Dopo averci fatto assaggiare un briciolo di una battaglia che sappiamo sarà epica, il quinto episodio di House of the Dragon “Reggente” ritira le truppe per deliberare. C’è un nuovo Re reggente che sappiamo farà di tutto per essere consacrato al Trono di Spade e c’è Rhaenyra che non sa più come far valere la sua pretesa. In questo momento i Neri sono nettamente in svantaggio: hanno perso la loro combattente più feroce e il drago più veloce. Sono divisi con Daemon ad Harrenall che, sempre più preda delle sue visioni e del suo ego, fa valere una pretesa diversa quella di sedere lui stesso come re sul Trono di Spade. Dall’altra parte anche i Verdi sono in affanno. La popolazione ha raggiunto livelli di povertà dai quali non si può tornare indietro e giustamente cerca di evadere dalla città.
**Questa recensione contiene spoiler dell’episodio 5 di House of the Dragon 2 “Reggente”**
Anche se Aegon sopravvivesse ci sarebbero questioni più importanti da risolvere, questioni di famiglia. Alicent non controlla più il concilio ristretto perché a volte le più grandi prese di potere non vengono dai nemici, ma dalle persone che sono posizionate molto più vicino. Tutti gli hanno voltato le spalle, anche Sir Criston Cole diventato il nuovo galoppino di Aemond. Alicent, dopo aver scoperto da Rhaenyra che la pretesa di Aegon sul trono era frutto di una profezia, ha cambiato sicuramente atteggiamento. Preferisce un approccio più cauto e quando proprio il nuovo Re reggente, Aemond, decide di chiudere le porte della città e lasciare i sudditi morire di fame, la sua faccia è inorridita. Si capisce dal dialogo fuori campo e dalla telecamera fissa sul volto: quello è il momento in cui Alicent sa che è sola alla corte di Approdo del Re.
Anche se i Neri sembrano sconfitti, per il momento, il quinto episodio di House of the Dragon non fa che infondere loro una nuova luce e consapevolezza. Dopo aver lasciato Daemon in balia di se stesso ad Harrenall Rhaenyra si ricorda il motivo della sua partenza, mette da parte l’orgoglio ma delega qualcuno di andarlo a controllare. Purtroppo, la situazione di Daemon ad Harrenall è sempre più precaria. Tra il non riuscire a ottenere una resa dai Bracken, anche sotto la minaccia di morte per fuoco di drago, e il sognare sua madre Alyssa, scopre che Harrenhall ha solo l’oro sufficiente per mantenere a malapena il fuoco nei camini. Daemon sta agendo da solo e senza controllo per avanzare la pretesa che lo ha consumato fin da bambino: sedere come Re sul Trono di Spade.
I sussurri di Rhaenyra
La futura Regina si trova davanti a un bivio. Il concilio le è ostile perché è donna e allo stesso tempo non vuole farla scendere sul campo di battaglia perché è la legittima erede. E cosa fa un sovrano quando non può regnare e comandare come vuole: delega. Sotto consiglio di Mysarya la giovane Targaryen inizia a delegare alcuni compiti, per lo più sussurri (come li chiamerebbe Varys). Tra il malcontento che serpeggia tra i piccoli abitanti e il cattivo presagio che la testa di Meleys rappresenta – per non parlare della decisione di Aemond di chiudere le porte della città – Rhaenyra potrebbe avere migliaia di persone disposte a combattere in suo nome dalle mura stesse di Approdo del Re.
Il quinto episodio di House of the Dragon Reggente in realtà mostra anche un punto di svolta fondamentale per la storia dei Neri: la presenza di altri due draghi che possono essere usati per la guerra. È proprio Jace, il figlio maggiore, a dare il suggerimento alla madre. Jace in questo episodio dimostra di avere leadership andando anche a trattare un accordo con i Frey alle Torri Gemelle. Ovviamente anche lui deve far valere la sua pretesa e la sua linea dinastica e il suo suggerimento porterà a quello che stiamo ipotizzando: sarà forse il figlio bastardo di Corlys a cavalcare uno dei draghi?