In apertura di conferenza stampa, viene domandato alle regista Jenifer Kent come e perché abbia scelto di raccontare la storia di The Nightingale, dopo il grande successo del suo film precedente Babadook.

 

Lei risponde che le sono stati proposti tanti progetti, ma che è fondamentale concentrarsi su storie che la interessano profondamente, altrimenti ci si annoia e si perde l’entusiasmo. Inoltre ci teneva a lavorare su un tema attuale, contemporaneo, nonostante la storia si svolga ai tempi del colonialismo.

È stata intrigata dall’entrare in un mondo completamente diverso, non volendo necessariamente creare un dramma sociale, bensì un mito con uno sguardo molto personale, con tanti riferimenti all’attualità.

Aisling Franciosi, la protagonista del film, di origini italiano-irlandesi e che parla la nostra lingua in maniera perfetta, ha detto che dopo aver letto poche pagine ha sentito che doveva essere parte di questo film assolutamente. Ritiene che sia onesto e commovente e che solamente un’artista del calibro di Jennifer Kent poteva scrivere un film così.

Per prepararsi bene a interpretare il ruolo ha studiato a lungo i traumi da stupro, confrontandosi e parlando con vittime reali, per capire bene cosa possa significare vivere con un trauma così terribile.

Sam Claflin, il perfido ufficiale inglese, assassino e stupratore, racconta che è stato difficile interpretare un personaggio così abbietto e di come si sia dovuto mettere completamente in gioco. Confessa di non conoscere cosa era realmente successo nelle colonie in Australia e della brutalità raggiunta. Si vergogna, ma trova necessario raccontarlo, per fornire una necessaria lezione di storia.

L’attore aborigeno Baykali Ganambarr si è sentito sorpreso di imbattersi in un progetto estremamente onesto e trasparente sul dramma vissuto dalla sua gente. Si sente felice di rappresentare il suo popolo. Nel lavoro è stato aiutato molto dagli altri attori del cast, facendolo sentire a suo agio e che gli hanno permesso di fornire un personaggio riuscito e realistico.

Si fa poi riferimento agli insulti sessisti e violenti esternati da uno spettatore durante la proiezione stampa. Jennifer Kent afferma di essere orgogliosa del suo lavoro e che, a tali reazioni fuori luogo, è fondamentale reagire con amore e compassione. E sono buia ignoranza.

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