Nell’atteso centenario della nascita, che tutto il mondo si appresta a celebrare, Bergman 100 rende omaggio al grande regista svedese con un’imperdibile rassegna al Palazzo delle Esposizioni di Roma dal 18 gennaio al 4 marzo, come sempre a ingresso libero per il pubblico fino a esaurimento posti. Promossa da Azienda Speciale Palaexpo, Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale e La Farfalla sul Mirino, la manifestazione permetterà agli spettatori di riscoprire sul grande schermo una selezione dei capolavori più amati di Ingmar Bergman, autore tuttora ineguagliato per la ricchezza dei temi affrontati e per la straordinaria ricerca formale e filosofica: si potranno così rivedere pietre miliari della storia del cinema come Il settimo sigillo e Il posto delle fragole, Persona e Sussurri e grida, Il silenzio e La fontana della vergine, presentati nelle preziose copie in pellicola 35mm provenienti dallo Svenska Filminstitutet di Stoccolma, in versione originale e integrale, con sottotitoli italiani. Ma in programma spiccano anche rarità come Crisi, opera prima del maestro diretta nel 1946, o documentari come Images from the Playground, che raccoglie delle inedite immagini amatoriali girate sul set dei suoi film dallo stesso Bergman.
Per comprendere appieno l’universo di questo artista fuori dal comune, la rassegna include anche diversi film e registi che nel corso della carriera Bergman ha indicato più volte come i suoi prediletti, da Chaplin a Fellini, da Tarkovskij a Murnau, da Sjöström a Dreyer: un’occasione unica, quindi, per ritrovare tanti titoli divenuti leggendari, come Andrej Rublëv, Il circo o La strada, senza dimenticare le proiezioni evento di tre capolavori del muto, Il carretto fantasma, La passione di Giovanna D’Arco e La leggenda di Gösta Berling, che saranno accompagnati dal vivo al pianoforte dal Maestro Antonio Coppola. L’inaugurazione di Bergman 100 sarà il 18 gennaio alle 21.00 con Il settimo sigillo, film emblematico dell’intera opera del regista e punto di riferimento per generazioni di cinefili, con la sua celeberrima partita a scacchi tra un cavaliere tornato dalle crociate (un esordiente Max von Sydow) e la Morte in persona. Venerdì 19 sarà la volta di Monica e il desiderio, tra i suoi film più liberi e sensuali, che influenzò tutta la Nouvelle Vague (la foto rubata al cinema dal protagonista de I 400 colpi di Truffaut è proprio di questo film), mentre sabato 20 gennaio sarà proiettato Il posto delle fragole, titolo chiave per la nascita stessa del cinema moderno, interpretato dall’anziano regista e maestro di Bergman, Victor Sjöström, e da due delle sue muse più talentuose, Bibi Andersson e Ingrid Thulin.
ECCO TUTTO IL PROGRAMMA
Giovedì 18 gennaio, ore 21.00
IL SETTIMO SIGILLO
Det sjunde
inseglet, Svezia, 1957, 96’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Max von Sydow, Gunnar Björnstrand
Reduce dalle crociate, un cavaliere trova la sua terra devastata
dalla peste. Quando la Morte in persona viene a ghermirlo, l’uomo
le propone una sfida a scacchi. Titolo emblematico dell’intera
opera di Bergman e della sua portata filosofica, resta un punto di
riferimento per generazioni di cinefili.
Venerdì 19 gennaio, ore 21.00
MONICA E IL DESIDERIO
Sommaren med
Monika, Svezia, 1953, 96’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Harriet Andersson, Lars Ekborg
Entrambi giovanissimi e con una situazione familiare difficile,
Monica e Harry si conoscono, si innamorano e decidono di lasciare
tutto per vivere su un’isola deserta. Un film libero e sensuale,
luminoso e malinconico al tempo stesso, che influenzò come pochi
altri i cineasti della Nouvelle Vague.
Sabato 20 gennaio, ore 21.00
IL POSTO DELLE FRAGOLE
Smultronstället, Svezia, 1957, 91’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Victor Sjöström, Bibi Andersson, Ingrid
Thulin
L’anziano professore Isak Borg deve ritirare un premio
all’Università di Lund e, accompagnato dalla nuora, affronta un
lungo viaggio in auto in cui farà i conti con il proprio passato.
Un road movie esistenziale la cui straordinaria ricchezza
espressiva ha contribuito alla nascita del cinema moderno.
