Black Phone recensione film

Il cattivo omicida di Ethan Hawke in Black Phone è l’unico dei suoi personaggi di cui l’attore non può difendere le azioni. Black Phone è basato su un racconto del 2004 con lo stesso nome scritto dal figlio di Stephen King, Joe Hill.

 

È incentrato su una città suburbana nel 1978, in cui continuano a scomparire bambini. Quando il tredicenne Finney viene rapito dal serial killer di bambini “The Grabber” (Hawke) e rinchiuso in uno scantinato insonorizzato, si rende conto che può contattare i fantasmi delle vittime passate dell’assassino attraverso un misterioso telefono nero nel seminterrato. Attraverso l’aiuto di queste vittime uccise e della sua stessa intelligenza, Finney deve lavorare per superare in astuzia il suo rapitore e liberarsi.

Anche se Hawke interpreti il ​​terrificante cattivo in Black Phone, la sua filmografia non è comunemente associata a questo tipo di ruolo. Sebbene l’attore sia apparso in molti altri film horror tra cui Taking Lives, Daybreakers e Sinister (diretto anche dal regista di Black Phone Scott Derrickson), Hawke di solito non assume il ruolo dell’antagonista in questi film. Adesso sembra che il Grabber sia davvero il suo ruolo più inquietante.

Ethan Hawke trova il Grabber e i suoi modi omicidi impossibili da scusare, secondo Uproxx. Alla domanda sul suo ruolo in Black Phone, Hawke ha descritto il personaggio come “riprovevole”. Nonostante il solito tentativo di Hawke di essere l'”avvocato del personaggio” e di non giudicare le loro scelte, l’attore ha scoperto che il Grabber era troppo nefasto per essere difeso in alcun modo.

“È piuttosto riprovevole. Per tutta la vita la gente dice: “Beh, ti è piaciuto il tuo personaggio?” O qualunque cosa. E io dico: “Non penso a giudicare il mio personaggio”. La mia battuta ricorrente è che sono l’avvocato del mio personaggio. Vedo il mondo. Difendo la sua posizione. Giustifico le sue azioni. Ma non c’è nessun avvocato al mondo che voglia avere The Grabber come suo cliente”.

Black Phone, leggi la recensione

Il regista Scott Derrickson torna alle sue radici e collabora di nuovo con il marchio più importante del genere, Blumhouse, per un nuovo thriller horror. La sceneggiatura del film è di Derrickson e di C. Robert Cargill (Doctor Strange, la saga di Sinister), basato sulla premiata storia breve di Joe Hill dal suo bestseller del New York Times “20th Century Ghosts”. Il film è prodotto da Derrickson e Cargill’s Crooked Highway e presentato da Universal e Blumhouse. Jason Blum, Scott Derrickson e C. Robert Cargill sono i produttori del film, mentre i produttori esecutivi sono Ryan Turek e Christopher H. Warner.

La trama di Black Phone

Finney Shaw, un timido ma intelligente ragazzo di 13 anni, viene rapito da un sadico assassino che lo rinchiude in un seminterrato insonorizzato dove le urla servono a poco. Quando un telefono disconnesso inizia a squillare sul muro, Finney scopre di poter sentire le voci delle precedenti vittime dell’assassino. E sono decisi a fare in modo che ciò che è successo a loro non accada a Finney.

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