Guillermo Del Toro Frankenstein
Foto di Raffaele Piano © Cinefilos.it

Tra i vari progetti che impegneranno Guillermo Del Toro nei prossimi mesi c’è anche il nuovo adattamento di Pinocchio prodotto da Netflix (l’altro in programma, in live action, è stato diretto da Matteo Garrone e uscirà a Natale), annunciato come un musical in stop motion e scritto dallo stesso regista premio oscar.

 

Ma che versione del classico di Collodi possiamo aspettarci? Quali saranno le atmosfere e il tono del film? A rispondere è Del Toro in una lunga e interessante intervista con Variety:

Per me Pinocchio è sempre stato molto simile a Frankenstein: è una tela bianca su cui dipingere tutto ciò che rappresenta il mondo e ciò che è l’essere umano. Questo è ciò che mi attrae in termini di racconto e tematicamente non voglio rovinare ciò di cui parla il film, che è qualcosa di presente in tutti i miei lavori. Però quello di Pinocchio è un tema che mi sta molto a cuore e credo che le versioni precedenti, così come l’originale storia di Collodi in particolare, siano molto repressive. Voglio pensare che sia essenzialmente una favola molto brutale su cosa significhi disobbedire al peccato. E penso che la disobbedienza sia solo l’inizio della volontà e l’inizio della scelta. E se la disobbedienza diventasse una virtù? Sarebbe sicuramente interessante da vedere…

Vi ricordiamo che Del Toro è al lavoro anche su Nightmare Alley, il film che vedrà nel cast Bradley Cooper e Cate Blanchett .

La pellicola sarà un adattamento del romanzo omonimo di William Lindsay Gresham dal quale è già stato tratta la pellicola del 1947 con Tyrone Power nei panni di un ambizioso e giovane truffatore che stringe un’alleanza con una psichiatra femmina ancora più corrotta di lui. Prima i due si godono il successo rovinando le persone a livello mentale, poi i tradimenti tra di loro rischiano di compromettere un delicato equilibrio.

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Fonte: Variety

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