Che Laika sia un rifugio di persone sorprendenti dal talento mirabolante è ormai assodato, ma una di queste in particolare riesce a destare meraviglia ogni volta che ci soffermiamo sul suo lavoro. È Deborah Cook, una costumista, ma non per attori in carne e ossa, bensì per burattini alti tra i venti e i trenta centimetri. È lei ad aver progettato e creato tutti gli abiti e gli accessori di Kubo e la spada Magica. È naturalmente la costumista di fiducia di casa Laika, nonché una bravissima modellatrice e costruttrice di burattini. Ha vestito i personaggi di tutti il film prodotti da Travis Knight e ha esteso la sua particolare esperienza anche ad altri lungometraggi a passo uno, come Fantastic Mr Fox di Wes Anderson e La Sposa Cadavere di Tim Burton.

 

Deborah Cook Laika

Fare la costumista per burattini da stop-motion potrebbe sembrare una cosa semplice, soprattutto se come Deborah Cook si ha una grande esperienza in questo peculiare mestiere cinematografico, ma è un impresa tutt’altro che semplice. Per un problema di coerenza di scala è necessario che tutti i materiali e le texture siano credibili e proporzionati, altrimenti si potrebbe avvertire a un primo sguardo una fastidiosa sensazione di finzione, assolutamente deleteria per la credibilità della messinscena e della conseguente narrazione. Lo stesso vale naturalmente per la rigidità e la consistenza del materiale, che deve sempre cadere in maniera morbida e naturale. Vanno utilizzati quindi solo quei tessuti molto leggeri e a trama fina che possano vestire i personaggi con estrema naturalezza e morbidezza. Questo vale anche per i bottoni, le cuciture, la fantasia di un  tessuto e tutto ciò che andrà a comporre dei veri e propri corredi in miniatura credibili di fronte alla macchina da presa.

Deborah Cook, la stilista in miniatura

Il problema della scala ridotta si presenta anche per gli indumenti lavorati a maglia, che non possono essere realizzati semplicemente con lana lavorata con i ferri ma in misura più piccola. E’ necessario che la grandezza del filo di lana e dell’intreccio sia assai minuto e che risulti credibile inquadrata dall’obbiettivo, anche in caso di ripresa ravvicinata e in dettaglio. Nel film Coraline di Henry Selick per esempio Deborah Cook progettò per la protagonista ben nove corredi diversi, composti da numerosissimi capi d’abbigliamento, di cui molti di maglia. Lei riuscì a trovare una persona con la capacità di lavorare a maglia in maniera microscopica, utilizzando ferri della grandezza di uno stuzzicadenti e un filo di lana della consistenza di un filo da cucire. In questo modo riuscì a realizzare per il film maglioni e sciarpe, e sorprendentemente anche indumenti più piccoli, come guanti e calzini. Se volete saperne di più sul lavoro fatto su Coraline da Deborah Cook potete leggere questa sua intervista. coralineLei non si limita a disegnare i costumi per i personaggi dei film targati Laika, ma supervisiona personalmente con precisione tutta la produzione, la manifattura della maglieria,  la tessitura dei tessuti in scala, il taglio laser e l’ incisione, ed essendo una formidabile esperta di animazione stop-motion si occupa anche dell’armatura dei vestiti e quindi dell’inclusione di fili metallici e snodi per rendere i costumi rigidi ma mobili, in modo che questi possano  essere animati fotogramma per fotogramma.costumi

Deborah Cook e il lavoro per Kubo e la Spada Magica

Per Kubo e la Spada Magica il lavoro fatto da Deborah è sorprendente, sia per la fedeltà della ricostruzione storica dei costumi tradizionali giapponesi dell’epoca dei samurai, seppure rivisitata in maniera fiabesca, che per la spaventosa ricchezza di dettagli. La scelta dei tessuti, i colori, il grado di giusta usura che li rende vissuti e credibili è veramente oltre ogni immaginazione, così perfetto da far dimenticare che si sta guardando un’animazione, si ha continuamente l’impressione di vedere qualcosa di reale, catturato dalla realtà.

Oltretutto per i personaggi principali è stato necessario creare  ben trenta copie dei costumi più importanti, utilizzando tecnologie estremamente avanzate per poterle renderle identiche durante l’animazione.deborah-cook-1

Deborah Cook afferma con orgoglio “Ogni progetto è un nuova sfida e io la voglio incontrare. È questo che mi ha tenuto qui!” riferendosi alla Laika. Dice che essere approdata nel paese dei balocchi di Travis Knight è stato un “incidente felice” e che è arrivata a fare questo mestiere strambo quanto meraviglioso facendo la scultrice e mostrando in giro le sue opere imbottite con armature di legno e metallo, che aveva realizzato a Londra, quando era studente. Le fu chiesto di fare qualcosa di simile, ma in scala ridotta per i film di Tim Burton e Wes Anderson, poi Knight l’adocchiò, se la portò via nel suo regno a Portland e le chiese di liberare la sua creatività su Coraline. Scherzando dice sempre che da allora non ha avuto più tempo per dedicarsi alle sue sculture di grandi dimensioni, che sono sempre lì ad aspettarla.

Nella factory di Hillsboro in Oregon lavora a stretto contatto con la sua complice di sempre Georgina Hayns, il supervisore alla creazione di tutti i puppet Laika.

Georgina Hayns
Georgina Hayns

kubo

In questo bellissimo filmato potete ascoltare direttamente Deborah Cook, che con entusiasmo racconta il suo lavoro.

cubo-2deborah cook

- Pubblicità -