
Quando c’è in gioco l’adattamento di un romanzo arci noto e amato da milioni di persone, il lavoro dei cineasti può risultare abbastanza scomodo. Nel caso di Harry Potter, tradotto al cinema in otto film (un titolo in più rispetto alla saga cartacea), l’impresa consisteva nel riportare fedelmente gli eventi mantenendo intatti lo spirito della scrittura di J.K.Rowling e l’essenza dei personaggi; impresa riuscita, tranne in alcuni casi, che ha reso felice i fan.
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Non sono mancate però le libertà creative di sceneggiatori e produttori, novità che hanno preso le distanze dai libri e che spesso hanno migliorato degli aspetti originali in maniera del tutto inaspettata.
Ecco allora di seguito le 15 differenze con i libri che hanno migliorato i film di Harry Potter secondo ScreenRant:
Le creature magiche di Hagrid
I lettori
più affezionati della saga di Harry Potter sanno
che ogni anno scolastico a Hogwarts corrispondeva alla scoperta di
nuove creature magiche da parte di Hagrid, dal
drago Norberto al ragno Aragog.
Ovviamente non tutte sono finite nei film, che hanno prediletto quelle più significative per la trama e per lo sviluppo di alcune sottotrame. Una scelta saggia da parte della produzione che ha soltanto giovato al personaggio e alla storia in generale.
La bacchetta di Lucius Malfoy
Jason
Isaacs ha contribuito a creare la
mitologia intorno al personaggio di Lucius Malfoy
grazie alla sua performance brillante e ad alcune aggiunte
personali, come il fatto che la bacchetta del mago fosse nascosta
nel suo bastone con il manico di serpente.
Praticamente la perfetta metafora del suo personaggio: il simbolo del male celato in uno strumento da dandy.
Il C.R.E.P.A.
Quando
Hermione scopre che centinaia di Elfi domestici
vengono sfruttati senza diritti fonda il cosiddetto
C.R.E.P.A. (in originale, lo S.P.E.W. ovvero
“vomita”), Comitato per la Riabilitazione degli
Elfi Poveri e Abbruttiti.
Purtroppo questa particolare attenzione della maga verso gli elfi non è stata sottolineata negli adattamenti cinematografici, lasciata in disparte per favorire altre sotto-trame.
Harry e la “pietà” verso Voldemort
Il momento culminante del
quinto film, Harry Potter e l’Ordine della Fenice,
vede Voldemort opposto a Harry nella hall del
Ministero della Magia, con il Signore Oscuro che cerca di farsi
strada nella mente del maghetto.
A terra, stremato, Harry reagisce immaginando i suoi amici e Sirius, che ha perso la vita pochi istanti prima, e dice a Voldemort: “Tu sei quello debole. Non conoscerai mai l’amore. O amicizia. E mi dispiace per te.” Un sentimento di pietà che nei libri, a quanto pare, non è mai stato così accentuato come in questa scena.
Problemi di cuore per Harry e Hermione
Nel sesto
film della saga Harry capisce di essere innamorato
di Ginny Weasley dopo averla vista insieme a Dean
Thomas, e come lui anche Hermione, quando vede Ron
insieme a Lavanda Brown, capisce di provare dei
sentimenti per lui.
Certo, nei libri i loro pensieri potevano essere facilmente dedotti, tuttavia il film riesce ad esprimere molto più chiaramente cosa stanno provando i due amici.
Lavanda Brown
Harry Potter e il principe
mezzosangue è quanto di più vicino ad una commedia
romantica nell’universo del maghetto, sebbene sia comunque dominato
da toni dark e rivolti drammatici.
Quasi per sbaglio, Ron si fidanza con Lavanda Brown che sul treno per Hogwarts disegna un cuore con le iniziali sue e di Ron sul vetro della carrozza. Un momento divertente creato appositamente per il film dallo sceneggiatore Steve Kloves e dal produttore David Yates.
Bellatrix Lestrange
Avere
un’attrice come Helena Bonham Carter ha certamente
contribuito a creare più spazio per il personaggio di
Bellatrix Lestrange di quanto ne avesse nei
romanzi.
Di fatto Bellatrix compare in sequenze dove non si è mai trovata, cme quando fa esplodere la casa dei Weasley o quando duella con Molly Weasley sul finale de I Doni della Morte Parte 2.
La divisione in due capitoli de I Doni della Morte
La scelta “editoriale” di
dividere in due capitoli cinematografici il libro
de I Doni della Morte ha dato
il via ad una tendenza sempre più diffusa ad Hollywood (vedi
Twilight o Hunger Games), ma nel
caso di Harry Potter questa scissione ha portato i suoi buoni
frutti.
