DI4RI – Seconda stagione: recensione della prima parte della serie Netflix

I primi sette episodi della seconda stagione sono disponibili in piattaforma a partire dal 14 settembre.

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Dopo il successo della prima stagione, Netflix propone dal 14 settembre la prima parte della seconda stagione di DI4RI, la serie ideata da Simona Ercolani, che guida anche la squadra di sceneggiatori, e diretta da Alessandro Celli.

 
 

DI4RI, dove eravamo rimasti?

La prima stagione si era chiusa su due grandi interrogativi: i ragazzi della 2° D saranno costretti a lasciare la scuola di Marina Piccola? E poi, Pietro riuscirà a farsi perdonare da Livia, dopo essere stato scoperto a scommettere sul loro giovane amore? La seconda stagione di DI4RI riparte dalle risposte a queste due importanti domande, arricchendo il cast con una new entry davvero irresistibile.

La seconda stagione di DI4RI vedrà i ragazzi confrontarsi con il terzo anno delle scuole medie, un periodo, per chi se lo ricorda, particolarmente complesso. L’infanzia lascia spazio definitivamente all’adolescenza, il futuro e le prime prove della vita incombono sulle vite spensierate dei protagonisti, quelle amicizie solide che nascono trai banchi di scuola, così pure e totalizzanti, vengono duramente messe alla prova dai fantasmi della separazione, che inevitabilmente aspetta i protagonisti alla fine dell’anno scolastico. Non solo, questa volta, la fine della scuola significa anche il tempo dell’esame di terza media, il primo vero test che si presenta davanti a questi ragazzi. Riusciranno tutti a superarlo? E la loro amicizia sopravviverà alla separazione, quando ognuno di loro prenderà la propria strada?

Il pubblico è il vero diario

Come per la prima, anche la seconda stagione di DI4RI utilizza l’espediente della rottura della quarta parete: ogni personaggio si rivolge alla camera e quindi allo spettatore quando riflette ad alta voce su ciò che gli accade o su quello che prova in un determinato momento, come se il pubblico fosse il diario del titolo, con cui il personaggio condivide la propria storia, i propri punti di vista, il proprio vissuto che, per quanto giovane e qualche volta ingenuo, è considerato, a quell’età giustamente, il centro del mondo.

E ogni episodio ha un centro diverso, un protagonista preciso che porta avanti tutta la narrazione, ma da un punto di vista specifico. Così, se in un episodio la storia è raccontata dal punto di vista di Pietro e procede, raccontando delle piccole evoluzioni del suo rapporto con altri personaggi e delle dinamiche che ne conseguono, in quello successivo saranno Livia o Isabel a essere le protagoniste, quelle che parlano allo spettatore, portando avanti la storia di tutti i compagni di classe.

La dimensione della classe, poi, del gruppo coeso è qualcosa di ancora più forte e determinante in questa seconda stagione, forse per la maggiore consapevolezza che ogni personaggio ha delle proprie relazioni con gli amici, ma anche per il fatto che la classe reagisce ai cambiamenti che deve affrontare in maniera compatta, in una reciproca ricerca di affetto e supporto. Certo, per i giovani amici sarà complicato riuscire a capirsi, la scelta della scuola superiore li mette di fronte a un bivio in cui è difficilissimo scegliere la strada da percorrere: si resterà fedeli agli amici facendo una scelta di gruppo oppure ognuno seguirà le proprie ambizioni con il rischio di perdersi per sempre? Sono paure e domande che chiunque sia sopravvissuto alle scuole medie e alla scelta della scuola superiore si è fatto, e quindi dal lato adulto di questa dinamica potrebbero sembrare preoccupazioni di poco conto nel grande disegno della vita. Tuttavia, DI4RI non è certo indirizzato a un pubblico adulto, e quindi sarà interessante vedere come il pubblico più giovane reagirà a questo tipo di narrazione.

I temi universali della seconda stagione

E sarà allo stesso modo interessate capire in che modo il pubblico giovane di riferimento della serie assorbirà e reagirà ad alcune delle tematiche affrontate in questa seconda stagione. I problemi di fronte ai quali si cimentano di volta in volta i ragazzi finiscono per assumere carattere universale in quanto, forse in maniera un po’ troppo schematica, ripercorrono quelle che possono essere problemi cardine di quell’età così straordinaria e delicata. Ci sono le vittime di bullismo, chi invece vuole trasgredire le regole per ribellarsi, chi vuole eccellere nello sport, chi si innamora del ragazzo di un’altra, chi deve accettare le decisioni dei genitori e chi ha un sogno da realizzare, tutte storie che costituiscono l’ossatura della serie.

Naturalmente il cast della prima stagione torna al completo: Pietro (Andrea Arru), Livia (Flavia Leone), Isabel (Sofia Nicolini), Daniele (Biagio Venditti), Monica (Federica Franzellitti), Giulio (Liam Nicolosi), Mirko (Pietro Sparvoli) e Arianna (Francesca La Cava) ai quali si aggiunge Bianca (Fiamma Parente), una ragazza talentuosa e solare che si trova da subito benissimo con il gruppo di amici di suo cugino Giulio.

La confezione di DI4RI seconda stagione fa un ulteriore sforzo per mettere in scena uno show vivace, intelligente e molto giovanile, che ha fatto tesoro dell’esperienza del primo ciclo e che è pronta a osare un po’ di più, sia nella distribuzione delle nuove puntate (in due parti), sia nello sforzo di rendere verosimili dialoghi, dinamiche e emozioni che i giovani attori passano all’altrettanto giovane pubblico.

DI4RI - Seconda stagione
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Sommario

La confezione di DI4RI seconda stagione fa un ulteriore sforzo per mettere in scena uno show vivace, intelligente e molto giovanile, che ha fatto tesoro dell’esperienza del primo ciclo e che è pronta a osare un po’ di più, sia nella distribuzione delle nuove puntate (in due parti), sia nello sforzo di rendere verosimili dialoghi, dinamiche e emozioni che i giovani attori passano all’altrettanto giovane pubblico.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

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