A proposito di Steve: recensione del film

A proposito di Steve

A proposito di Steve è la storia di Mary (Sandra Bullock), una ragazza molto particolare che lavora ad un quotidiano come enigmista. Vive ancora con i genitori ed ha problemi nel trovare un fidanzato, immersa com’è nella sua passione per i cruciverba.

 

Accade così che i suoi genitori (con cui vive ancora) decidono di organizzarle un appuntamento al buio con Steve (Bradley Cooper) figlio dei vicini e volenteroso cameraman di una televisione locale.  Mary si invaghisce subito del povero Steve, che sommerso dalla logorrea di lei, mette fine all’appuntamento con la più inventata delle scuse. Ma sarà solo l’inizio: Mary inizierà a inseguirlo dovunque, spinta dal suo cieco amore rendendo la vita di lui piuttosto “invivibile”.

Questa pellicola non si presenta con i migliori auspici, la Bullock ha vinto il Razzie Award come peggior interpretazione l’anno scorso e, tutto sommato, mi viene da dire che tanto immeritato non è, on per suoi particolari demeriti ma perché il personaggio di Mary è semplicemente non riuscito.

L’unica cosa che rimane in testa alla fine sono i suoi stivali rossi e obiettivamente non è un personaggio nel quale lo spettatore può immedesimarsi o per il quale può tifare, visto quanto è odiosa e maniacale, bensì  è più probabile prendere le difese di Bradley. Il tutto è un dramma mascherato da commedia, da quella solita commedia a cui la Bullock ci ha abituato fin troppo bene negli ultimi tempi con prodotti al limite della serialità, ma almeno in un “ricatto d’amore” ci strappava qualche sorriso, qui niente, anzi si cade nel più becero trashume di quart’ordine (la scena della donna che quasi si vanta di aver avuto un pene).

Credo sarebbe stato molto più utile portare nelle sale italiane “The Blind Side”,  pellicola per la quale la Bullock ha ricevuto un Oscar per la migliore interpretazione femminile, ma considerato “troppo americano” per il pubblico europeo, piuttosto che questa storiella scritta neanche con due piedi ma con uno solo.

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