Game of Thrones 4×07: recensione dell’episodio con Sophie Turner

Il discorso di Tyrion, conclusione epica e drammatica dell’episodio numero 6 della quarta stagione di Game of thrones (Il Trono di Spade), ci aveva lasciati tutti con il cuore colmo di emozione e rabbia condivisa con il Lannister più amato della saga. Adesso, nell’episodio di Game of Thrones 4×07 scopriamo quali sono state le conseguenze: il verdetto del processo per regicidio ai danni di Tyrion verrà deciso da un duello all’ultimo sangue, ma chi gareggerà per il Folletto? Chi sarà disposto a prendere le parti di un uomo che ha contro di lui la volontà del Primo Cavaliere e della Regina reggente (suo padre e sua sorella tra l’altro)? Sarà i fratello monco Jaime? O il compare Bronn?

Mentre a Roccia di Drago Melisandre intreccia le sue trame in nome del Singore della Luce e di Re Stannis, a Meereen la Regina dei Draghi Daenerys decide di intrecciare ben altri rapporti, mentre a Nido dell’Aquila Sansa Stark si trova apparentemente al sicuro accanto a Ditocorto. Lungo la strada del Re ritroviamo Arya e il Mastino diretti alla Valle di Arryn, e sempre lungo lo stesso percorso, un po’ più a sud, Brienne e Pod, nella loro ricerca di Sansa Stark.

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Dopo l’esaltante parte conclusiva dell’ultimo episodio, questo Game of Thrones 4×07 ha un po’ deluso le aspettative. Come è ormai consuetudine dello show, tutta la prima parte si concentra ad indagare vari momenti e situazioni in maniera apparentemente superflua, senza procedere con la narrazione, e concentrando negli ultimi 20 minuti tutti gli episodi interessanti e drammatici della puntata. Ancora una volta, in questo episodio, è Peter Dinklage il padrone della scena: da uomo intelligente quale è, Tyrion si è un po’ pentito della sua sfida, ma la soddisfazione di infrangere per sempre il sogno del padre è stata troppo forte, e adesso ha paura, da uomo, di morire. La sua unica risorsa arriverà da un personaggio inaspettato, che condivide con la sorella il desiderio di veder scorrere un po’ di sangue.

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Molto interessante, e concentrata negli ultimi 10 minuti di episodio, la svolta che vede protagonista Sansa (Sophie Turner) alle prese con una zia che non ha tutte le rotelle a posto, e con un uomo che si sta rivelando il miglior giocatore al gioco del trono che Westeros abbia mai conosciuto fino ad ora.

L’episodio, per la prima parte piatto e poco comunicativo, sale a livelli molto intensi nel finale, quando una storia, raccontata da labbra sensuali e avvelenate, ci racconta un pezzetto sconosciuto del dolore di Tyrion, ci mostra un passato di cattiveria e di sofferenza che nemmeno lui ricorda e getta in terreno fertile il seme malato della vendetta.

RASSEGNA PANORAMICA

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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