Fratelli nemici – Close Enemies: recensione del film di David Oelhoffen

Fratelli nemici - Close Enemies

Altro giorno, altro film. Dopo aver visto commedie brillanti, biopic ‘spaziali’, remake horror e film western, la 75esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia ci propone un thriller, portando sul grande schermo l’ultimo film di David Oelhoffen, dal titolo Fratelli nemici – Close Enemies, presentato in concorso.

 

In Fratelli nemici – Close Enemies Nati e cresciuti nei sobborghi di Parigi, Manuel (Matthias Schoenaerts) e Driss (Reda Kateb), un tempo quasi fratelli più che semplici amici, hanno poi preso strade diverse, anzi, opposte. Mentre il primo per poter sopravvivere in quel quartiere malfamato ha scelto la strada della criminalità diventando un narcotrafficante, l’altro, al contrario, è diventato un poliziotto. Ma qualcosa di terribile farà incrociare di nuovo le loro vite. In attesa di un grande carico di droga proveniente dal Portogallo da consegnare ad un certo Reyes, il SUV di Manuel viene attaccato e la sua banda sterminata. Costretto a darsi alla macchia per sopravvivere, si troverà a dover chiedere aiuto proprio al suo peggior nemico.

Freres Ennemis

leggi anche: Venezia 75: A Star Is Born recensione del film con Bradley Cooper e Lady Gaga

C’è chi dice che thriller e action movie siano appannaggio esclusivo degli americani. Oelhoffen, invece, con il suo Fratelli nemici – Close Enemies, si diverte a dare del filo da torcere ai suoi colleghi a stelle e strisce. Utilizzando l’ormai collauda struttura di genere, il regista imbastisce un film classico nel senso più stretto del termine. Abbiamo infatti un cattivo ragazzo dal cuore tenero che di giorno gioca a pallone con il figlio e di notte spaccia e un cattivo ragazzo che invece ha cambiato vita; non mancano inoltre droga, poliziotti, inseguimenti e tante sparatorie.

Fratelli nemici - Close Enemies

leggi anche: Venezia 75: Suspiria, recensione del film di Luca Guadagnino

Quella di David Oelhoffen sembrerebbe la ricetta per il perfetto thriller/action movie ma in realtà anche Freres Ennemis presenta non pochi problemi. Nonostante il genere cinematografico di appartenenza, il film in alcuni momenti sembra soffrire a causa del suo ritmo altalenante; si alternando, infatti, momenti d’azione davvero avvincenti che tengono lo spettatore incollato allo schermo ad altri invece fin troppo lenti e quasi statici. Ma a risollevare le sorti di un film tutto sommato abbastanza banale, ci pensano i due meravigliosi protagonisti; Matthias Schoenaerts è perfettamente a suo agio nel ruolo nel ruolo del cattivo in cerca di vendetta laddove Reda Kateb invece è il suo perfetto antagonista.

Fratelli nemici – Close Enemies non brilla certo per originalità sia nel contenuto che nella forma ma è un film godibile proprio per la sua semplicità, pieno di interessanti spunti di riflessione e che metterà d’accordo gran parte del pubblico in sala.

- Pubblicità -
RASSEGNA PANORAMICA
Carolina Bonito
Articolo precedenteThe Sisters Brothers: recensione del film di Jacques Audiard #Venezia75
Articolo successivoWonder Woman 1984: Robin Wright ci sarà
Carolina Bonito
Appassionata di cinema e televisione sin dai tempi del Big Bang, è adesso redattrice di Cinefilos e Cinefilos Serie tv e caporedattrice per Lifestar.
fratelli-nemici-close-enemies-di-david-oelhoffen"Utilizzando l’ormai collauda struttura di genere, il regista imbastisce un film classico nel senso più stretto del termine. [...] Quella di David Oelhoffen sembrerebbe la ricetta per il perfetto thriller/action movie ma in realtà anche Freres Ennemis presenta non pochi problemi. Nonostante il genere cinematografico di appartenenza, il film in alcuni momenti sembra soffrire a causa del suo ritmo altalenante; si alternando, infatti, momenti d’azione davvero avvincenti che tengono lo spettatore incollato allo schermo ad altri invece fin troppo lenti e quasi statici. "