa, ogni grande blockbuster che arriva al cinema è solo l’evento scatenante per una “guerra (poco) civile” che si prolunga sui social network in maniera insistente, prolungata, spesso con toni che rasentano il fanatismo, appunto.

 

Batman v Superman Dawn of Justice 1Quello che però sembra essere un denominatore comune, che mette d’accordo i violenti detrattori e i convinti sostenitori del film di Zack Snyder sembra essere il giudizio riservato al Batman di Ben Affleck. È passato molto tempo da quando il casting del film aveva fatto discutere aspramente (vedi sopra) gli appasionati del fumetto che rimpiangevano Christian Bale, Michael Keaton o addirittura (i più radicali) Adam West. Ebbene, dopo la visione del film Affleck sembra il nuovo eroe, letterale e figurato, di questa chiassosa, un po’ pasticciata, ma sicuramente epica avventura cinematografica.

Ma perché il Batman di Ben Affleck ci ha messo tutti d’accordo? Probabilmente la prima risposta, quella che conta davvero, è che si tratta del personaggio che non ci aspettavamo. È più vecchio del “solito” Uomo Pipistrello cinematografico, è fisicamente più imponente, ma è anche rabbioso e violento, usa le armi e lascia dietro di sé dei morti. Allo stesso tempo si inserisce perfettamente nel modello superomistico di Zack Snyder, più di una volta rappresentato nei suoi film. Ma come mia questi tradimenti, per così dire, al personaggio cinematografico non hanno turbato troppo i fan? Perché si tratta effettivamente di un ritratto molto fedele all’originale di carta e inchiostro, una lettura milleriana del Cavaliere Oscuro che nessuno aveva portato al cinema prima d’ora, e che più di ogni altra riesce a rappresentare un personaggio a uno stadio molto particolare della sua vita in cui il dolore, la solitudine, la sofferenza hanno permeato completamente l’animo da eroe, lasciando uscire allo scoperto un vigilante spietato.

Batman v SupermanSnyder mette di nuovo in scena le “origini” di Batman, quel duplice omicidio che ha reso Bruce orfano e che ha contribuito a costruire le motivazioni di un eroe oscuro per eccellenza. Perché se Batman è legato a Gotham, resta sempre quel bambino che in ogni criminale che ferma, riesce a impedire che Thomas e Martha vengano uccisi. La sensazione di insoddisfazione, di rabbia e di solitudine viene poi dall’ineluttabile verità che per quanti criminali possa fermare, questi sono come “le erbacce”, mentre lui è (e resta) solo un uomo. Un uomo che ha perso tutto quello che aveva, in termini di famiglia e amici, nel momento in cui una tuta di Robin, violentata dalle scritte di un giullare beffardo e conservata come una preziosa reliquia in una fredda e tecnologica Batcaverna, ci fa capire che l’unico membro della sua famiglia acquisita gli è stato portato via. E cosa gli resta quindi se non l’amore per la sua città, ereditato dal padre?

Quando Superman e Zod si scontrano distruggendo Metropolis, Bruce vede in queste potenze una minaccia da abbattere, un buon modo per compiere una missione, per avere effettivamente un lascito, che non sia una prossima generazione Wayne ma un’eredità a beneficio di tutto il mondo.

Batman v SupermanQuesto Batman piace perché è umano, ha paura, è terrorizzato da questo alieno che non capisce, è coraggioso, perché riconoscendo la sua inferiorità prova comunque a fare la cosa giusta, è arrabbiato e violento, perché, come il mondo di oggi ci insegna ogni giorno con più chiarezza, la paura e l’ignoranza nei confronti dell’alieno generano proprio questo: violenza. Ma è ancora un orfano, che nel suo cuore non è mai andato oltre a quella notte in quel sordido e maledetto vicolo di Gotham e così basta un nome, il ricordo della sua profonda umanità, a fermarlo e a fargli capire cosa è davvero mostruoso e alieno.

Il Batman di Ben Affleck è perfettamente in linea con lo stile del film: è massiccio, “maschio”, snyderiano potremmo dire, allo stesso tempo si confonde con le tavole di Miller e ancora, in borghese, nei panni di Bruce Wayne, conserva un fascino irresistibile e misterioso, che non lascia indifferenti le donne e che ammalia gli uomini. Un eroe inedito al cinema eppure tanto atteso dai lettori accaniti del vigilante di Gotham, un casting eccellente da parte di Zack Snyder che ha visto in Affleck il fisico, il carisma, le doti per mettere in scena la sua versione del Cavaliere Oscuro, uno smacco alle critiche e una profonda soddisfazione per Ben, che dalla sua carriera di attore ha sempre tratto minore successo rispetto invece alle soddisfazioni che gli ha dato la sedia di regia.

Batman v SupermanChe sia un grande attore o no, il ruolo di Batman, di questo Batman, è stato scritto per lui e sarà proprio lui a raccontarci al cinema, nei prossimi anni, il portentoso leader della Justice League. Perché se la solitudine e la sofferenza hanno creato il vigilante di Batman v Superman Dawn of Justice, la scoperta dei metaumani, l’amicizia con Superman e la vicinanza di Wonder Woman saranno i pilastri per riaccendere in lui la fiducia verso il genere umano, quello stesso genere umano per cui alla fine dei conti vale la pena lottare. Perché è a questo che servono gli eroi.

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