Cattivissimo Me: recensione del film di Pierre Coffin

Cattivissimo Me: recensione

In Cattivissimo Me Gru è un cattivi, il suo sogno è quello di passare alla storia come ‘il cattivo più cattivo tra i cattivi’. Il suo piano sembra andare a gonfie vele, fino a che qualcuno ruba una della piramidi di Giza … Chi potrà mai essere così cattivo? Sarà addirittura più cattivo di Gru? Queste domande spingono il nostro ad intraprendere una grandissima impresa che lo consacrerà come il più cattivo della storia dei cattivi! Gru decide di rubare la luna!

 

Ma in piena crisi, anche i cattivi hanno bisogno di prestiti, a così Gru si rivolge alla Banca del Male, che questa volta non sembra molto propensa ad assecondare il prestito richiesto. Armato di raggi congelanti e restringenti Gru troverà modalità alternative per portare avanti il progetto. Ma la sua scalata verso la malvagità verrà ostacolata da … tre bambine che Gru decide di adottare per un suo losco proposito. Le bambine metteranno a dura prova la sua cattiveria, e lo costringeranno a cambiare proposito. Accanto al gobbo e fosco protagonista Gru, si muovono in questo film in 3D CGI atri simpatici personaggi: le tre bambinette, Margot, Edith e Agnes; lo scienziato pazzo che asseconda i desideri di cattiveria di Gru, il divertente Nefario; l’esercito di omuncoli gialli, sempre disposti di buon grado a fare da cavia per Gru; il cattivopiùcattivo Vector, specie di Nerd e ossessionato dalla tecnologia e dagli animali pericolosi (piranha, squali…); la mamma di Gru, forse vero e unico motivo delle aspirazioni negative di Gru. Questi personaggi si muovono lungo un binario di sottile ironia senza mai strafare, piccoli siparietti che si susseguono su una trama abbastanza esile rendono la durata di Cattivissimo Me non eccessivamente emozionante ma sicuramente piacevole.

Cattivissimo Me è una vera sorpresa

Cattivissimo Me

In Cattivissimo Me ottima la costruzione dell’animazione da un punto di vista della definizione del personaggi; le bambine sono ascrivibile tutte e tre ad un carattere preciso: Margot è matura e protettiva, Edith un po’ strana, attirata in modo malsano da ciò che è pericoloso, Agnes è dolce e generosa nell’affetto che elargisce, inutile dire che queste simpatiche canaglie riusciranno a risvegliare i sentimenti più puri di Gru, rendendolo un po’ meno cattivo di quello che avrebbe sperato; ancora Vector, perfetto esempio di cattivo geniale a suo modo ma incredibilmente povero di spirito. Interessante la contrapposizione tra i due cattivi: sia il disegno del corpo che l’aspetto cromatico servono a metterli in contrapposizione, colori caldi e colori freddi si contrappongono rendendo l’opposizione palese anche ad un livello più concettuale e meno diretto.

Inoltre il personaggio di Gru appare palesemente condizionato da una madre a tratti crudele che scoraggia ogni suo tentativo di attirare la sua attenzione o di mettere in mostra le sue capacità superiori alla media dei bambini di 8 anni (quale bambino di 8 anni costruirebbe, oggi, un prototipo di razzo con la pasta?). E’ quindi un luogo comune quello che muove il film: dietro un cattivo, c’è una mamma che non gli ha voluto abbastanza bene, un po’ come sentenzia la figlia di Peter Pan/Robin Williams in Hook di Steven Spielberg.

cattivissimo-me-cattivoMa come ogni cartone animato che si rispetti (almeno per quelli degli ultimi anni) la storia, le musiche, o anche solo il disegno dei personaggi sono carichi di rimandi ad altro: la direttrice dell’orfanotrofio fa l’eco alla professoressa Umbridge di Harry Potter e l’Ordine della Fenice; la colonna sonora a tratti smaschera il suo autore (Hanz Zimmer) ricordando il motivo di Mission Impossible; i grandi occhioni imploranti di Agnes sono quelli di Gatto, i fido compagno delle avventure di Shrek; l’attrezzatura bianca e ipertecnologica di Vector ricorda il design della Apple e unendo le bianche superfici levigate alla sua tutina arancione non si può fare a meno di non pensare ai Mac vecchia maniera.

Quello che è interessante di Cattivissimo Me è la vicenda produttiva, niente PixarDreamWorks questa volta, la Universal fonda la Illumination Entertainment apposta per lavorare con la grafica in 3D CGI e questo è il primo discreto risultato. Aspettando qualcosa di altrettanto garbato e divertente (soprattutto per i più piccoli) si spera che il prossimo prodotto della Universal Illumination Entertainment sia meno deferente rispetto ai grandi dell’animazione sopraelencati.

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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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