Anna Nicole Smith la vera storia recensione
Anna Nicole: You Don't Know Me. Anna Nicole Smith in Anna Nicole: You Don't Know Me. Cr. Courtesy of Netflix © 2023

Dopo aver raccontato la storia di Britney Spears e di Pamela Anderson, per Netflix è la volta di un’altra bionda prosperosa con Anna Nicole Smith la vera storia. Il docufilm di Ursula MacFarlane (The Lost Sons) cerca di fare un recap della vita della celebre Playmate di Playboy ripercorrendo il crollo e i dolori che hanno portato la modella alla morte prematura per overdose, colpa di un mix di metadone, valium e altri sedativi, sola in una camera dell’Hard Rock Hotel di Hollywood all’età di 39 anni. Anna Nicole Smith tra gli anni Novanta e i primi Duemila è stata la rappresentazione del sogno americano ma anche quello che fotografava la cultura mediatica di quel periodo fatta di scandali ed eccessi.

 

La trama di Anna Nicole Smith la vera storia

La regista di Anna Nicole Smith la vera storia, dopo una brevissima introduzione del docufilm, parte con gli anni difficili dell’adolescenza della protagonista, nata come Vickie Lynn Hogan e cresciuta nella piccola cittadina di Mexia in Texas. Dopo aver lasciato la scuola all’età di 15 anni, poi a 17 anni si sposa con il cuoco del fast food Jim’s Krispy Fried Chicken dove lavorava per mantenersi. Ovviamente, come succede sempre in queste storie di provincia americana, il marito si rivela un tipo abusivo e possessivo, la giovane donna dopo sei mesi dalla nascita del suo primo figlio Daniel, tanto desiderato, scappa. Vickie cambia nome in Nickie, si rifà il seno e si esibisce come stripper in uno dei tanti locali notturni di Houston. Qui conoscerà una delle persone, forse l’unico uomo che ha cercato di proteggerla, anche da se stessa, cioè il richissimo, ma molto anziano,  imprenditore petrolifero James Howard Marshall II che sposerà nel 1994, solo dopo essere diventata famosa nello star-sistem hollywoodiano.

Durante il periodo della frequentazione e il trasferimento a casa di Marshall con Daniel, Anna Nicole dopo aver posato per un fotografo della sua zona, nel 1992 viene chiamata per apparire sulla copertina della rivista Playboy. Tutta questa vicenda nel documentario viene raccontato da Mo Grabowski, l’editor fotografica per la West Coast del giornale di Hugh Hefner. Da qui la carriera nella moda di Anne Nicole vola e posa per la campagna pubblicitaria per la marca Guess Jeans di Paul Marciano. Nel 1993 la modella, rinominata da tutti “la nuova Claudia Schiffer” anche se la stessa top model si rivedeva più come figlia o reincarnazione di Marilyn Monroe, viene eletta Playmate dell’anno. Nel 1994 il suo esordio al cinema prendendo parte ai film Mister Hula Hoop e soprattutto Una pallottola spuntata 33⅓ – L’insulto finale, ma la sua carriera d’attrice cinematografica non decollò mai.

Anna Nicole: You Don’t Know Me. Anna Nicole Smith in Anna Nicole: You Don’t Know Me. Cr. Courtesy of Netflix © 2023

La seconda parte di questo docufilm, della durata di quasi due ore, da qui diventa una sequenza dei numerosi drammi che hanno travolto, dopo il periodo di massimo splendore, la celebre coniglietta Anna Nicole Smith. Prima vengono mostrate, utilizzando i video registrati durante le udienze in tribunale, le lunghe cause legali che mettevano in dubbio la legittimità sull’eredità del marito Marshall, morto all’età di novantanni nel 1995. Proseguendo poi, con i suoi ultimi anni, sono stati stati segnati dalle lotte contro le dipendenza, da i diuretici per dimagrire, da un reality show girato nella sua residenza, dalla tragica morte di suo figlio Daniel e per finire pure la contestata paternità di sua figlia Dannielynn Hope fino ad arrivare alla sua triste morte. Anna Nicole Smith la vera storia si conclude con delle rivelazioni sull’infanzia della protagonista, dove si scopre che non era povera e che la madre Virgie non era violenta con lei.

Da Vickie alla diva Anna Nicole

Questo docufilm poteva essere una buona occasione per finalmente dare in qualche modo giustizia al personaggio Anna Nicole Smith. Ursula MacFarlane riesce bene nella prima parte quella più biografica dove si parla di Vickie, una ragazza già nata bellissima, che capisce il potere e il suo fascino che provoca sui ragazzi e poi gli uomini, che riesce a svoltare, passando da uno strip club alle pagine patinate dei giornali americani. Le numerose interviste che compogono la parte dedicata alla caduta, dopo gli anni del successo da top model, sono prive di profondità. Vengono mostrati paparazzi, giornalisti o fotografi che non fanno altro che ripetere quanto era stupenda e dove passava lei, loro erano sicuri di guadagnare con scatti, foto e notizie da vendere alle riviste di gossip. La regista alla fine rimane sempre fedele alla sua visione sulla protagonista che non viene mai mostrata come una vittima ma una donna consapevole del sistema.

Anna Nicole Smith la vera storia è la tumultosa vita tra anni di splendore e periodi neri della defunta modella, attrice e superstar dei tabloid. Per tutto il docufilm si sente solo che la donna “desiderava l’attenzione”, in parte è vero ma c’era molto di più e in parte il documentario di Netflix riesce a mostrare chi era la ragazza Vickie Lynn Hogan in arte Anna Nicole Smith.

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