Luis Ortega arriva
al Festival di Roma 2014 a presentare in Cinema d’Oggi
Lulu, film che racconta le avventure di
Lucas e Ludmila, due ragazzi innamorati che vivono in strada. Si
muovono attraverso la città come in un parco giochi. Lucas lavora
con un amico che raccoglie esche dalle macellerie. Nel suo tempo
libero commette reati e spara con la sua pistola sui monumenti
della città. Ludmila è sulla sedia a rotelle con un proiettile
vicino alla sua colonna vertebrale, non sappiamo come il proiettile
sia finito lì, ma immaginiamo che uno degli scherzi di Lucas sia
finito male. Non troppo male, dal momento che la ragazza sta bene
anche se continua ad utilizzare la sedia a rotelle pur non avendone
la necessità.
Il titolo del film è
l’unione dei due nomi dei protagonisti Lu – dmila e Lu – cas, Lulu,
giovani con cui dovremmo simpatizzare ma che le circostanze, i
fatti e i loro stessi atteggiamenti ci rendono davvero
insopportabili.
Ortega realizza una rappresentazione raccogliticcia, approssimativa, per una coppia che non desta la minima simpatia. Forse l’intento era quello di rappresentare una realtà, fotografata nel suo svolgersi, ma il risultato è davvero qualcosa di troppo poco interessante per raccontarci una storia che il pubblico possa apprezzare.
Il film potrebbe anche rappresentare un’indagine su un determinato tipo di essere umano, su un modo di affrontare la vita, una filosofia dell’esistenza che si basa sull’incapacità di concepire la violenza come una qualcosa di negativo e sulla rappresentazione di un amore estremo eppure infantile, quell’amore totale che provano i bambini, così come in fondo sembrano bambini che giocano a fare gli adulti i nostri due protagonisti.