Ad esempio, ha permesso ai registi e agli sceneggiatori di esplorare tutti i dettagli della storia togliendo quelli non necessari, e poi ha ampliato le sequenze d’azione con Harry, Ron ed Hermione che nella Parte 1 sono i veri protagonisti di un road movie molto più dark del previsto.
Hermione cancella la memoria dei suoi genitori
Harry Potter e i Doni della Morte: Parte 1 si
apre con una suggestiva sequenza in cui vediamo
Hermione usare un incantesimo per cancellare i
ricordi dei suoi genitori solo per proteggersi (e proteggerli) nel
caso in cui fossero catturati e interrogati dai seguaci di
Voldemort.
Questo momento è si descritto nel libro, ma vederlo rappresentato nel film è un’altra cosa: provate infatti a trattenere le lacrime quando Hermione inizia a svanire dalle immagini sul camino dei suoi genitori…
La storia dei tre fratelli in versione animata
Nei libri
Hermione racconta ad Harry la “storia dei tre
fratelli”, contenuta nelle fiabe di Beda il Bardo,
tuttavia per rendere meglio questo momento i film hanno adottato
l’espediente dell’animazione, ancora più suggestivo di quanto
potessimo immaginare.
Diretto da Ben Hibon, il “corto” ha avuto la supervisione di David Yates e una produzione di circa sei mesi per sviluppare i suoi tre minuti di storytelling.
Neville e Luna
Vedere
Luna Lovegood e Neville Paciock
insieme era già una fantasia dei fan prima di vederla
effettivamente realizzata in I Doni della Morte Parte
2.
Ad alimentare questa possibilità fu proprio J.K. Rowling nei mesi precedenti all’uscita del libro, tuttavia qualche anno più tardi la cosa fu smentita. In ogni caso i due personaggi sono sembrati perfettamente allineati e la coppia formatasi alla fine del film è piaciuta quasi a tutti.
La battaglia di Hogwarts
Questo è
uno dei cambiamenti meno evidenti rispetto ai libri attuati dai
film che in I Doni della Morte Parte 2 ha previsto
un ampliamento delle sequenze di guerra durante la battaglia di
Hogwarts.
L’esercito di Voldemort si è radunato intorno al castello mentre la professoressa McGranitt assume il comando delle difese del castello, e nel frattempo tutti i maghi adulti contribuiscono a creare un schermo protettivo sulla scuola. Molti personaggi minori compaiono in scena e si confrontano con i Mangiamorte, Neville fa saltare in aria il ponte che collega la scuola alla foresta e, non dimentichiamo, si assiste alla tragica morte di Fred Weasley.
Il flashback su Piton
Il lungo
flashback nel passato di Severus Piton si è
tradotto, sullo schermo, in una delle sequenze più memorabili della
saga di Harry Potter. L’umanità del personaggio
prende improvvisamente forma, rivelando al pubblico ciò che non si
sarebbe mai aspettato e rispondendo ad alcuni quesiti
fondamentali.
E sebbene tutta la vita di Piton sia condensata in pochi minuti, le immagini colpiscono al cuore ancora più duramente di quanto avesse fatto il sesto libro; forse grazie all’incredibile performance di Alan Rickman, forse grazie alle musiche di Alexandre Desplat, il momento è così commovente da lasciare senza fiato. Soprattutto quando Piton stringe Lily fra le braccia e piange.
L’addio di Harry a Ron e Hermione
Nell’atto
finale di I Doni della Morte parte 2 vediamo
l’ultimo saluto fra Harry, Ron ed
Hermione prima che il Prescelto affronti
Voldemort da solo, e se nei romanzi la lunga
“marcia” del mago verso una morte quasi certa rappresenta uno dei
passaggi più emozionanti, nel film questo momento viene concentrato
in un abbraccio significativo dei tre amici senza ulteriori
dettagli.
Il confronto tra Voldemort e Neville
Sebbene nei
romanzi Lord Voldemort sia stato presentato e
sviscerato come un villain terrificante e molto rigido, la sua
controparte dei film interpretata da Ralph Fiennes
appare molto più ironica, mentre prende in giro i suoi avversari e
“sghignazza” come nel momento culminante della battaglia di
Hogwarts.
Tornato al castello dopo aver “apparentemente” ucciso Harry, il Signore Oscuro ha un confronto con Neville che pronuncia un monologo davvero emozionante ma assente nel libro. Voldemort ascolta ridendo ma sarà costretto a ricredersi.