Encounter, recensione del film Amazon Original

Tra fantascienza e psicosi, Encounter è il racconto di un road trip familiare delirante e decisamente non ordinario.

encounter

Micheal Pearce dirige Riz Ahmed e Octavia Spencer nel nuovo film Amazon Original Encounter. Disponibile su Amazon Prime dal 10 dicembre, il thriller fantascientifico è un ibrido innovativo, seppur denso di citazioni.

 

La trama di Encounter

Malik Khan è un Marine. Separato dalla moglie, ha due figli che vede molto poco: per compiere le sue missioni vive lontano da loro. Temendo un invasione aliena, Malik rapisce i due bambini da casa della moglie e parte di notte per portarli in salvo: secondo il soldato, esistono creature extraterrestri che, sotto forma di parassiti, si insinuano nei corpi umani e prendono il controllo delle persone. L’unico modo per proteggersi è utilizzare massicciamente lo spray pesticida e recarsi in una base sicura dall’altra parte del paese. Mentre Malik viaggia tra paesaggi deserti con i bambini, entusiasti di vivere un’avventura con il padre, la polizia indaga per ritrovare il rapitore e i due figli, svelando a poco a poco la vera identità dell’uomo…

Un dubbio dopo l’altro in Encounter

Encounter depista continuamente lo spettatore: parte come fantascientifico puro e scena dopo scena diventa sempre più psicologico. L’unico a spiegare al pubblico la teoria dell’invasione aliena è Malik: l’aspetto soprannaturale è dichiarato chiaramente e mostrato sulla scena. Come Khan, anche noi vediamo gli insetti che invadono gli spazi, le pupille dilatate di chi è infetto, sentiamo i ronzii continui. Inizialmente, tutto sembra plausibile perché inserito in un film sci-fi. Con il proseguire della storia, le continue domande del figlio maggiore, le indagini della polizia, le rivelazioni sul passato del soldato, generano una serie di dubbi sulla veridicità di quanto dichiarato dal protagonista. Fino alla fine ci si chiede: gli alieni sono davvero sulla Terra o solo nella testa di Malik?

Il temibilissimo mondo microscopico

La minaccia in Encounter è quasi invisibile. Che si tratti dei parassiti alieni nascosti nei corpi umani o delle psicosi di Malik, ciò che mette in pericolo nel film non si riesce a individuare chiaramente. Eppure, è in grado di causare immensi danni: il rapimento dei bambini, le sparatorie, gli inseguimenti, profonde ferite.

Nel thriller, l’inquietudine generata è doppia. Da un lato ci sono gli insetti, ingranditi, zoomati, ricostruiti a computer o ripresi a sciami mentre invadono gli ambienti e s’insinuano negli spazi umani. Dall’altro, c’è la follia di Malik: anch’essa a poco a poco s’insinua nella storia. Piccoli scatti d’ira che sfociano in scenate, un nervosismo costante che a tratti diventa violenza e altri dettagli contribuiscono a far dubitare della stabilità mentale del personaggio.

Il punto di vista di Jay e Bobby Khan

Lo spettatore adotta per la maggior parte di Encounter il punto di vista dei due figli di Khan, Jay e Bobby. Inizialmente, Malik appare come un mito: un soldato pronto a salvare i figli, prestante e divertente, il compagno d’avventura ideale. Il figlio maggiore, un ragazzino di dieci o dodici anni, ha mitizzato tantissimo il padre mentre quest’ultimo era lontano da lui, ma vivendoci nuovamente assieme, inizia a dubitarne. E con Jay, anche lo spettatore.

Il cast del film riporta grandi nomi: Riz Ahmed (Jason Bourne, Sound of Metal) è il protagonista: l’attore pluripremiato agli Emmy Awards e ai Golden Globe è affiancato da Octavia Spencer (Spider Man, The Help, Il diritto di contare). Entrami sono perfetti nei propri ruoli. Malik Khan è un padre protettivo e sensibile, ma pieno di ombre nella sua personalità. Grazie alla recitazione di Ahmed, la lotta interiore è ben visibile nel personaggio. Spencer ha una funzione chiave nella storia: è il ponte tra la polizia e il ricercato. Una donna forte e testarda, che diventa il motore delle indagini, ma che è anche affezionata a Malik e tenta di proteggerlo dalle accuse più forti.

La recitazione che colpisce di più è però quella degli interpreti dei figli di Khan: Lucian-River Chauhan Aditya Geddada non arrivano a vent’anni in due, eppure sono estremamente spontanei e danno carattere ai propri personaggi. Le battute sarcastiche, il linguaggio che utilizzano, adulto e spigliato, li rende parti attive della storia.

Encounter, la fantascienza nel 2021

In conclusione, il film è appassionante perché nulla è chiaramente mostrato come giusto o sbagliato, terrestre o extraterrestre, reale o mentale, in un limbo che avvolge e accompagna lo spettatore fino alla fine. L’angoscia trasmessa dai rimandi alla metamorfosi uomo-insetto di un film come La Mosca non può che essere un valore aggiunto per Encounter.

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