Gangster Squad: torna il gangster movie sul grande schermo

Gangster Squad

Estetica retrò, bulli, pupe, gangster sanguinari,metropoli crepuscolari e una spolverata di citazionismo cinefilo: sembrano essere questi gli elementi vincenti del cocktail preparato dal regista Ruben Fleischer (Benvenuti a Zombieland) per servire alle platee internazionali, a partire dai primi mesi del 2013, il suo ultimo film, che risponde al titolo di Gangster Squad.

 

Iconografico, patinato, cool il film già non manca di avere i suoi detrattori che difficilmente si lasciano convincere dalle scelte di Fleischer e già condannano la pellicola come una mera imitazione dei tradizionali Gangster Movie che hanno popolato la Hollywood degli anni ’30 e ’40.

Le carte in regola sembrano esserci tutte: storia laconica e criminale dell’ascesa del boss Mickey Cohen (uno Sean Penn irriconoscibile con tanto di naso posticcio) nella Los Angeles degli anni ’40, in un turbinio di violenza, eccesso, soldi, prostituzione, droga, corruzione e contrabbando, ma l’inarrestabile avanzata del quasi pugile Cohen viene contrastata dal capo della polizia della città degli angeli “Whiskey Bill” Parker (Nick Nolte) che decide di mettere insieme una squadra speciale capitanata dal sergente John O’Mara (Josh Brolin) e dal suo collega Jerry Wooters (Ryan Gosling), i quali potranno contare sulla collaborazione di altri agenti come Coleman Harris (Anthony Mackie), Conwell Keeler (Giovanni Ribisi), Max Kennard (Robert Patrick) e Navidad Ramirez (Michael Peña). Naturalmente, sulle loro strade si pongono ostacoli di ogni tipo e le difficoltà sembrano diventare via via sempre più insormontabili man mano che cresce l’ombra oscura del potere di Cohen, se poi Jerry Wooters si innamora della pupa mozzafiato del boss, Grace Faraday (Emma Stone), allora sì che le cose potrebbero solo che complicarsi…

Gangster SquadLa sceneggiatura del film (realizzata da Will Beall) mescola fatti reali e immaginari, ispirandosi alla storia vera del boss Mickey Cohen quanto ad una serie di racconti pubblicati da Paul Lieberman sul Los Angeles Times e intitolati “Tales From The Gangster Squad”, i cui diritti vennero acquistati dalla Warner Bros. nel 2008. Il casting iniziò nei primi mesi del 2011 e già nel mese d’Aprile dello stesso anno vennero annunciati con sicurezza i primi membri del cast (dopo un inesorabile “giro di vite” legato a numerose celebrità che rinunciarono in corsa ai ruoli).

Le riprese del film sono cominciate il 6 Settembre 2011 ma hanno subito una serie di battute d’arresto, soprattutto in seguito ai tragici fatti di Aurora (Usa) avvenuti nel Luglio 2012 e che hanno spinto la produzione a rigirare intere scene sostitutive del film, tra cui quella che raffigurava una sparatoria proprio in un cinema. Negli Stati Uniti la pellicola è stata distribuita già a partire dall’11 Gennaio 2013, mentre noi italiani dovremo attendere il 21 Febbraio per poter ammirare la fatica del regista di Zombieland.

C’è chi, vedendo il film, ha letteralmente “ululato” al miracolo perché ha letto nella pellicola la possibilità di riscrivere le regole di un genere, cosa che avevano già fatto in tempi non sospetti i vari Intoccabili e L.A. Confidential. Addirittura alcuni hanno urlato al miracolo vero e proprio, c’è chi è rimasto spiazzato dalle immagini patinate e chi si è scandalizzato di fronte alla riproduzione perfetta del massacro di Aurora; altri hanno scomodato un certo Quentin Tarantino perché, prima d’ora, non hanno mai visto niente di simile. Non ci resta che aspettare l’uscita in sala e goderci lo spettacolo.

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Ludovica Ottaviani
Ex bambina prodigio come Shirley Temple, col tempo si è guastata con la crescita e ha perso i boccoli biondi, sostituiti dall'immancabile pixie/ bob alternativo castano rossiccio. Ventiquattro anni, di cui una decina abbondanti passati a scrivere e ad imbrattare sudate carte. Collabora felicemente con Cinefilos.it dal 2011, facendo ciò che ama di più: parlare di cinema e assistere ai buffet delle anteprime. Passa senza sosta dal cinema, al teatro, alla narrativa. Logorroica, cinica ed ironica, continuerà a fare danni, almeno finché non si ritirerà su uno sperduto atollo della Florida a pescare aragoste, bere rum e fumare sigari come Hemingway, magari in compagnia di Michael Fassbender e Jake Gyllenhaal.