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FX è pronta per un gelido inizio dell’anno, che riporterà i telespettatori in clima di piena Guerra Fredda. Debutterà infatti il 28 gennaio la terza stagione di The Americans, serie televisiva che segue le vicende di una coppia di spie sovietiche, sotto copertura negli Stati Uniti.

 
 

The-americans-3-posterRitornano i coniugi Jennings, impegnati a districarsi tra missioni sempre più pericolose e il loro ruolo di genitori, due vite parallele che hanno sempre rischiato di incrociarsi ed ora sembrano realmente sul punto di farlo. Dopo gli esordi della serie, che aveva presentato al meglio i personaggi e le contraddizioni dell’essere agenti sovietici costretti a vivere nella società capitalistica per eccellenza, coinvolgendo gli spettatori negli equilibri di coppia tra Elizabeth e Philip, tutta la seconda stagione si è invece retta proprio sul binomio spia-genitore. Scavando più in profondità, Joe Weisberg ha mostrato il lato più umano dei due freddi agenti del KGB. Le preoccupazioni per la sorte dei figli, portate allo stremo, fino al sorprendente finale di stagione, in cui Claudia rivela i piani del Centro per Paige. Il suo destino è diventare una clandestina di seconda generazione, ovvero, come loro, una spia. Una seconda stagione inappuntabile ha giocato per tredici episodi su flebili equilibri emotivi, capaci di smuovere anche la sempre lucida e glaciale Elizabeth.  The Americans è questo, intreccio di relazioni personali, vite normali e gravosi compiti che lo status di spie impone ai protagonisti. Perché come ben spiegato dal produttore esecutivo Joel Fields  “The Americans funziona al meglio quando Philip, Elizabeth e gli altri personaggi combattono con le difficoltà che tutti incontrano in famiglia e nelle loro relazioni; solo che per la peculiarità della loro situazione, tutto viene portato ad un livello molto più alto e diventa una questione di vita o di morte”.

The-Americans-3-Matthew_Keri - CopiaSi riparte poco dopo la morte di Leonid Brežnev, per poi proseguire nel 1983, dove un ruolo fondamentale negli eventi che impegneranno i protagonisti sarà giocato dalla guerra in Afghanistan. Il “Vietnam russo”, come è stato definito dallo stesso Philip, farà dunque da scenario ad una stagione che si prevede ricca di contenuti e riferimenti storici. Ovviamente sempre presenti Matthew Rhys e Keri Russell, che nei panni di Philip e Elizabeth approfondiranno i temi della Guerra Fredda, senza tralasciare il filone innescato dalla precedente stagione. Il futuro di Paige (Holly Taylor) sarà infatti, con ogni probabilità, al centro della trama, con conseguenti riflessioni dei Jennings sul criterio da seguire per l’educazione dei propri figli. Anche Noah Emmerich è confermato nei panni di uno Stan Beeman alla ricerca della soluzione ai problemi di coppia con la moglie Sandra, sempre più stremato. Come lo stesso Joe Weisberg ha raccontato infatti “Stan deve avere un po’ di pace, prendersi un po’ di riposo, ma continua a non farlo”.  Stretto riserbo invece riguardo alla sorte di Nina, la cui presenza è però stata confermata anche per la terza stagione. Rivedremo quindi la bellissima Annet Mahendru, interprete di uno dei personaggi più riusciti della serie. Niente Russia e condanna a morte dunque, mentre alcune indiscrezioni parlano di una possibile gravidanza.

The-Americans-3-Keri_Russel - CopiaAl cast si aggiunge Julia Garner, che vestirà i panni di Kimberly Breland, una giovane donna che incontrerà inaspettatamente Philip e Elizabeth, il cui ruolo nella storia è ancora tutto da scoprire. Tra le novità più interessanti, sicuramente, il nuovo contatto dei Jennings. Sebbene Margo Martindale continuerà ad essere il contatto non ufficiale della coppia di spie, il posto di Claudia e Kate sarà preso da un nuovo personaggio. Ex capo del KGB e superiore di Philip ed Elizabeth, Gabriel abbandona la pensione per tornare a occuparsi dei suoi vecchi agenti.  A dargli il volto niente meno che Frank Langella, a conferma degli ambiziosi progetti che FX continua a coltivare intorno alla serie.

Non resta quindi che prepararsi a immergersi nuovamente negli anni ottanta e nelle atmosfere che solo uno dei drama meglio riusciti degli ultimi anni è capace di regalare. Un piccolo gioiellino che FX non ha alcuna intenzione di interrompere, in attesa di capire se gli ascolti permetteranno la sopravvivenza di The Americans fino alla sua conclusione ideale. I giorni della dissoluzione dell’Unione Sovietica e, magari, la caduta del Muro di Berlino.

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