Godzilla (1998) – recensione

Godzilla (1998)

Godzilla è un film del 1998 diretto dal regista Roland Emmerich e con protagonisti Matthew Broderick, Jean Reno e Maria Pitillo.

 

Godzilla 1998La trama di Godzilla: Un peschereccio giapponese, situato nella Polinesia francese, va in avaria. Nel controllarne la causa, l’equipaggio rileva dal sonar la presenza di una strana creatura sott’acqua, che attacca e affonda l’imbarcazione.

Un comandante dei servizi segreti francesi Philippe Roaché (Jean Reno) si reca al capezzale dell’unico sopravvissuto del team di pescatori giapponesi, il quale riesce a comunicare solamente la parola “Gojira”, cioè “Godzilla“.

Roaché contatta Niko Tatopoulos (Matthew Broderick) – un abile biologo che da anni si occupa di studiare le mutazioni genetiche dei vermi esposti alle radiazioni di Chernobyl – il quale è tra i pochi in grado di carpire il segreto di Godzilla. Tatopoulos non esita a seguire i servizi segreti USA, che l’hanno convocato già prima di Roaché.

Il Godzilla di Roland Emmerich

Analisi: Godzilla è un film del 1998 diretto da Roland Emmerich, remake del film giapponese Godzilla del 1954, di Ishirō Honda. La cabina di regia affidata ad Emmerich è sinonimo di garanzia; il regista viene non a caso definito “il piccolo Spielberg tedesco” e prima di rianimare il lucertolone giapponese aveva già fatto registrare successi e notevoli apprezzamenti con Stargate e Independence Day.

Rispetto al film originario del 1954, il Godzilla di Emmerich ha un’origine scientifica diversa: anziché essere il prodotto dell’esposizione alle radiazioni provocate dai test nucleari americani, la sua iguana gigante è stata geneticamente ingigantita dalle radiazioni francesi. Questo perché nel remake viene a mancare un elemento storico di base: il risentimento giapponese verso gli americani. Inoltre, se è vero che anche nel remake Godzilla vive in territorio asiatico, quando viene stuzzicato si reca minacciosamente verso gli Usa e non verso il Giappone. Insomma, nel rifacimento di Emmerich i nipponici vengono sostanzialmente risparmiati (a parte i poveri malcapitati pescatori che s’imbattono col mostro all’inizio del film).

Ma al di là delle questioni politiche e storiche, che comunque hanno un loro peso, per gli amanti del genere e del mostro gigante, il Godzilla del 1998 è una vera chicca. Tuttavia, se ci si scrolla di dosso ogni passione o interesse, ci si rende conto che il film è forse troppo banale, lungo, piatto; tanti gli effetti speciali ma non a servizio della fantasia.

Non a caso nel 1998 vinse il poco lusinghiero Premio Razzie Awards per il peggior remake o sequel, e quello per la peggior attrice non protagonista (Maria Pitillo); ha però anche vinto un Saturn Award per i migliori effetti speciali sempre nello stesso anno.

La colonna sonora è affidata a David Arnold, che ha già firmato le colonne sonore di Stargate e Independence Day; la sua musica fa inoltre da sottofondo a tutti i film di James Bond dal 1997 ad oggi.

In termini meramente economici, l’operazione cinematografica legata a Godzilla è comunque riuscita: 375 milioni di dollari lordi di incasso mondiale a fronte di un budget di 125. Nonostante i risultati positivi, la Sony Pictures rinunciò ad un sequel, comunque in fase di ideazione e previsto per il 2014.

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