Tenebre e Ossa 2: recensione della serie su Netflix

Leigh Bardugo, per la seconda stagione tratta dalle sue due saghe, torna in veste di produttore esecutivo con lo showrunner Heisserer

Tenebre e Ossa 2 recensione serie

L’anno 2020, per quanto sia stato critico sotto il punto di vista delle produzioni cinematografiche, ha registrato un’incredibile crescita delle piattaforme. Unica finestra sul mondo dell’audiovisivo, esse sono diventate una via alternativa alla sala. I prodotti nei cataloghi hanno iniziato a proliferare, tant’è che nel corso del tempo molte opere hanno saltato il passaggio al cinema per approdare direttamente in streaming. Il periodo storico della pandemia è stato la bilancia sopra la quale si sono pesati successi e fallimenti del cinema, servito per aprire un varco sulle modalità di fruizione future e su una possibile – e migliore – sinergia fra piattaforma e sala. Lo streamer che più ha cavalcato l’onda è stato fuor di dubbio Netflix, il quale è andato arricchendo la sua offerta con contenuti freschi e inclusivi.

 

Il genere su cui la N rossa ha più investito è stato il fantasy, che ha permesso di sganciarsi dalla condizione soffocante del lockdown, per farci atterrare su universi completamente inediti. Prima ci ha invitato nel Continente con The Witcher e l’anno successivo ha deciso di catapultarci nella Russia zarista di Ravka con Tenebre e Ossa. E così, a distanza di due anni dall’uscita del primo capitolo, torna fervente Tenebre e Ossa 2, serie che vede la Bardugo riabbracciare il ruolo di produttore esecutivo insieme allo showrunner Heisserer. Al cast già nutrito di attori si sono uniti altri prodi eroi, fra cui Patrick Gibson nei panni del principe Nikolai Lantsov e Jack Wolfe nelle vesti di Wylan Van Eck. Prodotto da 21 Laps Entertainment, Tenebre e Ossa 2 è disponibile su Netflix dal 16 marzo.

Tenebre e Ossa 2, la trama

Credendo di aver ucciso Kirigan (Ben Barnes), Alina (Jessie Mei Li) e Mal (Archie Renaux) si mettono in viaggio per cercare gli ultimi due amplificatori, l’Uccello di Fuoco e la Frusta Marina, gli unici che possono aiutare l’Evoca Luce a distruggere per sempre la faglia. Nel frattempo, i Corvi, ai quali si aggiunge Nina (Danielle Galligan), cercano vendetta nei confronti di Pekka Rollins (Dean Lennon Kelly), nelle cui mani è intrappolata tutta Katterdam. Intanto l’Oscuro è sopravvissuto alla Faglia e all’attacco dei Volcra, dalla quale ne è uscito insieme a dei mostri d’ombra. La sua missione è quella di intercettare Alina, la quale nel mentre è riuscita a tornare a Ravka, stringendo una potente alleanza con il principe Nikolai Lantsov (Patrick Gibson).

Nuove terre, nuova vita, nuove avventure

L’episodio conclusivo di Tenebre e Ossa, aveva visto la (presunta) sconfitta dell’Oscuro da parte di Alina e i Corvi. L’unico problema resta la Faglia, terra di mezzo assediata dai Volcra, che continua a dividere Ravka dal resto del continente. Tenebre e Ossa 2 riprende il discorso lasciato in sospeso, con Alina e Mal in rotta verso altre terre, alla ricerca di nuovi alleati con i quali potersi unire. La struttura narrativa della serie torna a modellarsi con sapienza su due differenti binari, Alina e Mal da una parte e i Corvi dall’altra, pur rimanendo entrambi legati dall’obiettivo comune di annientare la Faglia. Alcuni ambienti in cui i personaggi si barcamenano li identifichiamo subito poiché già saggiati, come per esempio l’oscura Katterdam, nella quale infiammano rivolte. Altri, invece, sono lande da scoprire, governate da culture e tradizioni diverse, come il Regno orientale di Shu Han, dai tratti orientali. Questi popoli, seppur dissimili, sono accomunati da un senso di risentimento nei confronti dell’Evoca Luce, alla quale attribuiscono la colpa d’essere stata braccio destro di Kirigan.

