#Romaff12, Dakota Fanning: “È importante che le donne facciano sentire la loro voce”

Dakota Fanning è arrivata alla Festa del Cinema di Roma per presentare il film “Please Stand By” nella sezione dedicata ai giovani Alice nella Città. La commedia, diretta da Ben Lewin, tratta la storia di una ragazza autistica che intraprende un viaggio contro tutti e contro le sue paure, per realizzare il suo sogno di partecipare ad un concorso di sceneggiature di Star Trek.

 

“Interpretare Wendy non è stata una sfida maggiore rispetto a tanti altri ruoli, è sempre difficile” ha raccontato la Fanning, “Certo è una ragazza affetta da autismo, ma quella è solo una piccola parte di quello che è lei, c’è molto altro di più e questa è la cosa che mi è piaciuta di più di questo film e di questo personaggio. Vediamo le sue difficoltà e di come queste influenzano la sua vita, ma vediamo anche come lei riesce a superarle, come si ribella e come spinge se stessa ad andare oltre e questo è davvero un aspetto interessante del film. La sceneggiatura era scritta benissimo, piena di dettagli, ed è stata essenziale per potermi calare bene nel personaggio.”

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Star Trek è una parte importante del suo personaggio e così l’attrice ha interpretato questa passione: “Wendy ha problemi di interazione sociale, ha problemi con il mondo che la circonda e a quel punto si serve di Star Trek, che la aiuta a superare diverse difficoltà. In particolare il personaggio di Spok è come se la guidasse ed è come se lei facesse passare le cose che non capisce  del mondo attraverso un ‘traduttore Star Trek’ che gliele rende più comprensibili.” E il regista Ben Lewin aggiunge “Le persone con autismo hanno un legame particolare con Star Trek e possiamo definire forse Spok il primo eroe autistico, perché anche lui è una persona che non riesce a gestire le proprie emozioni”.

Oltre a presentare il film, Dakota è anche stata protagonista di una Masterclass con i giovani: “Questo è film sia per grandi che per piccoli ed è stato bello poter lavorare ad un progetto del genere. Non saprei che consigliare ai giovani che vogliono intraprendere questa carriera, perché soprattutto in questo settore le esperienze sono molto personali. Vorrei poter rispondere a tutte le domande… Ma sono sincera, io non ho tutte le risposte!”

foto di Aurora Leone

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A soli 23 anni, Dakota Fanning ha recitato in più di trenta film e una decina di serie tv, avendo iniziato la sua carriera a soli 5 anni: a differenza di tanti altri attori bambini però, il suo è sempre stato un percorso molto tranquillo e non si pente di aver sacrificato magari qualcosa della sua adolescenza per fare l’attrice. “Amo il mio lavoro ed è sempre stato così” ci ha detto la protagonista di Please Stand By, “Fare l’attrice non ha avuto un impatto negativo sulla mia vita, anzi, l’ha arricchita di esperienze uniche. A 9 anni ho vissuto per 5 mesi a Mexico City, a 14 anni ho vissuto ad Hong Kong per 3 mesi e ho conosciuto nuove culture, nuove persone… E quante altre persone possono dire la stessa cosa della loro vita? Mi sento davvero grata di queste esperienze e fortunata di aver trovato una cosa che mi piaceva fare così tanto ad un età così piccola.”

Dakota Fanning ospite di Alice nella Città

Riguardo a progetti futuri, Dakota non si sbilancia sul film che vedrà il debutto alla regia di Kirsten Dunst, che è ancora in sviluppo: “Non posso dire ancora molto, ma è bello avere una amicizia, quasi un sentimento di sorellanza con lei e poterci lavorare, come è successo anche con altre registe donne in passato.”

Un argomento a lei caro, visto che si sta laureando con una tesi su “La figura femminile nel cinema”, molto attuale con il caso Weinstein: “Sono una donna che fa parte di questa industria da tempo e ovviamente sono interessata a queste questioni e a parlarne. Penso che per le donne sia importante avere una voce, parlare, sentire di avere potere e combattere per l’eguaglianza. Sono contenta di far parte di un momento storico nel quale questo tipo di argomenti sono al centro  delle discussioni all’interno della società. Credo più che mai che sia fondamentale che le donne si sentano in una posizione di potere e che si sviluppi tra di noi questa sorellanza”. 

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