Inhumane resources – recensione

Anno: 2012

 

Regia: Michele Pastrello

Cast: Mariasole Michielein, Isacco Tognon, Michela Virago, Alessandro Serio, Marzio Dias

Con questo corto Michele Pastrello continua a trattare tematiche sociali di strettissima attualità mediante il filtro di generi cinematografici completamente inusuali rispetto all’argomento affrontato.

Sebbene il regista veneto sia ascritto al genere horror, possiamo dire, com’egli stesso ha dichiarato, che da esso si sia smarcato già nel 2008 in occasione di 32 e che solo il primo corto sia prettamente affine a tale categoria. Se infatti con 32 il nostro ha trattato la questione ecologista dell’edilizia selvaggia che deturpa l’ambiente, e con Ultracorpo ha invece affrontato il delicato tema dell’Omofobia, con Inumane resources parla del Capitalismo quale filosofia opprimente della nostra società attuale, nonché della prevaricazione e dell’arrivismo dominanti nel mondo del lavoro, che stanno spingendo le persone a un tutti contro tutti.

Pastrello utilizza il filtro del genere fantascientifico. I quattro personaggi del film appaiono come cyborg pronti ad uccidersi l’uno l’altro, portano abiti eleganti, ma picchiano come sanguinosi lottatori senza scrupoli. Il corto si apre con una citazione di George Orwell, tratta da 1984:

«Ma ogni cosa era a posto, ora, tutto era definitivamente sistemato. La lotta era finita. Egli era uscito vincitore su se medesimo. Amava il Grande Fratello».

Un intreccio cinema-letteratura con cui il regista ha aperto anche i suoi corti precedenti.

Uscito in esclusiva su www.sugarpulp.it, dove sarà visibile per alcuni giorni, Inhumane resources sarà disponibile sul sito www.inhumaneresourcesfilm.com. Oltre alla regia e alla produzione, Pastrello ha firmato in modo eccellente anche la sceneggiatura, il montaggio e il suono. Gli attori protagonisti, tutti esordienti, sono: Mariasole Michielein, Isacco Tognon, Michela Virago, Alessandro Serio e Marzio Dias.

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