Skam 6: recensione della nuova stagione della serie Netflix

Il sesto ciclo dell'amata serie di Netflix arriva sulla piattaforma il 18 gennaio con tutti gli episodi disponibili.

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Quando si fa amicizia con un gruppo di adolescenti che poi, pian piano lasciano il nido è difficile che chi arriva dopo nel gruppo, riesca ad avere la stessa presa su di noi, che invece rimaniamo seduti a guardarli affacciarsi alla vita e crescere davanti ai nostri occhi, ed è la sensazione che ci cogli davanti a Skam 6, che dal 18 gennaio arriva su Netflix.

 

La trama di Skam 6

Al centro di questa nuovo ciclo troviamo Asia, interpretata da Nicole Rossi (Il Collegio, Pechino Express), una ragazza carismatica, trascinatrice, determinata, che nel suo gruppo di amiche rappresenta un punto di riferimento, una roccia. Nel corso dei dieci episodi di cui è composta la sesta stagione, vedremo però Asia crollare sotto il peso delle sue fragilità, diventate insostenibili, e assisteremo al culmine di un disordine alimentare che la porterà verso l’isolamento e la malattia. Nella sua vita entra anche Giulio, interpretato da Andrea Palma (Le Otto Montagne), misterioso ragazzo di Ciampino che si trasferisce nella sua scuola a fine anno.

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La loro relazione sembra da subito complessa e complicata da bugie e omissioni che finiscono per metterli entrambi nudi con le loro fragilità l’uno contro l’altra. Intorno alla loro trama, si sviluppano anche le vite degli altri protagonisti, alcuni nuovi altri amici di vecchia data del pubblico di Sam, tra cui Francesco Centorame (Elia), Lea Gavino (Viola), Maria Camilla Brandenburg (Rebecca), Benedetta Santibelli (Fiorella), Cosimo Longo (Jorge), Yothin Clavenzani (Munny).

Un cambio generazionale che non convince

La serie, prodotta da Rosario e Maddalena Rinaldo per Cross Productions, continua a dimostrare i suoi aspetti vincenti, pur scoprendo il fianco all’inevitabile trascorrere del tempo e al fatto che i “veri” protagonisti della serie, sono ormai delle comparse nelle vite di nuovi personaggi i quali (forse) non hanno lo stesso carisma di quelli che ci avevano stregato nelle prime stagioni. Certo, e qui torniamo agli aspetti vincenti, anche Skam 6 è uno spaccato di adolescenza senza prezzo, perché sceglie di mettere in mostra ancora una volta dei percorsi tortuosi e complessi, delle umanità irrisolte che si incontrano per migliorarsi. Non disturba mai infatti il buonismo con cui i problemi del caso vengono affrontati, in questo caso disturbi alimentari e razzismo/fascismo, perché la scrittura di Skam riesce sempre ad essere onesta e diretta.

Nel team di scrittura si confermano Ludovico Bessegato, Alice Urciuolo e Elisa Zagaria che pur mantenendo vivo lo spirito della serie, si scontrano contro l’inevitabile cambio generazionale che, se nella quinta stagione era attenuato dalla presenza di Elia nei panni del protagonista (l’irresistibile Francesco Centorame), in questa sesta stagione non ha nessun paracadute. Lo spettatore si trova quindi a dover empatizzare con dei personaggi totalmente nuovi e sconosciuti e con degli interpreti forse meno talentuosi di quelli a cui la serie ci aveva abituati. Tuttavia la prova di Rossi e Palma, in particolare, riesce lo stesso a raccontare con precisione e rispetto le tematiche importanti che la stagione vuole sottoporre allo spettatore.

La forza del gruppo

Anche per questa stagione, i temi espressi attraverso le disavventure e i dolori grandi e piccoli dei protagonisti adolescenti sono stati scelti con grande cura e trattati con eleganza e tatto, e, come anticipato all’inizio di questa recensione di Skam 6, non risultano mai espressi in maniera retorica, superficiale o buonista. Questi ragazzi sono ottimisti e molto legati, anche se in alcuni casi parecchio incasinati, e la positività e la lealtà con cui affrontano anche il momento più difficile è tipico di quell’adolescenza sana condivisa in gruppo. Perché se è vero che quel periodo della vita è particolarmente complicato e difficile per tutti, se è vero che lascia segni indelebili sugli adulti che si diventerà, è pur vero che le amicizie che si stringono durante l’adolescenza sono estremamente pure e totalizzanti, e che insieme ci si fa forza in maniera del tutto disinteressata e positiva. Per cui tutto diventa superabile. E quindi ben vengano anche i momenti ironici, quelli frivoli insieme a quelli più drammatici e seri. L’adolescenza è così, un’altalena emotiva senza fine.

Nonostante manchino tanto i primi protagonisti della serie, qui relegati a piccole comparse sullo sfondo del mondo dei “quasi adulti”, Skam 6 riesce comunque ad aggiungere alla mitologia dello show un pezzo importante, un nuovo argomento raccontato e sdoganato, una nuova storia e nuovi personaggi che, sicuramente, riusciranno a catturare l’attenzione del pubblico di riferimento.

Sommario

Skam 6 riesce comunque ad aggiungere alla mitologia dello show un pezzo importante, un nuovo argomento raccontato e sdoganato, una nuova storia e nuovi personaggi che, sicuramente, riusciranno a catturare l’attenzione del pubblico di riferimento.
Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

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Skam 6 riesce comunque ad aggiungere alla mitologia dello show un pezzo importante, un nuovo argomento raccontato e sdoganato, una nuova storia e nuovi personaggi che, sicuramente, riusciranno a catturare l’attenzione del pubblico di riferimento.Skam 6: recensione della nuova stagione della serie Netflix