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Parasite: 10 ingenuità narrative nel capolavoro di Bong Joon-ho

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Parasite: 10 ingenuità narrative nel capolavoro di Bong Joon-ho

Parasite è stato universalmente riconosciuto come il miglior film del 2019. Questa intricata black comedy diretta dal visionario regista Bong Joon-ho racconta sostanzialmente della lotta di classe, un tema che non riguarda soltanto la Corea del Sud (il paese originario di Joon-ho), ma che può tranquillamente assumere contorni e sfumature universali.

Nonostante gli innumerevoli pregi del film (candidato a sei premi Oscar), è innegabile che ci siano anche dei piccoli impercettibili difetti, come ad esempio della ingenuità narrative chiaramente visibili nella storia. Abbiamo provato a scovarle e le abbiamo raccolti di seguito, fornendo anche una possibile spiegazione:

Il personaggio di Min-Hyuk

Min-hyuk ci viene presentato come un caro amico di Ki-woo, al quale suggerisce di fingersi uno studente universitario per sostituirlo come tutor di inglese per la figlia adolescente della ricca famiglia dei Park. All’inizio del film, Min-hyuk regala una roccia ai Kim come presente da parte di suo nonno e suggerisce a Ki-woo di prendere il suo posto e di cercare di entrare nelle grazie di Da-hye, magari facendola innamorare di lui.

Essendo un personaggio che innesca tutta una serie di meccanismi, era lecito aspettarsi che Min-hyuk venisse maggiormente coinvolto nella storia: invece, non appare più nel film, né viene più menzionato. Una giustificazione potrebbe essere che Min-hyuk – in procinto di partire per studiare all’estero – abbia finalmente coronato il suo sogno americano.

Il metodo di insegnamento di Ki-Jeong

Nel film, seguento il suggerimento di Ki-woo, Ki-jeong si finge un’insegnante di arteterapia di nome Jessica, laureata all’Università dell’Illinois. Se all’inizio Yeong-gyo appare preoccupata su come “Jessica” possa insegnare a Da-song, vediamo che la ragazza riesce ad educarlo con particolare finezza.

Ki-jeong ha studiato tramite alcune ricerche sull’arteterapia effettuate su Google per riuscire a controllare in maniera efficace il ragazzino turbolento e a non destare sospetti da parte della madre. Riuscire nell’impresa dopo aver appreso dal web determinate nozioni appare alquanto improbabile; tuttavia, potrebbe essere stata proprio il carattere rigido e impassibile di Ki-jeong ad aver avuto il maggior impatto su Da-song, portando così ai risultati sperati.

I motivi dietro la reclusione di Geun-sae

Il grande plot twist del film si verifica quando Moon-gwang ritorna alla casa dei Park dopo essere stata licenziata. In quel momento rivelato di aver nascosto suo marito Geun-sae in un bunker segreto perché gli strozzini gli stavano dando la caccia.

Non vengono forniti maggiori dettagli sul perché Geun-sae venga perseguitato dagli strozzini e su cosa possa aver commesso di così grave. Se le sue azioni fossero state così gravi, quasi sicuramente gli usurai sarebbero riusciti a scovarlo. Ecco perché potrebbe essere stato lo stesso Geun-sae ad essersi autosabotato, condannandosi da solo a vivere da recluso.

Ki-Taek prova ad inviare un messaggio in codice

Nel sanguinoso climax sul finale del film, dopo aver pugnalato Dong-ik e aver realizzato le conseguenze delle sue azioni, Ki-taek si ritira nel bunker segreto per nascondersi, esattamente come aveva fatto Geun-sae. Una volta che la villa viene acquistata da una famiglia tedesca, Ki-taek segue le orme di Geun-sae e prova a premere gli interruttori della luce per inviare un messaggio in codice attraverso l’alfabeto Morse Morse, nella speranza che Ki-woo possa accorgesse.

Prima dei tragici eventi durante la festa di compleanno, i Park (ad eccezione di Da-song) sembrano non curarsi dei repentini sbalzi elettrici, con Dong-ik che pensa possa trattarsi di un controllo da parte di qualche AI. Anche i nuovi residenti sembrano non accorgersi degli sbalzi elettrici: d’altronde, anche loro potrebbero essere ignari di ciò che accade nel bunker segreto, esattamente come lo erano i Park.

Il messaggio in codice scovato da Da-song

Nel film ci viene raccontato che una volta Da-song si è accorto di un messaggio in codice emanato attraverso l’alfabeto Morse da Geun-sae, che riusciva a manipolare gli interruttori della casa direttamente dal bunker segreto. Da-song ha anche provato a decifrare il messaggio, ma a cosa gli sono servite poi quelle informazioni? A nulla!

