Sorellanza: la recensione della nuova serie Netflix

Disponibile su Netflix, nella serie ideata da Nawell Madani si propone una cruda riflessione sui rapporti famigliari e su ciò che si può essere disposti a fare per tali affetti.

Sorellanza recensione serie tv netflix
Ismaël Bazri / NETFLIX

Cosa si sarebbe disposti a fare per proteggere la propria famiglia? In un clima teso ed intenso, Sorellanza ci mostra i sacrifici che si possono fare in difesa dei propri cari. Si tratta di una nuova serie crime francese, formata al momento da una sola stagione di otto episodi, ognuno da circa trenta minuti. La serie, prodotta e distribuita da Netflix, è stata ideata da Nawell Madani, in collaborazione con lo sceneggiatore Simon Jablonka.  Nel cast ritroviamo la stessa Madani nei panni della protagonista Fara; a lei si affiancano Vincent Rottiers (Renoir), Paola Locatelli (Le relazioni pericolose) e Djebril Zonga (I miserabili).

 

Sorellanza, la famiglia prima di tutto

Protagonista di Sorellanza è Fara, una giovane giornalista di origine algerine che cerca di farsi pazientemente la sua strada in una carriera ambiziosa: diventare conduttrice del telegiornale per cui lavora. L’arrivo del fratello Selim a casa sua con un misterioso furgone cambia la sua vita. Una volta che Fara e le sue sorelle scoprono che lui è effettivamente ricercato per aver investito un poliziotto faranno di tutto per proteggerlo, bruciando il furgone di Selim per coprire le sue tracce. Selim, però, non è più il piccolo innocente che Fara e le sue sorelle immaginano.

Il ragazzo, infatti, lavora come corriere della droga per un importante organizzazione criminale, guidata localmente dall’affascinante e spietato Oumar. Ora che Fara ha distrutto tutta la droga, rimasta bruciata insieme al furgone, dovrà in ogni modo cercare di saldare l’enorme debito con lo spacciatore. Grazie all’aiuto delle sorelle e della giovanissima nipote Lina, Fara preparerà dunque il piano perfetto per ripagare Oumar e proteggere la sua famiglia. Tra intrecci amorosi, soffiate alla polizia ed ostaggi, non mancheranno certamente i colpi di scena.

Sorellanza serie tv recensione
Ismaël Bazri / NETFLIX

I sacrifici dei quartieri più poveri

Una delle tematiche fulcro di Sorellanza è proprio la continua ingiustizia quotidiana che vivono le persone più povere, provenienti da quartieri malfamati e mal frequentati; a ciò si affianca la spulare difficoltà nel farsi da sé. Oumar e Fara sono due personaggi emblema delle disparità sociali: i due personaggi sembrano essere, per il loro carattere molto combattivo ed ambizioso, simili ed allo stesso tempo speculari. Il  primo, proveniente da una famiglia così povera che la madre è costretta alla prostituzione per mantenere i figli, ha scelto la via per lo spaccio perché vista come l’unica per potersi prendere cura della propria famiglia, ed ora punta a raggiungere i gradini più alti dell’organizzazione criminale.

A differenza di Oumar, Fara, pur essendo tenace e razionale, ha dei valori che mantiene saldi, cerca di mantenere la propria integrità. Lei si mostra dal primo episodio per ciò che è: una self-made woman. Da bambina aspira ad essere una giornalista televisiva e fa di tutto per raggiungere il posto che le spetta. Inizialmente ha un rapporto contrastante con le due sorelle, donne e madri: le tre hanno una visione diversa della vita. Fara risulta essere tra le tre la più coraggiosa, in grado di mettere più volte in pericolo la propria stessa vita per salvare Selim e la sua famiglia.

Le vicende di queste figure centrali in Sorellanza si svolgono in un clima perennemente teso, in cui non mancano scene di suspense e d’azione. Si tratta di una serie molto avvincente, che sembra però perdere valore nel finale. L’ultimo episodio chiude infatti le vicende in maniera molto veloce e sbrigativa, così da non permettere una chiara spiegazione allo spettatore.

Sorellanza serie netflix
Ismaël Bazri / NETFLIX

Un rapporto madre-figlia burrascoso

Un altro tema centrale in Sorellanza è poi il  rapporto tra Lina e sua madre. Le due hanno visioni totalmente contrastanti: Lina è una ragazza giovane, con una grande sete di vita ma anche con l’immaturità propria dell’adolescenza. Si atteggia da adulta, mente e scappa dalla madre quando non viene assecondata. La madre, invece, ha una mentalità molto chiusa e tradizionalista: è una mussulmana molto fedele, che rispetta il corano e prega tutti i giorni.

Lei cerca di proteggere la figlia da uno stile di vita che considera immorale e pericoloso: non si rende conto che, così facendo, allontana Lina sempre di più da lei. Solamente alla fine accetterà la figlia così com’è, cercando di capirla. Le darà addirittura la sua benedizione per la relazione tra Lina ed un giovane e ricco calciatore francese. In questo rapporto madre figlia emerge dunque quella che è la vera e profonda differenza tra la cultura islamica, rappresentata dalla madre, e la cultura occidentale, rappresentata invece da Lina.

- Pubblicità -