La Prima Regola film 2022
Foto di Mariangela Francone

Sono iniziate in Puglianella città di Bari, le riprese del film La prima regola di Massimiliano D’Epiro, adattamento del testo teatrale La classe scritto da Vincenzo Manna, con cui il regista firma la versione per il cinema.

 

Una produzione Dinamo FilmGoldenart Production con Rai Cinema in associazione con Notorious Pictures, con il contributo di Apulia Film Fund di Apulia Film Commission e Regione Puglia a valere su risorse del POR Puglia FESR-FSE 2014/2020. Il film, inoltre, è stato sviluppato con il contributo di Apulia Film Commission attraverso l’Apulia Development Film Fund e con l’Apulia Film Forum per la fase di produzione. La prima regola uscirà nelle sale italiane nel 2022 con Notorious Pictures.

La prima regola, la trama

Il film racconta uno spaccato del periodo storico che stiamo vivendo: una scuola superiore di periferia, strutture, studenti e corpo docente sono lo specchio esemplare di una depressione sociale ed economica che sembra irreversibile. A peggiorare la situazione, a pochi metri dalla scuola, tra le case del quartiere, lo “Zoo”, uno centro di assistenza ai migranti diventato con gli anni un campo profughi permanente. Un professore viene chiamato a tenere un corso di recupero per sei studenti sospesi per motivi disciplinari. Si incontrano ogni pomeriggio, quando fuori è già buio, all’interno di un’aula di periferia dove, dopo l’ostilità e la diffidenza iniziali, il professore riesce a conquistare la fiducia dei ragazzi e ad ottenere risultati sorprendenti. Ma quando scoppiano gli scontri tra popolazione e migranti, la situazione gli sfugge rapidamente di mano. La città viene invasa dai militari, dai giornalisti, dai manifestanti. La tensione cresce. Vengono fuori tutte le contraddizioni di una società abbandonata a sé stessa. In questo quadro desolante i conflitti che covano nella scuola e negli animi degli studenti esplodono tragicamente.

La prima regola è una sorta di kammerspiel scolastico, quasi interamente ambientato tra le mura di un istituto nel cuore di Bari, un “non-luogo” che potrebbe benissimo trovarsi in qualsiasi altra cittadina del mondo dove i costanti flussi migratori aggravano la situazione di crisi economica e sociale già in atto. Un dramma a sfondo sociale che riflette sul ruolo dei ragazzi, sull’importanza della Storia e dell’integrazione.

Un cast di giovani attori, volti di quella nuova generazione sempre più protagonista in film e serie tv di recente produzione, dà vita ai personaggi: Andrea FuortoAntonia Fotaras, Haroun FallIleana D’Ambra, Luca Chikovani e Cecilia Montaruli. Accanto a loro, nei panni del professore Marius Bizau, insieme a Fabrizio Ferracane, il preside, e Darko Peric (‘Helsinki’ nella serie Netflix La casa di carta), il custode della scuola. Un gruppo molto assortito di attori italiani, o più precisamente italiani ‘di seconda generazione’, perché tra loro ci sono un’italo-greca, un italo-georgiano, un italo-senegalese e alcuni altri rumeni, serbi e nigeriani perfettamente integrati e con cittadinanza italiana. Una scelta non casuale che sembra quasi voler suggerire, come nel film, che un’altra integrazione è possibile.

“Della scuola sappiamo più o meno tutto, dai giornali, dal web, dalle chat dei genitori, ma non dalla voce dei ragazzi che la frequentano, che la vivono ogni giorno, in tutte le sue contraddizioni ed i suoi conflitti, anche razziali – spiega il regista Massimiliano D’EpiroLa dicotomia fra il bianco e nero, il giusto e lo sbagliato, nel film viene continuamente rotta dalle contraddizioni di una società compressa e dura come il cemento che la circonda. Volermi appropriare di queste tematiche non è un atto d’accusa nei confronti di una parte politica o di una categoria, o più in generale di quella società, è solo voler restituire ad un pubblico, il più ampio possibile, una testimonianza sullo stato delle cose. La prima regola racconta proprio questo, un mondo vicino al nostro, ma non uguale, perché è il mondo stesso a cambiare continuamente”.

La fotografia del film è di Matteo Calore, la scenografia di Francesco Scandale, i costumi di Sabrina Beretta, il montaggio di Karolina Maciejewska mentre il casting è curato da Armando Pizzuti.

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