Domenica 21 gennaio, ore 21.00
DIARIO DI UN CURATO DI CAMPAGNA
Journal
d’un curé de campagne, Francia, 1951, 110’, v.o. sott. it.
di Robert Bresson, con Claude Laydu, Nicole Ladmiral
Un giovane prete idealista finisce a fare il parroco in un paesino,
dove deve scontrarsi con l’ostilità e la diffidenza della gente del
posto. Fedele al romanzo di Bernanos, Bresson filma uno dei suoi
film più celebri, a cui si ispirerà Bergman per Luci
d’inverno, ma anche Scorsese per Taxi Driver.
Mercoledì 24 gennaio, ore 21.00
PERSONA
Persona, Svezia, 1966, 85’,
v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Bibi Andersson, Liv Ullmann
L’attrice Elisabeth Vogler si è chiusa in un inspiegabile mutismo:
ricoverata in ospedale, viene assistita dall’infermiera Alma, con
cui nasce un rapporto complesso e ambiguo. Forse il film
stilisticamente più audace del regista, ricco di invenzioni visive
e narrative, con due protagoniste formidabili.
Il film sarà preceduto dal cortometraggio documentario
IMAGES FROM THE PLAYGROUND
Svezia, 2009, 29’,
v.o. sott. it.
di Stig Björkman
Il documentario raccoglie rarissime immagini amatoriali girate sul
set dei suoi film dallo stesso Bergman, svelando i retroscena
(spesso scanzonati) dei suoi titoli più celebri. Accanto al regista
compaiono i suoi attori prediletti, da Bibi Andersson a Liv
Ullmann, da Max von Sydow a Ingrid Thulin.
Giovedì 25 gennaio, ore 21.00
CONVERSAZIONI PRIVATE
Enskilda
samtal, Svezia, 1996, 130’, v. it.
di Liv Ullmann, con Pernilla August, Max von Sydow
Afflitta dal senso di colpa per aver tradito il marito, Anna inizia
una serie di incontri con lo zio pastore, scavando nei traumi del
proprio passato. Già musa e compagna di Bergman, Ullmann porta
sullo schermo una sceneggiatura del regista, dimostrando una
sensibilità e un talento fuori dal comune.
Venerdì 26 gennaio, ore 21.00
FANNY E ALEXANDER
Fanny och
Alexander, Svezia, 1982, 197’, v. it.
di Ingmar Bergman, con Pernilla Allwin, Bertil Guve, Ewa
Fröling
Raccontando la saga della famiglia Ekdhal, Bergman firma il suo
maestoso testamento artistico, un compendio di sapore
autobiografico in cui vita, arte, religione e filosofia si
intrecciano senza scalfire la forza del racconto. Quattro premi
Oscar, compreso quello al maestro della luce Sven Nykvist.
Domenica 28 gennaio, ore 21.00
IL CIRCO
The Circus, Usa, 1928, 71’,
didasc. it.
di Charlie Chaplin, con Charlie Chaplin, Merna Kennedy
Scambiato per un ladro, Charlot si nasconde in un circo, dove
involontariamente riscuote un enorme successo come clown. In un
periodo molto travagliato a livello personale, Chaplin riesce
comunque a girare un film modernissimo, esilarante e con un ritmo
perfetto, adorato da Bergman e Fellini.
Martedì 30 gennaio, ore 21.00
CRISI
Kris, Svezia, 1946, 93’, v.o.
sott. it.
di Ingmar Bergman, con Dagny Lind, Marianne Löfgren
Nelly ha 18 anni e vive in un paesino con la madre adottiva. Quando
si fa viva a sorpresa la madre naturale, che l’aveva abbandonata,
la ragazza decide di seguirla a Stoccolma. Debutto alla regia di
Bergman, ancora acerbo e funestato da molti imprevisti sul set,
eppure da riscoprire assolutamente.
Mercoledì 31 gennaio, ore 21.00
UN’ESTATE D’AMORE
Sommarlek, Svezia,
1951, 96’, v.o. sott it.
di Ingmar Bergman, con Maj-Britt Nilsson, Birger Malmsten
Marie, una ballerina, si vede consegnare in teatro il diario di
Erik, il suo primo amore, che la fa tornare con i ricordi a
quell’estate indimenticabile. “Vedere questo film”, scrisse
Truffaut, “fu un evento eccezionale. È la sua naturalezza che mi ha
convinto di poter scrivere dialoghi per il cinema”.
