Liam Neeson condivide un tenero ricordo del figlio con R2-D2 sul set de La Minaccia Fantasma

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In un’intervista esclusiva con Screen Rant, Liam Neeson ha ricordato un tenero momento di 24 anni fa, quando era impegnato sul set di Star Wars: La Minaccia Fantasma e suo figlio, che all’epoca aveva due anni, venne a fare visita al padre sul set.

 

L’attore ha ricordato di come suo figlio, appena visto R2-D2, era voluto scendere dalle sue braccia per andare ad abbracciare il robottino, e lui pensò che il motivo era nell’apparenza carina di R2. Tuttavia, raccontando l’accaduto a George Lucas, Liam Neeson ha scoperto che era un effetto che quel robot ha su tutti i bambini, una specie di qualità innata. Ecco la dichiarazione di Neeson:

 
 

“Sì. Oh, lo fa. E so che Ewan sta facendo la serie. Sì, non posso credere che siano passati 24 anni da quando abbiamo girato il film a Londra. Mio dio. Ricordo mio figlio. Ti racconto una storia divertente. Mio figlio, Michael, aveva due anni. La sua tata lo ha portato a trovarmi sul set ed era ora di pranzo. Lo tenevo tra le braccia e l’ho portato in giro per il set e c’era R2-D2, seduto parcheggiato. Mio figlio ha guardato questo strano pezzo di metallo, tra le mie braccia, e ha semplicemente fatto così “[allunga le braccia in fuori]” Quindi ho dovuto metterlo a terra e lui si è avvicinato e ha iniziato ad abbracciare R2-D2. Ho pensato che fosse molto interessante. Aveva due anni. Non sapeva nulla di Star Wars, non aveva visto nessuno dei film. Era così carino. Ricordo di averlo detto a George Lucas dopo pranzo, ho detto: “Ho portato mio figlio. Ha voluto abbracciare R2-D2 ed è stato davvero toccante”. E George disse: “Sì. R2-D2 ha quell’effetto sui bambini”. E ho pensato che fosse molto, molto dolce, quindi me lo ha ricordato.”

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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