Monsieur Aznavour: recensione del film con Tahar Rahim

Disponibile dal 18 dicembre arriva al cinema distribuito da Movies Inspired il biopic su il Frank Sinatra francese

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Tahar Rahim è tra gli attori più audaci e aggraziati della sua generazione in Francia, ma non solo, non perché si inserisca nei personaggi, ma perché si lascia trasformare: corpo, voce, istinto ed anima. Dopo aver colpito con la sua ennesima trasformazione fisica in Alpha, dove è diretto da Julia Ducournau, con Monsieur Aznavour sorprende tutti nel ruolo del cantautore di Charles Aznavour.

Cosa racconta Monsieur Aznavour

Charles Aznavour in Francia è una vera istituzione anche se le sue origine non erano di certo francesi ma armene. Il piccolo Shahnourh Varinag Aznavourian,questo era il vero nome del cantautore, è uno dei tanti nati da genitori scappati dal Genocidio armeno. La struttura del film è molto rigorosa e divisa in cinque capitoli, ciascuno intitolato a una canzone simbolo del suo repertorio – Les Deux Guitares, Sa jeunesse, La Bohème, J’me voyais déjà, Emmenez-moi. 

Il film si apre con una scena in cui troviamo Aznavour negli anni Sessanta, in crisi, che prende una penna, apre il suo taccuino rosso e scrive il titolo del primo capitolo: Les Deux Guitares. Subito dopo, il film guarda indietro e l’infanzia prende forma con scene con la sua famiglia dove mostra fin da piccolo una passione per la musica alternate con filmati d’archivio di persone scappate dall’Impero ottomano in guerra. Charles infatti fu inserito, fin da un bambino, dai genitori per necessità nel mondo teatrale parigino, iniziando l’attività artistica già all’età di nove anni con il nome d’arte di Aznavour, il protagonista poi crescendo inizierà ad esibirsi in vari locali e ovviamente in versione giovane ed adulta nel film è interpretato da Tahar Rahim. 

La prima metà del biopic racconta proprio gli inizi della carriera di Aznavour negli anni Trenta, quando suonava nei club e nelle sale da ballo di Parigi con il suo partner musicale e migliore amico, Pierre Roche, l’attore Bastien Bouillon. La coppia continuò a collaborare anche durante l’occupazione nazista, dove Charles aiutava nella resistenza assieme alla sua famiglia e la sorella Aida, l’attrice Camille Moutawakil. Tutto cambia quando il duo incontra la cantante francese, più celebre del tempo, cioè Édith Piaf che decide di portarli con se in tournée prima in Francia e poi negli Stati Uniti d’America e in Canada.

Nel lungometraggio è interessante vedere l’influenza che la signora Piaf, una fantastica Marie-Julie Baup, ha avuto su di lui. Riconobbe in Aznavour un compagno di viaggio, un tipo con modi da “truffatore” ma con un talento singolare, spingendo il cantante ad intraprendere la carriera da solista e a separarsi dalla prima moglie rimasta in Francia. La seconda parte di questo film, quella meno riuscita, ci si concentra sulla corsa alla celebrità in continua ascesa, i vari matrimoni falliti e i grandi successi prima di pubblico e poi finalmente anche della critica razzista, che fin dall’inizio non ha mai smesso di disprezzare “le petit Charles”, figlio di profughi basso e brutto, senza grazia e con la voce nasale.

Credits ANTOINE AGOUDJIAN

Monsieur Tahar Rahim

Come può convincere un biopic musicale se non grazie al suo interprete, qui troviamo il sempre ottimo e talentuoso Tahar Rahim, ed è quello che si nota anche nella visione di Monsieur Aznavour. L’attore francese di origine algerina non solo si cambia i connotati, grazie all’uso di microprotesi non troppo invasive, ma anche perdendo peso e prendendo lezioni di canto e di pianoforte per sei mesi prima delle riprese. Questo film infatti deve molto all’attore protagonista che in qualche modo non imita il vero Aznavour, ma incarna il cantautore che è riuscito a guadagnarsi il titolo di “Frank Sinatra francese” e una stella sulla Hollywood Walk of Fame.

Questo film scritto e diretto da Mehdi Idir e dal poeta Grand Corps Malade si racchiude benissimo nel genere del biopic musicale che ormai negli ultimi anni sembra aver invaso tutto il cinema di Hollywood ma anche quello europeo. 

Monsieur Aznavour
3.5

Sommario

Monsieur Aznavour è la conferma di quanto è importante scegliere l’attore giusto per interpretare il protagonista di un biopic musicale. Tahar Rahim non punta ad essere uguale al cantante Charles Aznavour ma nel trasmettere il suo carisma e la sua inconfondibile voce.

Simona Tavola
Simona Tavola
Laureata in Scienze dei beni culturali all’Università degli Studi di Milano con indirizzo di Teatro e Cinema. Da sempre appassionata della settima arte ha conseguito il Master di primo livello in critica giornalistica per lo spettacolo presso l’Accademia Nazionale d’Arte drammatica Silvio D’Amico. In passato ha collaborato con varie testate online ( That's All Trends, ArteSettima, Recensito e The Hot Corn Italia ) invece dal 2023 scrive per Cinefilos.it. Dal 2021 al 2023 ha svolto il ruolo di Social Media Manager del sito di Banquo Magazine.

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