The Shape of Water

Vincitore del Leone d’Oro allo scorso Festival del Cinema di Venezia, The Shape of Water di Guillermo Del Toro si presenta ai premi Oscar come il favorito dell’anno. Il regista messicano ci ha da sempre abituati a favole dark dall’accentuato lato poetico e visionario, come Hellboy e Crimson Peak, dove trasporta lo spettatore in mezzo a creature e mostri fantastici, metafore viventi che altro non sono se non lo specchio di un’umanità brutale e tormentata, ma anche simboli di imperfezione e potere allo stesso tempo. Del Toro era già stato nominato all’Oscar come miglior sceneggiatore nel 2007 per il film Il Labirinto del Fauno, suo film più acclamato, senza però ottenere la statuetta. Nel corso degli anni ha poi saputo riadattare i generi cinematografici alla sua personale poetica, affascinando con il suo gusto visivo estremamente curato e dettagliato.

 

The Shape of Water è ambientato nel 1962 e segue le vicende di Elisa Esposito (Sally Hawkins), addetta alle pulizie in un laboratorio governativo e affetta da mutismo. Insieme alla sua collega Zelda (Octavia Spencer), Elisa scopre la presenza di una creatura anfibia catturata nel Sud America e ora tenuta all’interno di una cisterna d’acqua per sottoporla ad esperimenti. Spinta dalla solitudine, Elisa svilupperà un rapporto sempre più intenso con la creatura.

Per dare vita ai suoi personaggi Del Toro si è avvalso di interpreti eccezionali come Sally Hawkins (Blu Jasmine), Doug Jones (Il Labirinto del Fauno), Michael Shannon (Animali Notturni), Octavia Spencer (The Help), Richard Jenkins (L’ospite inatteso) e Michael Stuhlbarg (Chiamami col tuo nome). Per ognuno di loro ha scritto ruoli su misura, che ne esaltano le qualità o li pongono dinanzi a sfide recitative che ne accentuano la bravura.

La pellicola si presenta agli Oscar con ben 13 nomination: quella per il miglior film, miglior sceneggiatura originale, e la prima nomination come miglior regista per Guillermo Del Toro, che dopo aver vinto diversi premi tra cui un Golden Globe e il Director’s Guild Award, è il favorito della categoria. Ad essere stato riconosciuto con una nomination è anche buona parte del cast, che vede Sally Hawkins candidata come miglior attrice, insieme ad Octavia Spencer e Richard Jenkins rispettivamente come miglior attrice e attore non protagonista. Trattandosi di un’opera che punta molto sull’aspetto visivo non sorprendono le nomination per la miglior fotografia, colonna sonora, costumi e scenografia. Il film è infine nominato anche nelle categorie per il miglior montaggio, il miglior sonoro e il miglior montaggio sonoro.

The Shape of Water, la recensione del film di Guillermo del Toro

the shape of water DGA Awards 2018

Per The Shape of Water il regista messicano ha inoltre collaborato per la prima volta con una sceneggiatrice, Vanessa Taylor, già autrice di alcuni episodi de Il Trono di Spade. L’idea della storia nasce dall’amore del regista per il film Il mostro della laguna nera di Jack Arnold. Del Toro opera la sua personale rivisitazione di quella storia, dove la creatura assume qui connotazioni delle quali è possibile innamorarsi. Sono stati necessari quasi due anni di lavoro per far costruire bozzetti, statue, modellini e storyboard del protagonista, delle ambientazioni e del look generale del film, così da poterlo presentare alla Fox Searchlight, che alla fine ha acconsentito a produrlo con un budget di 19,5 milioni di dollari. Eppure l’eleganza e la cura tecnica e visiva del film non hanno nulla da invidiare ai costosi blockbuster  fantasy di Hollywood. Tra le sue componenti più importanti troviamo inoltre la colonna sonora, composta dal premio Oscar Alexander Desplat, e la scenografia di Paul D. Austerberry.

La diversità di cui il regista vuole parlarci avvolge l’intero film e i suoi protagonisti. Ognuno di loro a modo suo è una “creatura”, un emarginato, eppure sempre pronto a sovvertire l’ordine, a dimostrare più umanità di chiunque altro. Quelli elaborati da Del Toro sono personaggi tutt’altro che convenzionali, basta prendere ad esempio la protagonista, niente affatto indifesa ma intraprendente e fedele alle proprie emozioni come non mai.

Dopo aver girato i principali Festival, vincendo, come già accennato, il premio più prestigioso al Festival di Venezia e ottenendo lodi e consensi a Toronto, Los Angeles, e Chicago, il film è stato distribuito negli USA a partire dal 1 dicembre, incassando ad oggi 49,7 milioni di dollari. The Shape of Water è ad oggi considerato il miglior film di Del Toro, che ha affermato essere anche il suo preferito.

Restano ora da assegnare i premi più ambiti, gli Oscar. Se le numerose nomination erano previste, altrettanto non si può dire delle rispettive vittorie. È questo un anno molto agguerrito per la conquista della celebre statuetta, e diversi film potrebbero frapporsi fra quello di Del Toro e questa. Dovrebbero tuttavia essere piuttosto certe le vittorie di Del Toro come miglior regista, e quelle per la colonna sonora e le scenografie. Ma vittoria o meno, il regista messicano, da sempre di grande umiltà, ha affermato che il più grande riconoscimento è per lui la calorosa accoglienza di pubblico e critica di cui il film è stato investito.

In attesa di sapere chi saranno i vincitori della notte degli Oscar, prevista per il 4 marzo, a partire dal 14 febbraio sarà possibile vedere The Shape of Water al cinema, e lasciarsi incantare dal mondo di Guillermo Del Toro.

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