Capitan Harlock L’Arcadia della mia giovinezza recensione

recensione di Andrea Di Mauro e Mattia Zavalloni

 

Capitan Harlock L’Arcadia della mia GiovinezzaCon Capitan Harlock L’Arcadia della mia giovinezza torna al cinema il 15 ottobre uno dei personaggi più famosi dell’animazione giapponese, Capitan Harlock, creato da Leiji Matsumoto, che a distanza di anni dalla sua prima apparizione, continua a riscuotere molto successo, sia in patria che nel resto del mondo.

Capitan Harlock L’Arcadia della mia giovinezza, diretto dal regista della Toei Animation Tomoharu Katsumata, narra le origini del personaggio in una serie di eventi che permettono di indagare sulle sue luci e sulle sue ombre in due ore di film piene di azione, frasi inneggianti alla libertà e al senso del dovere e una colonna sonora che in questa veste rimasterizzata per il cinema non ha perso smalto rispetto alla prima versione dell’82.

Se siamo abituati da sempre a vedere Harlock come un personaggio oscuro ma pieno di carisma, la prima parte del film ci mostra un protagonista in preda allo smarrimento dopo la conquista della Federazione Terrestre da parte degli Illumidiani. l’Arcadia della mia giovinezzaCon questa premessa inizia l’avventura del capitano che si troverà ad essere un fuggitivo in casa propria, con i ribelli in continua fuga e senza speranza. A questo si aggiungono i personaggi storici della serie e innumerevoli flashback fanno luce sulla storia della casata Harlock, prendendo come riferimento alcuni avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale.

Se da una parte il film ci propone gli argomenti che hanno reso famosi il manga e la serie tv, si trova ovviamente a dover affrontare lo scontro con le produzioni moderne digitali. Questa versione rimasterizzata ripropone in una veste più vivida e con un buon doppiaggio un film che con il passare del tempo ha fatto degli argomenti trattati e della forte caratterizzazione dei personaggi il suo punto di forza. La storia di Harlock, pirata spaziale e capitano della nave Arcadia, viene narrata attraverso momenti introspettivi tipici del genere che forse non piaceranno alle generazioni moderne, abituate a film d’animazione più immediati che non sempre si addentrano in tematiche così profonde; il titolo tuttavia si rivolge più che altro ai vecchi fan della saga che potranno apprezzare momenti di azione e scoprire (o riscoprire) l’origine del loro personaggio preferito.

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