Michele Profeta: Il killer di Padova, la recensione del nuovo documentario di Sky

Domenica 29 e lunedì 30 gennaio alle 22.55 in esclusiva sul canale 119 di Sky.

Michele Profeta Il killer di padova recensione

La storia di Michele Profeta prende vita in un nuovo documentario crime. A 22 anni dalla morte di Lissandron, domenica 29 e lunedì 30 gennaio alle 22.55 una nuova produzione originale Crime+Investigation, in prima visione assoluta, racconterà in due episodi la storia di Michele Profeta: Il killer di Padova, in esclusiva sul canale 119 di Sky. Il documentario in due episodi va a fondo alla vicenda che ha colpito la città nel 2001. Siamo a gennaio del 2001 e viene ritrovato a Padova un taxi con a bordo il cadavere di Pierpaolo Lissandron, il proprietario del veicolo. 12 giorni dopo, l’11 febbraio, all’interno di un appartamento viene scoperto il cadavere dell’agente immobiliare, Walter Boscolo, anche questo freddato con un proiettile alla nuca.

 

Michele Profeta Il killer di Padova documentario

Michele Profeta: Il killer di Padova, la recensione

Questa è la storia di Michele Profeta: Il killer di Padova, conosciuto anche come “il professore” o “Mostro di Padova”. Originario di Palermo, Michele Profeta si trasferisce al Nord negli anni Novanta e lavora in una società di servizi finanziari. Risiede con la moglie Concetta Mordino e due dei suoi figli (ne ha altri due da un precedente matrimonio) ad Adria. A Mestre invece condivide una casa con l’amante, Antonia Gemmati. In seguito alla contrazione di diversi debiti dovuti forse alla passione per il gioco d’azzardo, in preda ad un probabile delirio di onnipotenza, il 10 gennaio 2001 scrive alla Questura di Milano sostenendo che avrebbe commesso omicidi a caso qualora gli fossero stati negati i 12 miliardi di lire. A quel punto compie i due delitti, il primo il 29 gennaio uccidendo il tassista Pierpaolo Lissandron e l’altro, l’11 febbraio, con l’omicidio dell’agente immobiliare Walter Boscolo.

In Michele Profeta: Il killer di Padova si racconta la storia di uno dei serial killer italiani meno prolifici, ma sicuramente una delle personalità più complesse ed articolate. Amava essere al centro dell’attenzione, firmava i suoi delitti con delle carte da gioco e premeditava i suoi attacchi lasciando degli indizi nelle lettere e sulla scena del crimine. Questo ha facilitato le indagini della polizia che presto conducono ad un signore elegante e dall’aspetto impeccabile, che all’apparenza poteva sembrare chiunque tranne l’assassino. Nel 2002 la Corte di Assise di Padova lo condanna all’ergastolo per gli omicidi di Pierpaolo Lissandron e Walter Boscolo, dopo una lunga ricerca estenuante durata una settimana. Dopo un tentativo di evasione dal carcere di Padova, viene trasferito nel penitenziario di Voghera, in provincia di Pavia.

Un racconto in atti

Fin dall’inizio del racconto di Michele Profeta: Il killer di Padova siamo immersi nelle spettrali e difficili giorni che hanno avvolto la città nel 2001. Padova è messa sottosopra da un serial killer spietato che nella sua freddezza ha seminato il panico nella città. Nessuno usciva più di casa la sera, nessuno si muoveva più da solo, sempre accompagnato da piccoli gruppi di amici. Le indagini si sono svolte in tutta velocità, ma anche le autorità che hanno lavorato al caso all’epoca si trovavano di fronte a una personalità narcisistica che, in un certo senso, voleva essere trovata. Ma Michele Profeta è riuscito a mettere a tacere tutti, perfino il suo secondo avvocato – che già aveva lavorato ad un altro grosso caso importante. Lo stesso difensore si dirà impaurito da questa personalità giudicando il suo assistito come un “invasato”.

Potrebbe essere un episodio di una serie crime qualunque ma questo spaccato di storia del nostro paese mette in luce le atrocità dell’animo umano. Michele Profeta: Il killer di Padova viene raccontato tramite degli atti che scandiscono la storia in un breve arco di tempo. Dalla lettera “minatoria” arrivata al Tribunale di Milano fino all’arresto e alla condanna a due ergastoli. Non basterà appellarsi alla perizia psichiatrica – che accerterà un bipolarismo per l’uomo – per evitare di scontare la lunga pena.

Michele Profeta Il killer di Padova

Il sopravvissuto

Lungo il racconto di Michele Profeta: Il killer di Padova, oltre alla parte della indagini c’è il racconto di un sopravvissuto – diventato poi testimone chiave dell’inchiesta – che spiega quelle ore, quei momenti cruciali che hanno portato all’arresto di Michele Profeta. Leonardo Carraro è il primo a incontrare Profeta, dopo l’omicidio del tassista Lissandron. Un agente immobiliare agli inizi della sua carriera viveva una vita normale e lavorava sodo, così racconta del documentario. Poi un giorno riceve una chiamata, come ne riceveva ogni giorno a dozzine, per visitare un appartamento e davanti a lui un uomo abbastanza elegante che gli stringe la mano con un paio di guanti. Carraro rimane interdetto da questo incontro e ne parla con il fiato spezzato e gli occhi sul punto di piangere. Non lo sa, ma è sopravvissuto a un serial killer. Più tardi poi Profeta racconterà che “lui non era l’uomo giusto”.

Carraro sarà poi l’unico, infatti, in grado di indentificare il colpevole degli omicidi presentatosi come “il signor Pertini”. L’agonia di Carraro non cessa con il processo e neanche con il doppio ergastolo confermato poi al secondo appello. L’attimo in cui l’uomo capisce che è tutto finito è quando arriva la notizia della morte di Profeta. Il 16 luglio 2004 muore a Milano, stroncato da un infarto nella sala degli avvocati del carcere di San Vittore, mentre sostiene il suo primo esame universitario in Storia della filosofia per l’Università degli Studi di Milano. Carraro non si è mai liberato dalla paura che un giorno potesse tornare e portare a compimento quello che “la voce” gli aveva detto di non fare in passato e senza rimorso afferma che con la sua morte ha potuto continuare a vivere.

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Lidia Maltese
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Lidia Maltese
Laureata in Scienze della Comunicazione alla Sapienza, classe 95. La mia vita è una puntata di una serie tv comedy-drama che va in onda da 27 anni. Ho lo stesso ottimismo di Tony Soprano con l'umorismo di Dexter, però ho anche dei difetti.
michele-profeta-il-killer-di-padovaUna storia vera che ha bloccato una intera città per settimane, vittima di un misterioso e spietato serial killer. Michele Profeta si presentava come un uomo elegante ma è bastato poco per identificarlo: una scheda telefonica, una analisi balistica e soprattutto la presenza di un testimone. Il sopravvissuto alla freddezza e al fanatismo di Michele Profeta, un agente immobiliare che racconta in prima persona gli anni atroci conclusi solo con la morte del killer.