Little Fires Everywhere: la recensione della nuova serie Amazon Prime Video

Dal 22 maggio su Prime Video, la serie con Reese Witherspoon e Kerry Washington che ruota attorno a scottanti misteri.

Little Fires Everywhere recensione serie tv

Terminata l’avventura di Big Little Lies, l’attrice premio Oscar Reese Witherspoon ha trovato il suo nuovo progetto da interprete e produttrice. Si tratta di Little Fires Everywhere, trasposizione dall’omonimo romanzo di Celeste Ng. Inizialmente distribuita nei soli Stati Uniti, la serie è stata accolta talmente bene da ottenere poi un rilascio a livello internazionale, arrivando, a partire dal 22 maggio, sulla piattaforma Amazon Prime Video. Composta da otto episodi, questa esplora una serie di tematiche, dalla maternità al peso dell’identità, intrecciate tra loro da una notevole dose di mistero e suspence.

 

La storia narrata è ambientata nella metà degli anni Novanta, e segue le vicende della famiglia Richardson, prototipo del nucleo famigliare apparentemente perfetto, e in particolare di Elena (Reese Witherspoon). La vita di questi viene lentamente sconvolta dall’arrivo di Mia Warren (Kerry Washington) e sua figlia, duo nomade ora stabilitosi regolarmente in una villa di proprietà dei Richardson.

Le due famiglie entrano così in contatto, intrecciandosi sempre di più tra i figli che stringono amicizia e un rapporto sempre più confidenziale che nasce tra le due madri. Eppure, c’è qualcosa di cui Elena non è convinta, iniziando a sospettare che Mia nasconda segreti che potrebbero rivoluzionare la vita di quel contesto lindo e immacolato.

Little Fires Everywhere semina indizi ovunque

La serie si apre con una premessa: qualcuno ha dato fuoco alla bellissima villa della famiglia Richardson. Una breve anticipazione di quello che sarà probabilmente solo la conseguenza di una serie di misteri legatisi tra loro. Addentrandosi nella storia, infatti, si inizia a comprendere come l’evento mostrato possa in realtà avere ben poca importanza, poiché molta di più ne avrà il perché si è arrivati a quel punto. Nei primi tre episodi potuti vedere in anteprima, infatti, si gettano le basi per quello che sembra essere un castello di carte pronto a crollare.

Lo spettatore è portato ad individuare una serie di indizi seminati, proprio come i tanti piccoli fuochi del titolo, senza però avere ancora, ovviamente, le chiavi d’accesso al mistero, ma comprendendo che questo potrà rivelarsi più intricato di quanto si potrebbe pensare. A questo proposito, l’episodio pilota, diretto da Lynn Shelton, comprende in sé tutte quelle che si intuiscono essere le costanti della miniserie, e che già dai successivi episodi iniziano ad essere sviscerate.

In particolare, quello della maternità risulta essere il nucleo su cui si fonda la storia. Madri perfette, madri incasinate, madri che vorrebbero essere tali e madri che lo sono diventate inaspettatamente. Vi sono varie declinazioni di tale figura, e si può immaginare che questa sarà al centro del conflitto principale. La più emblematica, a tal proposito, risulta essere Mia Warren. Che questa nasconda un traumatico passato è ben presto evidente, come mostrano alcuni brevi e criptici flashback. Il suo è certamente il mistero da svelare per poter risalire a quello dell’incendio visto nell’episodio pilota.

Little Fires Everywhere

Il fascino del mistero

Nel costruire questa intricata rete di indizi e segreti, Little Fires Everywhere non manca di farlo con una grande gusto per la messa in scena. Si evidenzia così la sensazione che dietro a tale ricerca formale, caratterizzata dall’ordine e dalla delicatezza nel raccontare personaggi ed eventi, si nascondano brutture il più possibile taciute. Il mistero messo in gioco, anche si rivelasse essere di portata inferiore alle aspettative, viene tenuto vivo grazie a piccoli gesti, battute e immagini, e riesce pertanto a generare quella curiosità necessaria alla riuscita della serie.

Si avverte quella tensione pronta ad esplodere all’improvviso, e lentamente tutti i personaggi sembrano legarsi tra loro nel grande ingranaggio della storia. Allo spettatore risulta allora sempre più difficile distinguere tra bianco e nero. Tale atmosfera è infine sostenuta dalle due protagoniste, l’una l’antitesi dell’altra. La Witherspoon e la Washington non solo vantano il carisma necessario per questa storia, ma anche una chimica di coppia che da subito promette memorabili scene insieme.

Con Little Fires Everywhere si viene introdotti in un contesto certamente esplorato innumerevoli volte, al cinema come in televisione. Ma in particolare nella riscrittura accattivante delle tematiche centrali, la serie trova il suo punto di forza. Bastano i primi tre episodi per diventare complici o vittime del mistero, di cui una volta comprese le premesse si vuole andare a fondo, fino alla bruciante verità.

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RASSEGNA PANORAMICA
Gianmaria Cataldo
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Gianmaria Cataldo
Laureato in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è un giornalista pubblicista iscritto all'albo dal 2018. Da quello stesso anno è critico cinematografico per Cinefilos.it, frequentando i principali festival cinematografici nazionali e internazionali. Parallelamente al lavoro per il giornale, scrive saggi critici e approfondimenti sul cinema.
little-fires-everywhere-prime-videoCon Little Fires Everywhere si viene introdotti in un contesto certamente esplorato innumerevoli volte, al cinema come in televisione. Ma in particolare nella riscrittura accattivante delle tematiche centrali, la serie trova il suo punto di forza.