The Social Network 2: Aaron Sorkin favorevole, ma a una condizione

Lo sceneggiatore premio Oscar Aaron Sorkin ha dichiarato che sarebbe favorevole a scrivere il sequel di The Social Network, ma soltanto a una condizione...

The Social Network

Aaron Sorkin ha parlato della possibilità di un sequel di The Social Network, il dramma biografico diretto nel 2010 da David Fincher, che racconta la nascita di Facebook ad opera di Mark Zuckerberg durante il suo soggiorno ad Harvard e che proprio di recente ha festeggiato i dieci anni dall’uscita in sala.

 

La sceneggiatura del film, grazie alla quale Sorkin ha vinto l’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale, era basata sulla biografia “The Accidental Billionaires” di Ben Mezrich: nel film, in particolare, Sorkin si è concentrato sulle controversie legali nate tra i co-fondatori del celebre social network in seguito alla sua inaugurazione e al suo conseguente successo.

In una recente intervista con Josh Horowitz in occasione del podcast Happy Sad Confused, Aaron Sorkin ha parlato della possibilità di un sequel di The Social Network, anticipando che sia lui che il produttore Scott Rudin sarebbero entusiasti all’idea di realizzare un nuovo film. Tuttavia, lo sceneggiatore premio Oscar ha specificato che un sequel vedrà davvero la luce soltanto se David Fincher accettasse di tornare alla regia.

“Mi piacerebbe vedere un sequel. E anche Rudin vorrebbe vederlo”, ha spiegato Sorkin. “Credo che anche il pubblico voglia vederlo, perché quello che abbiamo scoperto è il lato oscuro di Facebook. Voglio scrivere quel film? Sì, lo voglio. Ma lo scriverei soltanto se David accettasse di dirigerlo. Anche se Billy Wilder tornasse in vita e volesse dirigere il film, io accetterei comunque soltanto se fosse coinvolto anche David.”

A quanto pare, Aaron Sorkin non è l’unico a volere un sequel di The Social Network. Già diverso tempo fa Jesse Eisenberg, che è stato nominato come miglior attore protagonista agli Oscar grazie al suo ritratto di Zuckerberg, aveva dichiarato a IndieWire che era aperto a fare un sequel del film e stava solo aspettando che arrivasse la telefonata da Fincher.

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