In viaggio con Eugene Levy, la recensione della serie Apple Tv+

La serie in otto episodi con protagonista l'attore di Schitt's Creek è disponibile su Apple TV+.

La pandemia del 2020 ha messo in pausa il mondo, soprattutto ha interrotto per molti mesi in maniera totale, l’abitudine al viaggio. Aeroporti, porti e stazioni chiuse non hanno visto più passeggeri, viaggiatori, persone che si spostano da una parte all’altra della Terra per dovere o per piacere, per festeggiare, per scoprire, per raggiungersi.

 

E mentre il mondo finalmente ha ripreso a muoversi, prima con cautela e sospetto, poi sempre più freneticamente, di nuovo come nel pre-pandemia, arriva su Apple Tv+ una nuova docu serie che ha proprio nel valore del viaggio e della scoperta il suo cuore pulsante. Si intitola In viaggio con Eugene Levy ed è condotto proprio dall’attore vincitore dell’Emmy per Schitt’s Creek che ci fa da guida in otto location del mondo.

Dal Nord Europa al cuore desertico degli Stati Uniti fino a Venezia o alla foresta pluviale, Levy raggiunge posti inesplorati, location lussuose, capanne in mezzo al nulla, deserti, pianure, ghiacciai, boschi, lagune e vulcani. Insomma viaggia (sempre in tutta sicurezza, si intende) alla scoperta di posti particolari e usi e costumi del posto, con la cauta curiosità che, come ha lui stesso dichiarato, non è mai stata una sua caratteristica predominante. Tuttavia, la chiave della serie è proprio qui, nella riluttanza del suo protagonista al viaggio.

In viaggio con Eugene Levy, le avventure di un viaggiatore riluttante

Il concetto chiave dello show è meglio espresso infatti nel titolo originale che recita: The Reluctant Traveller, il viaggiatore riluttante, appunto. Ma perché dovremmo seguire le avventure di un uomo che non vuole averne? Perché Levy si mette continuamente fuori dalla sua zona di conforto per provare esperienze nuove e incontrare non solo persone ma modi di vita differenti.

Ogni episodio è un’avventura nuova, tutta raccontata con il tono sempre elegante, composto, ironico e gentile di Levy, che, dentro una lussuosa suite sul Canal Grande, o una cuccetta di legno dentro a una foresta lappone, approccia ogni momento con la stessa distaccata curiosità. È come se si ponesse di fronte a tutte le circostanze con grande scetticismo, pur rimanendo sempre possibilista. Dopotutto solo provando delle esperienze si può capire se fanno per noi o meno, ed è quello che fa Eugene Levy in ognuno degli otto episodi di cui è composta la serie, in ognuna delle otto location in cui la serie ci accompagna.

In viaggio con Eugene LevyL’immersione in un bagno di suoni alle Maldive, il galleggiamento sul ghiaccio in Finlandia, il contatto con la Nazione Navajo nello Utah, il comando di una barca a vela a Lisbona, l’assaggio della cultura culinaria di Tokyo e il viaggio nella giungla della Costa Rica sono solo alcune delle esperienze di cui Levy gode nella serie, ed è chiaro che In viaggio con Eugene Levy ha uno scopo molteplice.

Perché se da una parte la serie può anche soltanto mostrare dei luoghi che per alcuni restano delle mete irraggiungibili e da sogno, può essere anche un invito al viaggio vero e proprio, un modo per scegliere la prossima vacanza, ma anche la conferma che solo uscendo dalla propria zona di conforto si può imparare ad apprezzare e amare quello che ci circonda. Perché viaggiare apre la mente, allarga gli orizzonti e ci fa diventare cittadini del mondo, anche se magari non siamo proprio appassionati di avventura e non abbiamo particolari curiosità nemmeno per quello che mangia il nostro vicino di casa.

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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
in-viaggio-con-eugene-levy-2Perché viaggiare apre la mente, allarga gli orizzonti e ci fa diventare cittadini del mondo, anche se magari non siamo proprio appassionati di avventura e non abbiamo particolari curiosità nemmeno per quello che mangia il nostro vicino di casa.