Questi sono i 40 (titolo originale, This is 40) è il quarto lungometraggio scritto, diretto e co-prodotto da Apatow; si può definire, come dice la tagline, una sorta di sequel di Molto Incinta (2007), visto che stavolta la storia si concentra sulla coppia sposata che prima fungeva da spalla, ovvero Debbie/Leslie Mann e suo marito Pete/Paul Rudd. Se il primo film raccontava la nascita casuale e improvvisa di una relazione, il suo sequel/spin-off racconta cosa succede a una coppia molti anni dopo, quando i figli sono adolescenti e le candeline sulla torta sono 40. Come spiega il regista newyorkese: “L’idea del film è nata dalla voglia di raccontare cosa accade quando si arriva ai quarant’anni, si fa l’inventario della propria vita e ci si rende conto che non si può più essere qualcun altro: cosa si fa con quello che si ha? Poi ho pensato a tutte le cose divertenti che succedono a casa mia, a come mia moglie, le mie figlie ed io ci relazioniamo. Così ho cominciato a pensare ai possibili ruoli e mi sono accorto che già avevo quei personaggi: erano Pete e Debbie”.
Oltre ai due
protagonisti, tornano nel sequel anche le due bambine, Sadie/
Maude Apatow, Charlotte/Iris Apatow (figlie del
regista e di Leslie Mann) e Jason/Jason
Segel, ora personal trainer di Debbie; mentre non compaiono
nemmeno in una scena i precedenti protagonisti, Seth
Rogen e Katherine Heigl, ai quali però viene fatto
riferimento in un paio di occasioni. Si aggiungono al vecchio cast:
Melissa McCarthy/Cathrine, Chris
O’Dowd (Le Amiche della Sposa)e Lena
Dunham (“Girls”), impiegati di Pete, Megan
Fox, impiegata di Debbie, Albert Brooks (Drive), papà di
Pete, John Lithgow (L’alba del Pianeta delle
Scimmie), papà di Debbie.
Concluse le riprese nel Settembre del 2011, con un budget di 35 M di dollari, il film era previsto al cinema per il 1° Giugno successivo, ma la Universal, per competere meglio con Biancaneve della Relativity Media, decise poi di posticipare Questi sono i 40 a Dicembre, cedendo la sua data di uscita estiva a Biancaneve e il Cacciatore. Nonostante il periodo natalizio, il film si è qualificato come il peggiore weekend d’apertura del regista (12 M), dopo Quarant’anni Vergine (21.4 M), Funny People (22.6 M) e Molto Incinta (30.6 M).
La critica ricevuta è stata mista:
positiva per quanto riguarda il cast, la recitazione e l’acuta
comicità delle scene; negativa per l’eccessiva durata (134’) e
alcuni momenti superflui. Riguardo quest’ultime caratteristiche,
vanno segnalate tre scene eliminate postate da
Funnyordie.com, una delle quali mostra un assurdo e divertentissimo
colloquio tra il front-man dei Green Day, Billie Joe
Armstrong, e Pete, in quanto proprietario di un’etichetta
discografica indipendente.
Degna di nota è la ricca lista di canzoni della colonna sonora, tra cui il brano originale, Dull Tool, realizzato per Apatow da Fiona Apple; invece, la parte strumentale è stata composta da Jon Brion, che ricordiamo in alcuni film di Paul Thomas Anderson (Sidney, Magnolia, Ubriaco d’amore) e in Se mi lasci, ti cancello.
Questi sono i 40 arriverà nelle sale italiane il prossimo 18 Aprile.