Sembra fuori discussione, anche per i fan più accaniti del MCU, che i villain dei Marvel Studios, con la chiara eccezione di Loki, hanno sempre ricevuto un trattamento poco corretto. E questo è imputabile principalmente alla scrittura, dal momento che i casting della Marvel si sono sempre distinti per la loro straordinaria ampiezza di vedute (da Mickey Rourke a Hugo Weaving). Per non parlare dell’ultimo arrivato, Daniel Bruhl, in Captain America Civil War.

 

Ecco cosa hanno dichiarato in merito al “problema” dei villain gli sceneggiatori di Captain Ameirca Civil War“Se ci pensate, ci sono state delle critiche, ma nella fase iniziale erano tutte storie di origini. Allo stesso modo si tende a creare un villain simile. Nel momento in cui il personaggio è sviluppato però si ha la possibilità di scrivere un cattivo seguendo diversi criteri. Sono molto sensibile al problema, ce l’ho ben presente. Ma non si è mai trattato della storia di Robert Redford, ma di quella di Captain America The WInter Soldier. Non era il viaggio di Teschio Rosso ma del Primo Vendicatore, di un ragazzo che da debole e rachitico diventa un eroe americano. In 120 minuti è difficile, ma Thanos potrebbe cambiare le cose perché ha avuto molto tempo. Scusatemi se cambio argomento, ma io per esempio amo molto le serie Marvel Netflix perché hai così tanto tempo per conoscere e sviluppare il cattivo”.

Sembra strano pensare a come l’idea della serializzazione al cinema sia diventata così radicata a giustificare argomenti del genere, soprattutto quando si parla chiaramente di personaggi sviluppati male. Ma un villain, che sia in un cinecomics o in un thriller o in ogni altro genere di film, ha comunque un arco preciso di tempo per presentarsi e farsi conoscere sullo schermo, per cui fare affidamento sulla serializzazione sembra una giustificazione debole. Molti dei personaggi Marvel visti al cinema meriterebbero o avrebbero meritato più dignità, e questo indipendentemente dal minutaggio a disposizione.

Che ne pensate?Marvel Villain

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