I Soliti Sospetti: recensione del film di Brian Singer

I Soliti Sospetti

I Soliti Sospetti è il film di Brian Singer con protagonisti nel cast Kevin Spacey, Chazz Palminteri, Gabriel Byrne, Kevin Pollak, Stephen Baldwin e Benicio Del Toro.

 

 

I Soliti SospettiPresentato fuori concorso al 48º Festival di Cannes, questo film diretto da Bryan Singer è un thriller dal finale inaspettato e spiazzante. Uno dei più riusciti film degli anni ’90, che gli amanti del genere annoverano tra i migliori di sempre.

In seguito alla misteriosa esplosione di una nave sospettata di trasportare droga nel porto di Los Angeles, il piccolo truffatore invalido Roger “Verbal” Kint (Kevin Spacey), implicato nella vicenda, viene costretto a subire un ultimo interrogatorio dall’agente di polizia doganale David Kujan (Chazz Palminteri). La storia viene presentata come la ricostruzione della deposizione di “Verbal” Kint, e si alterna con scene della deposizione stessa. Con una serie di flashback vengono così presentati gli altri personaggi che hanno collaborato con Verbal; ma su tutti impera la figura di Keyser Söze, un misterioso boss criminale che nessuno ha mai visto o conosciuto, e sul quale aleggiano diverse leggende.

I Soliti Sospetti: recensione del film di Brian Singer

La ricostruzione di Verbal inizia con un camion di fucili che viene rubato e un gruppo di pregiudicati che viene fermato per un confronto all’americana: si tratta dell’ex poliziotto corrotto Dean Keaton (Gabriel Byrne), di “Verbal” Kint, dello scassinatore Todd Hockney (Kevin Pollak) e dei ricettatori McManus (Stephen Baldwin) e Fenster (Benicio Del Toro).

I Soliti SospettiI cinque si conoscono solo superficialmente o di nome e non hanno mai lavorato assieme, tuttavia decidono di eseguire un colpo, proposto da McManus, in grado di mettere nei guai il dipartimento di polizia di New York, e far loro ottenere vendetta per il trattamento ricevuto: dopo essere stati liberati per insufficienza di prove rapinano due poliziotti corrotti che scortano illegalmente un trafficante di pietre preziose.

Il colpo riesce e la banda si dirige in California per rivendere gli smeraldi del bottino a un ricettatore conosciuto da McManus: il ricettatore propone quindi ai cinque un altro colpo, ai danni di un commerciante di gioielli, che i rapinatori uccidono durante l’azione e che scoprono avere con sé non gioielli ma cocaina. Il ricettatore che aveva proposto il colpo si difende sostenendo che gli era stato suggerito da un misterioso personaggio, un avvocato di nome Kobayashi (Pete Postlethwaite).

Costui dichiara di lavorare per Keyser Söze: a suo dire tutti e cinque i delinquenti hanno “pestato i piedi” a Söze ed ora quest’ultimo pretende che essi compiano un colpo su commissione quale risarcimento dei danni ricevuti. Dopo un primo rifiuto, al quale segue l’uccisione, da parte di sicari di Söze, di Fenster, i quattro rimasti decidono di collaborare.

Qualche curiosità legata al film.

  • Il ruolo di Verbal Kint è stato scritto appositamente per Kevin Spacey.
  • L’ordine dei fascicoli personali consegnati dall’avvocato Kobayashi ai cinque criminali è l’ordine in cui i personaggi muoiono: Fenster, Hockney, McManus, Keaton.
  • Nel corso del film Keyser Söze viene interpretato da 5 attori differenti.
  • Fino alla fine delle riprese, gli unici a sapere la vera identità di Keiser Söze erano il regista Bryan Singer e lo sceneggiatore Christopher McQuarrie.
  • La parola “Verbale” (il soprannome di Roger Kint) in Turco viene tradotta “Sözel”. Infine, le iniziali di nome e cognome di Kevin Spacey coincidono con quelle di Keyser Söze.

Quanto ai premi, Kevin Spacey ebbe l’Oscar come miglior attore non protagonista, mentre Christopher McQuarrie per la sceneggiatura.

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