Giovedì 1° febbraio, ore 21.00
CON LE MIGLIORI INTENZIONI
Den goda
viljan, Svezia, 1992, 180’, v. it.
di Bille August, con Pernilla August, Max von Sydow
Scritto da Bergman, il film rievoca l’incontro tra i genitori del
regista (uno spiantato studente di teologia e una ricca borghese),
nonché l’opposizione al matrimonio delle rispettive famiglie.
Diretto da Bille August e interpretato da un cast superlativo,
vinse una meritata Palma d’Oro a Cannes.
Venerdì 2 febbraio, ore 21.00
ANDREJ RUBLËV
Andrej Rublëv, Urss,
1966, 185’, v.o. sott. it.
di Andrej Tarkovskij, con Anatolij Solonicyn, Ivan Lapikov
Otto momenti nella vita di Andrej Rublëv, il maggiore pittore di
icone della Russia medievale. Opera di sconvolgente forza e
bellezza, osteggiata all’epoca dal governo sovietico ma acclamata
nel tempo come uno dei capolavori di Tarkovskij, a detta di Bergman
“il regista più grande di tutti”.
Sabato 3 febbraio, ore 21.00
LA FONTANA DELLA VERGINE
Jungfrukällan, Svezia, 1960, 89’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Max von Sydow, Gunnel Lindblom
Nella Svezia medievale, una giovane viene stuprata e assassinata da
tre pastori che, per sfuggire alla cattura, si rifugiano ignari
proprio dai genitori della ragazza. Bergman mette in campo una
potenza visiva e drammatica inaudita per un film tuttora scioccante
sulla fede, la vendetta e l’innocenza.
Domenica 4 febbraio, ore 21.00
IL PORTO DELLE NEBBIE
Le Quai des
brumes, Francia, 1938, 91’, v. it.
di Marcel Carné, con Jean Gabin, Michel Simon
Jean, un disertore, vuole lasciare la Francia insieme alla bella
Nelly, ma prima è costretto a uccidere il suo tutore e aguzzino
Zabel. Pietra miliare del realismo poetico e anticipatore del noir
americano, è un film di rara perfezione grazie ai talenti riuniti
di mostri sacri come Carnè, Prevert e Gabin.
Giovedì 8 febbraio, ore 21.00
LA STRADA
Italia, 1954, 104’
di Federico Fellini, con Anthony Quinn, Giulietta Masina
L’ingenua Gelsomina è venduta a Zampanò, un rude artista di strada
che la porta con sé in giro per l’Italia. Quando Zampanò uccide il
Matto, un funambolo gentile amico della ragazza, questa troverà la
forza di fuggire. Vincitore dell’Oscar, è il capolavoro che ha
rivelato al mondo il genio di Fellini.
Venerdì 9 febbraio, ore 21.00
SUSSURRI E GRIDA
Viskningar och rop,
Svezia, 1972, 91’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Harriet Andersson, Ingrid Thulin, Liv
Ullmann
In una villa isolata, Agnes sta vivendo i suoi ultimi giorni
assistita da una giovane domestica e dalle due sorelle, mentre
riaffiorano i ricordi del passato. Anche grazie a un cast
magnifico, Bergman non ha paura di scavare nell’animo umano a
profondità inimmaginabili per il cinema prima di allora.
Sabato 10 febbraio, ore 21.00
IL CARRETTO FANTASMA
Körkarlen,
Svezia, 1921, 98’ (18fps), didasc. it.
di Victor Sjöström, con Victor Sjöström, Hilda Borgström
Accompagnamento dal vivo al pianoforte del M° Antonio
Coppola
Nella notte di capodanno, un vecchio
alcolizzato vicino alla morte rivive alcuni episodi della sua vita
passata, trovando infine la strada della redenzione. Il film più
celebre di Sjöström ancora stupisce per l’uso magistrale del
flashback, degli effetti speciali e di inquadrature innovative.
Imperdibile.
Domenica 11 febbraio, ore 21.00
SORRISI DI UNA NOTTE D’ESTATE
Sommarnattens leende, Svezia, 1955, 108’, v.o. sott.
it.
di Ingmar Bergman, con Eva Dahlbeck, Gunnar Björnstrand
L’avvocato Fredrik Egerman ha sposato una donna giovanissima,
corteggiata anche dal nipote, ma intanto frequenta un’attrice sua
ex amante, a sua volta impegnata con un conte… Commedia degli
equivoci effervescente e coltissima, fece conoscere Bergman al
mondo per il successo al Festival
di Cannes.
