Everybody loves diamonds: recensione della serie heist di Prime Video con Kim Rossi Stuart

La serie è disponibile dal 13 ottobre

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Ispirata alla storia vera del colpo al Diamond Center, Everybody loves diamonds segue Leonardo Notarbartolo (Kim Rossi Stuart) e la sua improbabile banda di ladri mentre tentano di mettere a segno la rapina del secolo. Mesi di preparazione, intrighi e sospetti reciproci, alternati a momenti esilaranti, per orchestrare l’impresa più epica di sempre. Leonardo è un ladro diverso rispetto alle narrazioni che film e serie ci hanno riservato in questi anni. Non è un ladro alla “Lupin”, per esempio, ma si avvicina più a una mente criminale come il Professore de La casa di carta. La serie originale Prime Video è composta da otto episodi è disponibile sulla piattaforma.

 
 

Everybody loves diamonds, la trama

Il Diamond Center di Anversa – una struttura invalicabile che per la serie è stata generata interamente in digitale grazie all’aiuto di esperti del settore – l’invalicabile e luccicante mecca del diamante, è stata svaligiata. Un colpo da maestri, apparentemente perfetto, quello che Albert Mertens (Johan Heldenbergh) dovrà smascherare. Belga e con la puzza sotto il naso, una interpretazione macchiettistica che si allontana per carisma da un altro investigatore belga: Hercule Poirot. È caos in città nella fredda mattina del 15 febbraio 2003, il furto ha colpito i risparmi di una intera nazione. L’indagine ha da subito qualche intoppo ma nel corso degli episodi lo stesso Mertens – prossimo alla pensione – cercherà di trovare i colpevoli. Nel frattempo, tra i lavoratori del Diamonds Center c’è Leonardo Notarbartolo, un modesto gioielliere italiano dallo stile impeccabile e l’aria innocente.

Uno stile internazionale, quello della regia di Gianluca Maria Tavarelli che cerca di portare su Prime Video una storia misteriosa dove non esiste il confine tra i buoni e cattivi, ma non sempre sembra riuscirci. L’espediente alla Fleabag – rottura della quarta parete con sguardo in macchina e parlare direttamente allo spettatore – risultano davvero macchinosi e artificiosi per il contesto del genere in cui ci troviamo. In particolare, è il personaggio di Kim Rossi Stuart – al debutto in una serie – a fare suo questo espediente nei primi due episodi di Everybody loves diamonds mostrati in anteprima, ma non sempre questo arriva allo spettatore. Così come non arriva la sua caratterizzazione da “ladro gentiluomo” alla Lupin, una maschera per un uomo che in realtà vuole solo dimostrare la sua essenza mascolina attuando la rapina del secolo.

Everybody Loves diamonds serie Kim Rossi Stuart

Il colpo (im)perfetto

Leonardo Notarbartolo, un mix tra il Professore e un eterno bambino destinato costantemente a voler a tutti i costi non solo attirare l’attenzione su di lui ma a rendere orgogliose le persone che gli stanno attorno. Lo vediamo in quasi tutte le scene mentre parla con il suocero, il Generale dei Carabinieri (interpretato da Remo Girone) quando cerca di fargli ammettere che i ladri hanno compiuto un’operazione perfetta, almeno così era convinto che fosse. Complici della rapina al Diamond Center: l’esperto di allarmi, Ghiro (interpretato da Gian Marco Tognazzi), Sandra, una giovane ladra che segue le orme del padre (interpretata da Carlotta Antonelli) e Alberto (interpretato da Leonardo Lidi). Remo Girone e Anna Foglietta sono il Generale (suocero di Leonardo e padre di Anna) e la moglie di Leonardo.

Tutti personaggi ancora da scoprire che ruotano attorno a Leonardo – chi ingenuamente e superficialmente come la moglie – chi per concretizzare il sogno di realizzare il colpo del secolo. Everybody loves diamonds non segue sempre l’ordine degli eventi ma questo stratagemma serve solo a mescolare continuamente le carte in tavola e prepara il plot twist finale del primo episodio che pone al centro di questo gioco di guardie e ladri una prospettiva nuova.

Sommario

Una serie che vuole dare respiro internazionale a trama e personaggi ma cade vittima di interpretazioni macchiettistiche e cliché popolari.
Lidia Maltese
Lidia Maltese
Laureata in Scienze della Comunicazione alla Sapienza, classe 95. La mia vita è una puntata di una serie tv comedy-drama che va in onda da 27 anni. Ho lo stesso ottimismo di Tony Soprano con l'umorismo di Dexter, però ho anche dei difetti.

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