Eppure, nell’affresco di Tenebre e Ossa 2, ci interfacciamo con un Alina matura e risoluta la quale, distaccatasi da Alexander, assume finalmente una propria identità. Non si lascia sopraffare dagli eventi e dalle emozioni, se non quelle d’amore rivolte al suo Mal. È un character solido, il suo, andato costruendosi fra sconfitte, dolori e consapevolezze. Che mira alla giustizia e alla vendetta al tempo stesso, prima sussurrata con timore e ora promessa a gran voce. È pieno di sfumature e sfaccettature, messe in evidenza dagli ostacoli incontrati lungo il cammino, i quali rendono Alina molto più umana e bilanciata di tanti altri eroi rappresentati dal solo Bene. Un personaggio su cui Tenebre e Ossa 2 edifica il suo centro con fermezza, consapevole che la sua evoluzione potrà reggere il peso di tutto il lodevole world building.

Amore e guerra

Tenebre e Ossa 2, oltre a rimanere narrativamente e strutturalmente fedele al suo mondo complesso e stratificato, dosato negli snodi narrativi ma ricco di dettagli, è anche una serie che mette le radici nel genere Young Adult. La prima stagione era riuscita a soppesarne la natura proponendo tematiche molto intricate, che spaziavano dalla guerra alla lotta contro la tirannia, fino a ragionare su temi razziali. Ora però freme la necessità di metter mano su argomenti non ancora maneggiati, fra questi l’amore declinato nelle sue forme più distinte e variegate.

Perché è l’amore, in questo nuovo capitolo, a dettare le regole. A spingere i protagonisti a reagire. Che sia un fratello, un compagno o un amico, è l’unico sentimento da cui i personaggi attingono per recuperare forze ed energia. L’amore diviene l’antidoto della guerra, quella civile di Ravka, quella di Ravka contro Fjierda e Shu Han, e quella dei popoli contro l’Oscuro. Ci si lascia andare ad una scrittura più morbida, che pur mantenendo i suoi intrecci politici e razziali, scivola dolcemente in un sentimentalismo genuino. Il quale riesce a trovare il suo giusto spazio nella macro-storia senza risultare stucchevole e ridondante, ma funzionale al progredire dei rapporti.

Tenebre e Ossa 2 rimane, fortunatamente, con un’ossatura forte. Un prodotto che non scade nel ripetitivo, nonostante sia di natura seriale, ma che anzi sfrutta la frammentazione della linearità per regalarci sempre prospettive nuove ed espedienti coinvolgenti. Sa in che modo e con quale ritmo costruire il suo universo per permettere al suo pubblico di interagirci, rimanendo attento a non incepparsi in digressioni che potrebbero depotenziarlo. Un’operazione non facile se si considerano altre opere di derivazione letteraria andate alla deriva, il cui tempo poi ha contribuito a far scivolare nell’oceano delle dimenticanze.

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RASSEGNA PANORAMICA
Voto di Valeria Maiolino
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Valeria Maiolino
Classe 1996. Laureata in Arti e Scienze dello Spettacolo alla Sapienza, con una tesi su Judy Garland e il cinema classico americano, inizia a muovere i primi passi nel mondo della critica cinematografica collaborando per il webzine DassCinemag, dopo aver seguito un laboratorio inerente. Successivamente comincia a collaborare con Edipress Srl, occupandosi della stesura di articoli e news per Auto.it, InMoto.it, Corriere dello Sport e Tutto Sport. Approda poi su Cinefilos.it per continuare la sua carriera nel mondo del cinema e del giornalismo, dove attualmente ricopre il ruolo di redattrice. Nel 2021 pubblica il suo primo libro con la Casa Editrice Albatros Il Filo intitolato “Quello che mi lasci di te” e l’anno dopo esce il suo secondo romanzo con la Casa Editrice Another Coffee Stories, “Al di là del mare”. Il cinema è la sua unica via di fuga quando ha bisogno di evadere dalla realtà. Scriverne è una terapia, oltre che un’immensa passione. Se potesse essere un film? Direbbe Sin City di Frank Miller e Robert Rodriguez.
tenebre-e-ossa-2-stagioneLa serie continua a intrecciare sapientemente le due saghe della Bardugo, Tenebre e Ossa e Sei di Corvi, lasciandosi andare, per questo secondo capitolo, ad una scrittura in un la cifra dominante è l'amore. Un amore che però non scade nel banale, ma che è funzionale al progredire dei personaggi e degli eventi, non sottraendo nulla agli intrecci politico-razziali che, ancora una volta, si dimostrano vincenti e mai ridondanti.