#RomaFF12: C’est la vie – Prendila come viene, recensione del film di Toledano e Nakache

C’est la vie – Prendila come viene

Il successo li ha travolti con Quasi Amici, ma loro, Éric Toledano e Olivier Nakache, non si sono montati la testa e, dopo una breve incursione nel dramma, con Samba, nel 2014, hanno sfornato un nuovo film, vivace, divertentissimo, a briglia sciolta: C’est la vie – Prendila come viene, dal 1° Febbraio nei nostri cinema.

 

Max è un wedding planner con una grande esperienza e una squadra variegata e multietnica che però non sembra essere troppo all’altezza di un ultimo, grande ricevimento. Un po’ per manifesta cialtroneria, un po’ perché chiunque ha dei momenti difficili e non sempre riesce a separare lavoro e vita privata, tutto il team saboterà involontariamente la cerimonia di nozze, con grande amarezza del protagonista. Tra gag e situazioni comiche intelligenti, la festa volgerà a un finale inaspettato.

Toledano e Nakache confermano un grande talento comico, arricchendo una storia semplice con preziose gag, avvenimenti e dettagli che vivono soprattutto grazie all’ottimo casting e ai personaggi messi in scena in questa commedia pura.

C’est la vie – Prendila come vieneIl più grande pregio di C’est la vie – Prendila come viene è la completa libertà della storia e dello sviluppo degli eventi: non siamo di fronte a un finale educativo e socialmente impegnato come in Quasi Amici, ma pur percorrendo la struttura canonica in tre atti, il film trova il suo modo di rimanere sovversivo e brioso.

E alla fine i protagonisti la prenderanno davvero come viene, abbracciando le proprie imperfezioni e difficoltà, con buona pace di Pier e Helena, sposi ignari dei disastri che si consumano dietro le quinte della loro festa di nozze.

Pur mantenendosi su binari convenzionali, con molte trovate classiche, il film mantiene un punto di vista originale, completamente comico nell’intreccio dei rapporti tra persone e vicende: dalla madre dello sposo che si dà alla pazza gioia, al cameriere che faceva il professore, fino all’amante finta segreta del protagonista, passando per l’erede dell’attività, la fumantina Adele.

C’est la vie – Prendila come viene non ha una morale, una conclusione edificante, una soluzione romantica: è esattamente come la vita, forse un po’ più surreale, ma assolutamente in grado di spiegare il segreto di un’esistenza serena, vero motto di Max. Se qualcosa non va come dovrebbe, ci adeguiamo.

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Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
cest-la-vie-prendila-come-vieneC’est la vie – Prendila come viene non ha una morale, una conclusione edificante, una soluzione romantica: è esattamente come la vita, forse un po’ più surreale, ma assolutamente in grado di spiegare il segreto di un’esistenza serena, vero motto di Max. Se qualcosa non va come dovrebbe, ci adeguiamo.