Jhonnie To presenta Drug War/Duzhan al Festival di Roma

Foto di Raffaele Piano

La leggenda del cinema di Hong Kong ha calcato ancora il suolo romano. Johnnie To, regista action per eccellenza e modello per il cinema di genere asiatico e mondiale, ha presentato in Concorso al Festival di Roma il suo ultimo film Drug War/Duzhan. Per la prima volta il regista si è spostato, girando il suo film nella Cina continentale, dove, ha detto “le pistole finte non sono belle come quelle che fanno ad Hong Kong” “La cosa che mi interessava mostrare era che gli spacciatori sono persone senza scrupoli, sono cattivi. Inoltre l’abbiamo girato in Cina e qui per chi spaccia c’è la pena di morte, mentre ad Hong Kong vai in galera. E’ un paese molto diverso.”

 

-Si aspettava di essere selezionato per il Concorso Ufficiale?

JT: “Non me l’aspettavo. Quando faccio un film cerco sempre di fare del mio meglio, non penso mai ad eventuali premi o riconoscimenti”

-Qual è stata la principale differenza rispetto al lavoro che fa ad Hong Kong?

JT: “Lì non abbiamo la censura, in Cina invece abbiamo dovuto prima passare l’esame. Non sono contrario alla censura, ma credo che ogni paese debba mantenere e rispettare le proprie regole.”

Presenti alla conferenza stampa anche due interpreti del film, Wallace Chung e Gao Yun Xiang, che hanno espresso quanto il lavoro con To fosse stato per loro importante. Il realismo sul set era così preciso e dettagliato da aiutarli ad entrare in parte con grande facilità.

Interessante anche l’intervento del produttore Wai ka-fai: “Avevamo un po’ paura a girare in Cina per la questione della censura, invece poi siamo stati supportati dagli enti di controllo e anche dalla polizia che ogni anno perde un sacco di agenti sul campo per colpa della droga. Al film è stato riconosciuto il suo valore di denuncia”

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