Joker: come Todd Phillips ha scoperto del “sì” di Joaquin Phoenix

Joker

Stando a quanto dichiarato da Todd Phillips, Joaquin Phoenix non avrebbe mai detto ufficialmente “sì” al ruolo di Arthur Fleck in Joker, il cinecomic della Warner Bros. campione d’incassi.

 

Di recente, Phillips ha parlato di Joker con il Los Angeles Times e della maniera in cui ha provato a convincere Phoenix ad accettare di prendervi parte, dichiarando che all’inizio l’attore non sembrava particolarmente interessato al progetto e di aver faticato parecchio prima che Joaquin accettasse di farne parte.

“Più lo conoscevo, più uscivo con lui e passavamo del tempo insieme a parlare di come sarebbe stato il film…”, così Phillips avrebbe convinto Phoenix a fare Joker. “Poi un giorno, si è presentato magicamente”, ha spiegato il regista. “Non ha mai detto ‘sì’ alla parte. Si è direttamente presentato alla prova costumi. È stata una collaborazione incredibile.”

Tutto ciò non fa altro che confermare la personalità fuori dalla schemi di Joaquin Phoenix e il suo modo di approcciarsi ad un progetto o ad un ruolo in maniera estremamente singolare. Sono noti a tutti i comportamenti intemperanti che l’attore candidato all’Oscar ha avuto sul set, ma è innegabile quanto Phoenix sia riuscito a fare davvero suo il personaggio, entrando nella storia in maniera totalizzante, da professionista indiscusso quale è.

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Joker vede nel cast Joaquin PhoenixZazie BeetzFrances ConroyBrett CullenDante Pereira-OlsonDouglas Hodge e Josh Pais ed è arrivato nelle sale il 4 ottobre 2019. Contrariamente alle altre apparizioni del personaggio nei Batman di Tim Burton, nella trilogia del Cavaliero Oscuro di Christopher Nolan e in Suicide Squad, il film è ambientato negli anni Ottanta e racconta l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.

Da sempre solo in mezzo alla folla, Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) desidera ardentemente che la luce risplenda su di lui. Cercando di cimentarsi come comico di cabaret, scopre che lo zimbello sembra invece essere proprio lui. Intrappolato in un’esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia, crudeltà e, in definitiva, tradimento, Arthur prenderà una decisione sbagliata dopo l’altra, provocando una reazione a catena di eventi.

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