Demon Slayer – Verso il villaggio dei Forgiatori di Katana, la recensione

Arriva in Italia il capitolo più recente della saga di Koyoharu Gotoge, dopo il successo in Giappone

Più di 3 miliardi di Yen incassati ne fanno un fenomeno, ma Demon Slayer: Kimetsu No Yaiba – Verso Il Villaggio Dei Forgiatori Di Katana è solo l’ultimo capitolo di una saga che dal 2016 accompagna i tanti fan del giovane Tanjiro Kamado. Lui l’Ammazzademoni che vaga da anni per il Giappone in cerca di una cura per riportare alla normalità la sorella Nezuko, trasformata in demone dalla stessa dalla mostruosa entità che massacrò il resto della loro famiglia. Una saga che, dopo la pubblicazione del manga di Koyoharu Gotōge, si è sviluppata nelle decine di episodi dell’anime televisivo (in parte su Netflix) e nel precedente film. E ora si appresta a continuare.

 

Demon Slayer – Il futuro di una saga milionaria

Proprio a partire dagli eventi raccontati nel film diretto da Haruo Sotozaki, in sala da giovedì 2 marzo distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Che spera di sfruttare il successo ottenuto dal Demon Slayer – Il treno Mugen del 2020, che con oltre 450 milioni di dollari è ancora l’anime che ha incassato di più in tutto il mondo, più dei Pokémon o dello Studio Ghibli.

Ma soprattutto di sfruttare l’attesa dei fan per la prossima stagione della serie – la terza – e magari di attrarre nuovo pubblico. Al quale viene mostrato Tanjiro in uno dei momenti più emozionanti della sua storia recente, quello della conclusione della linea narrativa ambientata all’interno del “Entertainment District”, dove affronta i temibili demoni di alto rango Daki e Gyutaro della sesta Luna Crescente insieme ai suoi compagni Zenitsu e Inosuke e a uno dei membri più importanti del Demon Slayer Corps, Tengen Uzui.

L’anello di congiunzione

Come dimostrano le colorite sigle e gli immancabili titoli di coda, più che di un lungometraggio vero e proprio quello presentato al pubblico è una sorta di lungo promo composto dagli ultimi due episodi della seconda stagione e dal primo degli inediti che anticipa la terza in arrivo ad aprile (dal 9 in Giappone, dopo uno speciale televisivo su Fuji TV, e probabilmente anche in simulcast in Italia). Che partirà appunto dal “Villaggio dei Creatori di Spade”, dove i fabbri delle katane nichirin potranno aiutare Tanjiro ad affrontare il nuovo viaggio che lo attende. E che oltre a rivelare il ritorno di Mitsuri Kanroji – in una scena molto sexy, già vista online dai fan nel leak del mese scorso – promette scontri molto interessanti con alcune delle Lune Crescenti di Muzan Kibutsuji.

Una esperienza Only for fan

L’operazione sarà sicuramente un successo per i fan, non solo giapponesi, anche se molti potrebbero non apprezzare la chiamata al botteghino per rivedere le pur avvincenti battaglie di “Non mi arrenderò mai” e la struggente backstory demoniaca di “Se anche mi reincarnassi diverse volte” in 4K, con musiche remixate e in lingua originale (con i sottotitoli in italiano) per permettere a tutti di godere dell’interpretazione originale. Degli altri, un po’ spaesati di fronte a un così minimo accenno di una materia tanto vasta, qualcuno potrebbe venir conquistato dalla storia al punto da voler recuperare il pregresso.

Che sembra essere uno dei motivi alla base di una operazione strutturata principalmente come anteprima-evento per appassionati, ma che sicuramente offrirà a un pubblico più ampio una esperienza comunque spettacolare, per animazione e atmosfere, inevitabilmente esaltate dalla forma cinematografica e dal grande schermo. Tanto che il ritorno a quello televisivo rischia di lasciare l’amaro in bocca, nonostante i nuovi personaggi, gli archi narrativi e le sfide che si annunciano.

E che potrebbero aggiungere profondità e complessità a una serie che tra demoni e combattimenti lavora già molto sulle relazioni interpersonali, la loro percezione soggettiva e su temi fondamentali per i nostri giovani protagonisti e i loro coetanei reali, evidentemente chiamati a riflettere insieme ai loro eroi sui concetti come successo e fallimento, delusione, aspettative, frustrazione, accettazione, omologazione, responsabilità o felicità. E magari – in qualche caso – a farne utili spunti per un confronto più diretto e salutare con amici e genitori, ma soprattutto con sé stessi.

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