A quanto pare Da-song si accorse del messaggio in codice ma decise di ignorarlo, distratto anche dalla scelta del tema della sua festa di compleanno. Come mai il bambino non si è mai allarmato più di tanto per ciò che aveva scoperto? È probabile che non volesse distogliere l’attenzione dei suoi genitori dai festeggiamenti, essendo forse un bambino particolarmente viziato.

La roccia che Min-Hyuk regala ai Kim

Come già accennato, Min-Hyuk regala alla famiglia Kim una roccia che dovrebbe portare loro ricchezza. Tuttavia, nel film non vengono forniti molti dettagli su quanto sia effettivamente preziosa la roccia. Se Ki-taek resta molto colpito dal dono e Ki-woo pensa che la roccia abbia un significato metaforico intrinseco, Moon-gwang sostiene che Min-hyuk avrebbe fatto meglio a regalare loro del cibo.

Sebbene non ci venga spiegato molto a proposito delle origini della roccia, è facilmente intuibile quanto non ci sia alcun significato nascosto dietro la loro collezione, come sosteneva anche il nonno di Min-hyuk, collezionista accanito.

I Parks e il processo ai danni dei Kim

L’ultima volta che vediamo i Park nel film è proprio durante la sanguinosa sequenza della festa di compleanno: settimane dopo essere stato colpito, Ki-woo si risveglia dal coma e viene condannato, insieme alla madre, a libertà vigilata per frode; Ki-jeong, invece, è morta dopo essere stata pugnalata da Geun-se.

È interessante notare come il film non mostri cosa sia successo ai restanti membri della famiglia Park dopo i terribili fatti accaduti nel giardino della loro abitazione: probabilmente, spinti dalla matriarca Yeong-gyo, la famiglia ha deciso di allontanarsi dal luogo del delitto e di non voler essere coinvolta nel processo riguardante Ki-woo e sua madre.

La casa in seguito all’omicidio

I terrificanti eventi accaduti nella casa dei Park sarebbero più che utili a giustificare una condanna sull’immobile da parte delle autorità o di un tribunale. Nulla di tutto ciò accade nel film: dopo l’omicidio del signor Park, la villa viene rivenduta così come l’abbiamo sempre vista nel film ad una famiglia tedesca, con Ki-taek che adesso vive nel bunker segreto.

Nella realtà, una situazione del genere sarebbe a dir poco inimmaginabile: eppure, nel film, anche quest’ingenuità narrativa è funzionale a giustificare come la classe più agiata – agevolata da una sorta di ciclo destinato a ripetersi all’infinito – trovi sempre un modo per aggirare qualsiasi tipo di ostacolo, a discapito sempre delle classi meno fortunate.

Le indagini della polizia

In seguito allo spargimento di sangue che rovina completamente la festa di compleanno del piccolo Da-song, è più che normale ipotizzare che a quel punto la polizia decida di condurre un’indagine approfondita su quanto accaduto e, soprattutto, sequestrare la villa dei Park fino a nuovo ordine. In men che non si dica, la polizia avrebbe scoperto il bunker segreto e scovato Ki-taek, ma così non accade.

Per giustificare questa ingenuità narrativa, si potrebbe fare ricorso al ritratto che Bong Joon-ho dà della polizia nel suo film Memorie di un assassino del 2003: spesso sono le stesse autorità ad agire in base ai pregiudizi e a cercare di salvaguardare la reputazione delle classi più agiate.

Dong-ik e Yeon-kyo non notano Ki-taek

Uno delle più grandi ingenuità che si possono riscontrare nel film è quando Ki-taek, Ki-woo e Ki-jeong si trovano sotto al tavolo del salotto e devono scappare inosservati dalla casa dei Park. In quello che si rivelerà essere uno dei più grandi momenti tensivi del film, improvvisamente Da-song fa segno ai genitori dal suo tipì per andare a confortarlo, dal momento che il piccolo non riesce a dormire. E proprio allora che Ki-taek – pronto alla fuga – si ferma nel bel mezzo della stanza, sperando di non essere vista dai padroni di casa.

I coniugi Park avrebbero potuto tranquillamente notare Ki-taek, vista anche la luce emanata dalla torcia di Da-song… ma ciò nel film non accade. Com’è possibile che due adulti non si siano accorti della presenza di un uomo disteso sul pavimento della loro abitazione? Una spiegazione plausibile potrebbe essere il tema al centro del film: la classe sociale più agiata che si rifiuta di osservare o prestare attenzione alla classe sociale inferiore, al punto da non accorgersi neanche della sua presenza.

Fonte: ScreenRant