recensione di Andrea Di Mauro e Mattia Zavalloni

Capitan Harlock L’Arcadia della mia giovinezza, diretto dal regista della Toei Animation Tomoharu Katsumata, narra le origini del personaggio in una serie di eventi che permettono di indagare sulle sue luci e sulle sue ombre in due ore di film piene di azione, frasi inneggianti alla libertà e al senso del dovere e una colonna sonora che in questa veste rimasterizzata per il cinema non ha perso smalto rispetto alla prima versione dell’82.
Se siamo abituati da sempre a vedere
Harlock come un personaggio oscuro ma pieno di carisma, la prima
parte del film ci mostra un protagonista in preda allo smarrimento
dopo la conquista della Federazione Terrestre da parte degli
Illumidiani. 
Se da una parte il film ci propone gli argomenti che hanno reso famosi il manga e la serie tv, si trova ovviamente a dover affrontare lo scontro con le produzioni moderne digitali. Questa versione rimasterizzata ripropone in una veste più vivida e con un buon doppiaggio un film che con il passare del tempo ha fatto degli argomenti trattati e della forte caratterizzazione dei personaggi il suo punto di forza. La storia di Harlock, pirata spaziale e capitano della nave Arcadia, viene narrata attraverso momenti introspettivi tipici del genere che forse non piaceranno alle generazioni moderne, abituate a film d’animazione più immediati che non sempre si addentrano in tematiche così profonde; il titolo tuttavia si rivolge più che altro ai vecchi fan della saga che potranno apprezzare momenti di azione e scoprire (o riscoprire) l’origine del loro personaggio preferito.
