Game of Thrones 5×07 recensione dell’episodio con Lena Headey

Dopo le polemiche della scorsa settimana, saliamo sulla giostra di Westeros per un’altra corsa. The Gift, il dono, è il titolo di questo nuovo episodio, Game of Thrones 5×07. Alla fine della puntata precedente, tutti gli spettatori erano preoccupati per il destino di Sansa (Sophie Turner) e delusi per la rappresentazione delle Serpi a Dorne. Questa puntata non tranquillizza gli animi, ma fornisce dettagli e strumenti che si possono utilizzare per valutare l’evoluzione dei fatti.

Pur non avendo un vero e proprio centro, si può azzardare e dire che Cersei (Lena Headey) è il fulcro dell’episodio, protagonista di un momento molto toccante e anche della sequenza finale. Rimasta piuttosto in ombra fino a ora, riconquista il posto che le spetta nella storyline e nella serie. La regina madre avrà sicuramente le sue gatte da pelare, almeno quante ne avrà Sam Tarly (John Bradley) sulla Barriera. Il viaggio di Tyrion (Peter Dinklage) e Jorah (Ian Glen) sembra essere arrivato alla fine, mentre, nonostante i passi falsi, Ditocorto (Aidan Gillen) continua a tessere le sue tele.

Kit Harington

Una riflessione molto interessante si rintraccia nel confronto tra Lady Olenna (Diana Rigg) e l’Alto Passero (Jonathan Pryce), nel momento in cui i toni diventano politici e sociali. La riflessione sulla forza delle masse, sull’inadeguatezza dei fortunati a capire la vera forza del popolo e soprattutto sul concetto di paura e di sottomissione in relazione al numero, riempie i libri di Storia dai tempi della prima Repubblica Romana. Altro aspetto interessante e brutale, è la sorte riservata, per adesso, alla povera Sansa, ridotta a “bestia da monta”, oggetto sessuale, o meglio da riproduzione, segregata nella sua stessa casa. L’aspetto religioso, così sottovalutato in tutta le serie e ora improvvisamente importante ha preso il sopravvento anche sulla razionalità degli avvenimenti, visto che il Credo è inarrestabile, può tutto e osa tutto, come accade anche nella realtà di alcuni estremismi tristemente attuali.

Emilia Clarke

Per quanto riguarda invece gli unici due personaggi che potrebbero vagamente accampare qualche diritto al trono, ovvero Daenerys (Emilia Clarke) e Stannis (Stephen Dillane), li vediamo entrambi smarriti. Nonostante sia una figura granitica, irremovibile, anche l’ultimo dei Baratheon sembra vacillare, anche se resta l’unico ad essere conscio che “l’inverno sta arrivando” non è solo il motto degli Stark. La regina dei draghi, impelagata ancora nella baia degli schiavisti, si sta invece mettendo comoda, ma si troverà di fronte a una scelta ancora una volta delicata e rischiosa, che coinvolge entrambi gli aspetti della sua indole: follia e grandezza. Spetta a lei ora portare avanti le tradizioni di famiglia, visto che è l’ultima Targaryen. O forse no?

Voto: 3/5 stelle