Martedì 13 febbraio, ore 21.00
LA NOTTE
Italia, 1961, 122’
di Michelangelo Antonioni, con Marcello Mastroianni, Jeanne
Moreau
Il matrimonio tra Giovanni e Lidia è in crisi, ma dopo una festa
notturna passata tra flirt deludenti e vagabondaggi, i due
riusciranno a ritrovarsi. Antonioni sovverte il racconto
tradizionale grazie a una regia capace di captare atmosfere e
emozioni in un modo che rivoluzionerà il linguaggio del cinema.
Mercoledì 14 febbraio, ore 21.00
LA PASSIONE DI GIOVANNA D’ARCO
La passion
de Jeanne d’Arc, Francia, 1928, 97’ (20fps), didasc. it.
di Carl Theodor Dreyer, con Renée Falconetti, Antonin Artaud
Accompagnamento dal vivo al pianoforte del M° Antonio
Coppola
Accusata di eresia, Giovanna d’Arco deve
affrontare gli interrogatori e la violenza del tribunale
ecclesiastico, fino a una tragica sentenza. Totem della critica
mondiale, l’opera di Dreyer resta all’altezza della sua leggenda,
una reinvenzione radicale dello spazio cinematografico che ha fatto
epoca.
Giovedì 15 febbraio, ore 21.00
LA PRIGIONE
Fängelse, Svezia, 1948,
98’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Doris Svedlund, Birger Malmsten
Thomas, giornalista e scrittore, vorrebbe realizzare un film su una
giovane prostituta, ma i rapporti tra i due si complicano in un
intreccio fatale tra arte e vita. È forse il primo film in cui un
giovane Bergman mette a fuoco la sua poetica, affrontando molti
temi che torneranno nelle opere più mature.
Venerdì 16 febbraio, ore 21.00
LA LEGGENDA DI GÖSTA BERLING
Gösta Berling
saga, Svezia, 1924, 180’ (18fps), didasc. it.
di Mauritz Stiller, con Lars Hanson, Greta Garbo
Accompagnamento dal vivo al pianoforte del M° Antonio
Coppola
Scacciato dalla sua parrocchia per
alcolismo, Gösta si aggrega a una confraternita di avventurieri
chiassosi e festaioli, al servizio di una nobildonna. Canto del
cigno dell’epoca d’oro del muto svedese, aprì le porte di Hollywood
a Stiller e alla sua scoperta Greta Gustafsson, presto ribattezzata
Garbo.
Sabato 17 febbraio, ore 21.00
IL SILENZIO
Tystnaden, Svezia, 1963,
96’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Ingrid Thulin, Gunnel Lindblom
Durante un viaggio all’estero, due sorelle si fermano in una
cittadina misteriosa dove nessuno parla lingue comprensibili. La
tensione fra di loro, accentuata dalla convivenza, esplode. Tra i
film più criptici e insieme coraggiosi del regista, con una forte
componente onirica che affascina e sconcerta.
Domenica 18 febbraio, ore 21.00
COME IN UNO SPECCHIO
Såsom i en
spegel, Svezia, 1961, 89’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Harriet Andersson, Max von Sydow
Karin è stata dimessa da una clinica psichiatrica e passa le
vacanze con il padre, il fratello e il marito. Ma i rapporti tra i
quattro sono più complessi di quanto sembra. Riflessione struggente
sull’incomunicabilità e il silenzio di Dio, fece scoprire a Bergman
l’isola di Fårö (e vincere il secondo Oscar).
Mercoledì 21 febbraio, ore 21.00
LUCI D’INVERNO
Nattvardsgästerna,
Svezia, 1963, 81’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Ingrid Thulin, Gunnar Björnstrand
Dopo la morte della moglie, un pastore protestante capisce di aver
perso la fede e di essere ormai incapace di aiutare il prossimo.
Fedele a una messinscena di grande austerità, Bergman racconta con
commozione la crisi emotiva e spirituale di un uomo, con un finale
aperto entrato nella storia del cinema.
Giovedì 22 febbraio, ore 21.00
ANNI DI PIOMBO
Die bleierne Zeit,
Germania Ovest, 1981, 106’, v. it.
di Margarethe von Trotta, con Jutta Lampe, Barbara Sukowa
Negli anni Settanta Julianne è una giornalista, mentre la sorella
Marianne milita clandestinamente nella lotta armata. Quando
quest’ultima muore in carcere, Julianne inizia a indagare… Ispirato
alla storia delle sorelle Ensslin, vinse il Leone d’Oro a Venezia e
diede il nome a un’intera epoca.
