The Strangers: recensione del film con Liv Tyler

The Strangers

Film d’esordio del regista/sceneggiatore Bertino, che già alla sua opera prima dimostra di conoscere i meccanismi di tensione del cinema horror. The Strangers raccontata è una delle tante storie di violenza accadute realmente, lontanamente ispirata ad una vicenda personale del regista e ai massacri compiuti per mano della Charles Manson Family.

 

The Strangers si apre con una nota circa le statistiche dei casi di aggressione che ogni anno avvengono in America: in tal modo il regista cerca di liberarsi dal dramma personale, cercando di inserire la vicenda in un contesto più ampio, facendo in modo cha la storia sia il riflesso della violenza in generale.

A prova di ciò basti considerare il fatto che Bertino rifiuta di raccontare la storia della coppia, accennando soltanto alla loro crisi, e concentrandosi invece sugli atti brutali da loro subiti. Così facendo egli non cade nel patetico e riesce a concentrarsi sul ritmo del film , ben equilibrato tra momenti di attesa ed esplosioni di violenza.

Quando Kristen (Liv Tyler) chiede una spiegazione per quello che stanno subendo, la risposta è chiaramente assurda ed è la dichiarazione palese del rifiuto di qualsiasi forma di psicologismo e della mancanza di un reale movente che spinge gli aggressori alla violenza.

« Perché ci fate questo? Perché eravate in casa »

The Strangers diventa espressione quindi di una violenza totalmente gratuita, confermata anche dal fatto che il regista non mostra mai i volti degli assassini, presentandoli talvolta come fantasmi che vengono fuori dal nulla: sono solo l’espressione del male irrazionale; la violenza spesso non ha un volto e vien fuori dal nulla proprio come gli aggressori protagonisti di questa vicenda. Finale inusuale e spiazzante, che vede i protagonisti morire alla luce del giorno; se gran parte delle violenze raccontate nei film di questo genere si consumano durante la notte, Bertino lascia che il delitto finale venga compiuto proprio al sorgere del sole. Con un gesto simbolico, l’aggressore apre la tenda e lascia che la luce inondi la stanza e soltanto dopo provvedono all’esecuzione tanto attesa durante tutto il film.

di Bino Mariani

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Bino Mariani
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Redazione
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the-strangersThe Strangers diventa espressione quindi di una violenza totalmente gratuita, confermata anche dal fatto che il regista non mostra mai i volti degli assassini, presentandoli talvolta come fantasmi che vengono fuori dal nulla: sono solo l’espressione del male irrazionale; la violenza spesso non ha un volto e vien fuori dal nulla proprio come gli aggressori protagonisti di questa vicenda.