Che Dio ci aiuti, la Suor Angela di Elena Sofia Ricci ancora protagonista

Sarà la stagione del passaggio di testimone, ma anche di qualche sorpresa, come detto alla presentazione della Fiction Rai

Che Dio ci aiuti 7

La settima stagione di Che Dio ci aiuti sarà in prima serata su Rai 1 dal 12 gennaio, ma i prossimi dieci saranno solo gli ultimi episodi – per ora – di una fiction che dal 2011 accompagna e avvince il pubblico italiano. Grazie anche, e soprattutto, alla Suor Angela di Elena Sofia Ricci, ancora una volta protagonista, nonostante questa sia la stagione del passaggio di testimone, come confermato alla presentazione ufficiale della serie diretta da Francesco Vicario e Isabella Leoni.

 

Più di una serie, più di una Fiction

“Una carezza per l’anima” secondo Luca Bernabei di Fremantle, che sottolinea l’autoironia e la dolcezza del personaggio principale, una chiave per un prodotto che racconta il mondo dei sentimenti con leggerezza, ma anche profondità. E “qualità”, parola chiave per Maria Pia Ammirati, alla base di “un successo ininterrotto da 12 anni nel quale il pubblico si riconosce” anche per la capacità di intercettare “certe realtà”, di rappresentare una “famiglia nuova, inclusiva, ampia, non più da ‘Mulino Bianco’, ma nella quale tutti i protagonisti sono sullo stesso piano”.

Una “favola, ma non una favoletta”, continua la Direttrice di Rai Fiction, nella quale le suore, “giovanissime e più mature, sagge e imprevedibili”, sono coinvolte in “dinamiche nuove”. Originate spesso da personaggi nuovi, che si mescolano agli inevitabili ritorni di volti noti. Come sottolinea il regista, che presenta i volti nuovi di una stagione nella quale vedremo Suor Angela costretta ad allontanarsi temporaneamente dal Convento degli Angeli Custodi, lasciando un vuoto nel cuore di Azzurra. Novizia, che farà di tutto per farla tornare, e che sarà parecchio impegnata con i personaggi di cui seguiremo (dis)avventure, drammi e nuovi amori.

Novità e conferme di Che Dio ci aiuti 7

Come la Sara Luparini di Federica Pagliaroli, esuberante romana in fuga con la passione per le acconciature e il make-up che, dietro unghie laccate e abiti provocanti, cela un’anima ferita e che nel convento scopre “un Universo della sua vita che non conosceva”, come dice Vicario, che ne anticipa “la storia d’amore molto complicata”. E poi Cate Saltalamacchia e Ludovica Perini, di Ileana D’Ambra ed Emma Valenti, l’una – quasi una “mascotte“, “il personaggio più in difficoltà”, “molto comica, ma ci farà commuovere” – col desiderio di cantare e l’altra con la voglia di diventare un’avvocata di successo e in cerca di un alloggio, entrambe ancora ignare che, forse, quello che sognano non è quello di cui hanno realmente bisogno, e che promettono tutte delle parabole di crescita notevoli.

Con loro, il barista Ettore e il piccolo Elia, oltre ovviamente alla Suor Teresa di Fiorenza Pieri, che il regista definisce “bravissima” nel portare “dinamiche molto divertenti” nel suo essere “antagonista”. Un difficile compito di inserirsi in questo contesto come nuova suora, che lei stessa racconta. “E’ stata come una vestizione, davvero – dice. – Non prendo il posto di nessuno, ma sono un nuovo elemento. Inizialmente antipatica, ma di una rigidità costruita, con una armatura che il mio personaggio mette per ripararsi da quel che ha dovuto affrontate nella vita. Un atteggiamento esteriore, che mi ha divertito costruire”.

Su tutte, senza nulla togliere a nessuno, Francesca Chillemi, la Azzurra Leonardi in Corsi Alla quale “non è stato insegnato a essere amata, e amare, – come ricorda. – Qualcosa che ha scoperto nel convento. Ti scalda il cuore pensare che non tutti nasciamo con le stesse potenzialità, anche dal punto di vista affettivo, e Che dio ci aiuti dà quella speranza, di trovarla e costruirla. Quando hai accanto una famiglia cosi scalmanata è quella che ti fa crescere, ed entrare in quel convento è stato come vincere una lotteria”.

Elena Sofia Ricci: Addio a Suor Angela, o forse no…

“L’amore è il protagonista di questa serie, e il pubblico si è sentito investito di tutto questo amore, è questa la grande forza di Che dio ci aiuti – chiosa Elena Sofia Ricci, che torna sul proprio destino all’interno della produzione. – Una serie che non è facile lasciare dopo qualche anno“. Dice ancora, prima di ringraziare “la Rai, Lux Vide del gruppo Fremantle e chi la scrive, per l’attenzione molto forte al femminile che c’è da tanti anni e per i moltissimi casi di femminile e di ragazze in difficoltà raccontati in una televisione che da sempre dà tanto spazio agli attori e nella quale non è facile trovare tutte queste possibilità di interpretare dei ruoli di donne. E’ importante. Grazie per aver dato voce a tutte queste donne”.

“Ma nella serie viene trattato in maniera meravigliosamente umana anche l’aspetto spirituale” – ricorda l’attrice. – Suor Angela è scorretta, una delle più grandi peccatrici della tv italiana, qualcosa che ce la rende umana e ce l’ha fatta tanto amare, come anche la sua capacità di umanamente relazionarsi con il mistico. Sono memorabili i suoi dialoghi con Cristo, con Dio, che a ogni fine puntata ci gettano nel mare degli interrogativi nel quale annaspiamo tutti i giorni. E che qualche volta ci hanno anche permesso di dare qualche risposta, almeno a vedere le testimonianze del pubblico che spesso ci scrive. Che Dio ci aiuti è un po’ un ansiolitico, in questo senso”.

Inevitabile concludere con il tema caldo di quest’anno, quello che era stato presentato come l’addio della protagonista della serie. “Suor Angela quest’anno ci sarà un pochino meno, è cosa nota – dice la Sofia Ricci. – ma la amo talmente che non so cosa sarà nel futuro, si vedrà…“. Parla di un “rigurgito“, sovrapponendo Suor Angela a sé stessa, quando aggiunge di aver avuto la voglia e il bisogno di tornare “a fare teatro, cui era tanto affezionata da ragazza, quando tra una rapina e un’altra faceva uno spettacolo”. Si parla della sua tournée de La dolce ala della giovinezza. “E’ la quinta donna di Tennessee Williams che porto in scena, ma il teatro è da dove vengo, è la mia passione, che ho lasciato per tanti anni, ma siccome sono una attrice fuori di testa ho bisogno di cambiare. Sono allergica alla ripetitività, per questo passo dal cinema alla tv al teatro, anche come regista, devo continuamente mettermi in discussione, per carattere, alzare l’asticella, crescere, cambiare. Sono una donna molto curiosa, più passano gli anni e più lo divento”. “Da Suor Angela però facevo fatica a separarmi, la amo troppo. Ci ricascavo sempre perché mi è entrata nel cuore. In questa serie ci sarò, la chiuderò, poi vedremo nel futuro cosa sarà. Da me ci si può aspettare un po’ di tutto, vai a sapere… Come diceva mio analista: ‘la parola fine nella vita si può mettere, e togliere”.

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