Sabato 24 febbraio, ore 21.00
PERSONA (replica)
Persona, Svezia, 1966, 85’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Bibi Andersson, Liv Ullmann
L’attrice Elisabeth Vogler si è chiusa in un inspiegabile mutismo:
ricoverata in ospedale, viene assistita dall’infermiera Alma, con
cui nasce un rapporto complesso e ambiguo. Forse il film
stilisticamente più audace del regista, ricco di invenzioni visive
e narrative, con due protagoniste formidabili.
Domenica 25 febbraio
ore 18.00
IL POSTO DELLE FRAGOLE (replica)
Smultronstället, Svezia, 1957, 91’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Victor Sjöström, Bibi Andersson, Ingrid
Thulin
L’anziano professore Isak Borg deve ritirare un premio
all’Università di Lund e, accompagnato dalla nuora, affronta un
lungo viaggio in auto in cui farà i conti con il proprio passato.
Un road movie esistenziale la cui straordinaria ricchezza
espressiva ha contribuito alla nascita del cinema moderno.
ore 21.00
DOPO LA PROVA
Efter repetitionen,
Svezia, 1983, 70’, v. it.
di Ingmar Bergman, con Erland Josephson, Lena Olin
Durante le prove per la messinscena de Il sogno di
Strindberg, un regista si abbandona ai ricordi parlando con una
giovane attrice, Anna, di cui anni prima aveva amato la madre.
Sospeso tra finzione e realtà, il film ricapitola i classici temi
bergmaniani in un gioiello di drammaturgia da camera.
Martedì 27 febbraio, ore 21.00
AURORA
Sunrise, Usa, 1927, 80’,
didasc. it.
di Friedrich Wilhelm Murnau, con George O’Brien, Janet Gaynor
Irretito da una donna di città, un giovane contadino lascia la
famiglia e tenta di annegare la moglie, ma finisce per ricredersi e
iniziare una nuova vita. Una delle vette del genio di Murnau e di
tutto il cinema muto, una pietra miliare che Truffaut non esitò a
definire “il più bel film mai girato”.
Mercoledì 28 febbraio, ore 21.00
IL VOLTO
Ansiktet, Svezia, 1958,
100’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Max von Sydow, Ingrid Thulin
Per vendicarsi dell’arresto e degli scherni da parte di un medico e
di un poliziotto, un illusionista che pratica l’ipnotismo ordisce
insieme ai soci un piano diabolico. Bergman celebra la forza
dell’arte e della finzione contro l’aridità del potere, in uno dei
suoi film più atipici e affascinanti.
Giovedì 1° marzo, ore 21.00
L’INFEDELE
Trolösa, Svezia, 2000,
155’, v. it.
di Liv Ullmann, con Lena Endre, Erland Josephson
Marianne e Markus sono felicemente sposati, ma la donna inizia a
frequentare un amico di lui, David: l’inaspettata relazione a tre
si trasforma presto in tragedia. Dopo Conversazioni
private, Ullmann torna a dirigere un copione firmato da
Bergman, ricreandone fedelmente l’universo emotivo e
stilistico.
Sabato 3 marzo, ore 21.00
IL SETTIMO SIGILLO (replica)
Det sjunde inseglet, Svezia, 1957, 96’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Max von Sydow, Gunnar Björnstrand
Reduce dalle crociate, un cavaliere trova la sua terra devastata
dalla peste. Quando la Morte in persona viene a ghermirlo, l’uomo
le propone una sfida a scacchi. Titolo emblematico dell’intera
opera di Bergman e della sua portata filosofica, resta un punto di
riferimento per generazioni di cinefili.
Domenica 4 marzo
ore 18.00
LA FONTANA DELLA VERGINE (replica)
Jungfrukällan, Svezia, 1960, 89’, v.o. sott. it.
di Ingmar Bergman, con Max von Sydow, Gunnel Lindblom
Nella Svezia medievale, una giovane viene stuprata e assassinata da
tre pastori che, per sfuggire alla cattura, si rifugiano ignari
proprio dai genitori della ragazza. Bergman mette in campo una
potenza visiva e drammatica inaudita per un film tuttora scioccante
sulla fede, la vendetta e l’innocenza.
ore 21.00
RASHOMON
Rashōmon, Giappone, 1950,
88’, v. it.
di Akira Kurosawa, con Toshirō Mifune, Machiko Kyō
Un bandito è accusato di aver ucciso un samurai e di averne
violentato la moglie, ma la versione dell’accaduto che dà ciascun
testimone è diversa dall’altra. Il capolavoro “pirandelliano” che
aprì la strada in Occidente a Kurosawa e al cinema giapponese.
Leone d’Oro e Oscar per il Miglior film straniero.