Axel
Alonso ne è certo, essere caporedattore di Marvel
in questi anni è una cosa magnifica. L’editor in chief della Marvel
(quella originale, che vende fumetti, non film) ha detto la sua in
merito ai nuovi annunci che i Marvel Studios hanno diffuso pochi
giorni fa. “E’ un grande momento per essere il caporedattore.
Proprio ora, viviamo in un mondo in cui tutti sanno chi sono
Capitan America, Thor, Iron Man, Hulk e Vedova Nera. Presto, tutti
sapranno chi sono Pantera Nera, Capitan Marvel e Dottor Strange,
oltre agli Inumani. Questo renderà il mio lavoro più semplice. E
non solo le fan donne potranno avere un altro personaggio in cui
identificarsi, ma quando Pantera Nera scenderà in campo, un sacco
di persone vedranno in lui qualcosa di se stessi. Si relazioneranno
con lui ad un livello profondo (…) Il fatto che i Marvel Studios si
siano lanciati in progetti così diversi dice molto sui nostri
impegni per cui i fumetti dovranno rispettare il mondo ‘fuori dalla
finestra’. Il bello dei personaggi Marvel è che ognuno è definito
dalla persona che sta dentro al costume, non dal potere, quindi ci
saranno sempre personaggi che parleranno ad ognuno di noi. Dottor
Strange, Capitan Marvel, Pantera Nera parleranno ai nuovi fan. Vedo
grandi cose per T’Challa. Grandi cose.”
“Il lancio di Capitan Marvel è stato molto importante per noi – dichiara poi Alonso in merito al lancio del personaggio del 2012, altra incarnazione di Carol Danvers – Volevamo creare un personaggio femminile tridimensionale, e credo abbia funzionato, ma non c’è modo di capire in che modo Carol si connetterà con i fan, in particolare con le fan donne o con cose come i Carol Corps.”
“Siamo ad un punto cruciale – ha concluso – in cui le giovani donne e le ragazze si sentono maggiormente benvenute ad entrare in questo mondo. Ci sono un sacco di ragioni per questo. A partire dalla qualità e dalla varietà dei fumetti stessi. L’emergenza delle graphic novel e del fumetto digitale è un’altra ragione. E ovviamente la proliferazione di cinecomics, serie tv e video games a tema. Il risultato è una Geek Culture che 10 o 15 anni fa non esisteva, adesso è chic essere geek.”
Fonte: CBM