Arriva il 29 aprile su Netflix Summertime, la nuova serie originale Made in Italy della piattaforma di streaming che porta un po’ d’estate nelle case di quelli che, per la maggior parte, vedranno la bella stagione solo attraverso i ricordi degli anni passati e le finestre aperte su un cielo che diventa sempre più blu, man mano che ci si avvicina a giugno.
Liberamente ispirato a Tre Metri Sopra il Cielo di Federico Moccia, Summertime mantiene soltanto l’argomento del materiale originale, ovvero gli amori giovanili, e trasporta tutte la narrazione sulla riviera adriatica, a Cesenatico, all’inizio della stagione balneare. Inoltre i protagonisti ultra tradizionali della racconto originale vengono sostituiti da un gruppetto di simpatici protagonisti “aggiornati” ai tempi.
Ispirato a Tre Metri Sopra il Cielo
La protagonista è Summer, una liceale molto centrata, studiosa e curiosa, afro-italiana, che odia l’estate, nonostante il nome, perché le ricorda l’assenza del papà, trombettista jazz che nella bella stagione è sempre in giro per concerti e trascura lei, la sorellina e la madre, che a suo tempo rinunciò anche lei alla passione per la musica per stare con le figlie e permettere al padre di continuare la carriera artistica.
I migliori amici di Summer sono Edo e Sofia, lui introverso, spiritoso e dolce, lei tutta pepe, sveglia e simpatica. A questo terzetto di partenza si uniscono Alessandro, motociclista a livello agonistico, in crisi con se stesso e con la sua passione. È l’anima delle feste, popolare tra i ragazzi che vogliono essere suoi amici e la ragazze che sgomitano per la sua attenzione. Il suo migliore amico è Dario, meccanico di grande talento che sogna di essere arruolato nella scuderia di Ale, una volta che l’amico farà il grande salto.
I comprimari più interessanti dei protagonisti
Quante volte ci troviamo di fronte ad un film in cui l’eroe senza macchia porta avanti la sua quest con granitica convinzione, attorniato da spalle comiche o personaggi secondari molto più interessanti di lui? È proprio questo che accade in Summertime in cui Summer ed Ale, i protagonisti che si innamorano tra mille difficoltà e diffidenze, sono molto meno interessanti dei personaggi secondari Sofia, Dario e Edo.
Tuttavia la storia, nell’arco degli otto episodi, si sviluppa mettendo al centro del racconto, di volta in volta, uno dei ragazzi, indagando i suoi sentimenti, i suoi percorsi, la sua situazione familiare che presenta sempre qualche difficoltà o “anomalia”, i suoi rapporti con gli altri. Insomma, la storia di Summer e Ale è solo il centro di un intreccio di vite, piccole e grandi, che si intrecciano nel corso di un’estate.
I colori e l’atmosfera dell’estate
Visivamente, Summertime adotta una palette satura, vivace, che restituisce, come fossimo in una pubblicità patinata, un’immagine brillante e festosa della costiera adriatica. Ragazzi che corrono in spiaggia, tutti giovani e belli, feste in piscina, allegria, musica e romantici amori estivi. Una scelta che gioca sul sicuro con gli stereotipi del racconto per ragazzi, di cui Netflix sembra farsi grande promotore, visto che le sue produzioni originali sono quasi univocamente dirette ad un target adolescenziale.
Se da una parte Summertime centra il bersaglio restituendo allo spettatore quell’aria di mare e salsedine, la spensieratezza e la fugace bellezza degli amori estivi, non è in grado di conferire autenticità ai personaggi, nessuno dei quali è particolarmente ispirato né come scrittura né come interpretazione. Gli interpreti, tutti molto belli e per la maggior parte alla loro prima volta davanti alla macchina da presa (Ludovico Tersigni è il più famoso del gruppo), compensano la mancanza di esperienza con la spontaneità in rari e preziosi momenti, ma le parole che pronunciano sono frutto di una costruzione artificiosa di un linguaggio giovanile che non esiste, una unione finta di contenuto e forma che non trova una corrispondenza nella realtà e allontana i personaggi dallo spettatore.
I dialoghi stereotipati di Summertime
In particolare il personaggio di Sofia, che insieme a Summer doveva essere quello di rottura con la tradizione del romanzo di partenza (dal momento che una è nera e l’altra lesbica), parla per aforismi e stereotipi come fosse un libro stampato, cosa che non rende affatto giustizia alla freschezza e spontaneità della bella interprete Amanda Campana.
Summertime ci farà rimpiangere senza dubbio l’estate che non avremo mai, quella in cui saremo costretti a non avvicinarci, a non baciarci, a non giocare scherzare ballare e bere, ma allo stesso tempo riesce a restituirne l’atmosfera e la leggerezza.