Tratto dall’opera “Un romanzetto
canaglia” dello scrittore cileno Roberto Bolaño, Il
Futuro racconta le vicende di due fratelli,
Bianca/Manuela Martelli e Tomás/Luigi Ciardo, rimasti
completamente soli dopo l’indicente stradale in cui muoiono i
genitori. I due passano le giornate davanti alla tv, abbandonano la
scuola e cercano un lavoro, perdendo man mano il controllo sulla
loro vita fino al punto di ospitare in casa due giovani bodybuilder
(Nicolas Vaporidis e Alessandro Giallocosta), che si
fingono amici di Tomás. I soldi sono sempre di meno e i due ragazzi
escogitano un piano: far entrare Bianca in casa del vecchio e cieco
Maciste/Rutger Hauer, ex-stella del cinema, per trovare la
cassaforte e rubarne il contenuto. La vita migliore, che lei e il
fratello avrebbero con quei soldi, spinge Bianca ad accettare senza
riserbo il ruolo di concubina, ma il tempo trascorso con Maciste,
uomo ancora affascinante e dal cuore grande, la aiuterà a crescere
e a vedere con chiarezza il suo futuro.
Il film esordisce con una sequenza che
sembra proiettarci in un noir d’altri tempi: la musica, i titoli di
testa, la voce off della protagonista che spiega come la sua
storia ha avuto inizio. Tuttavia, non ci sono omicidi su cui
investigare e assassini da fermare, l’unico mistero da svelare è il
futuro di Bianca. Le due parti in cui si divide il film, prima e
dopo l’incontro con Maciste, non sono distinte da un cambio di
ritmo, la narrazione rimane fluida, segue il pensiero della
protagonista e a volte si ferma con esso. Il disagio di Bianca si
manifesta nella fotosensibilità che acquisisce dopo la morte dei
genitori e che, di rimando, influenza la fotografia del film. I
posti in cui la ragazza si sente al sicuro sono la sua stanza
sempre buia e la casa tenebrosa di Maciste, in cui va di notte.
Invece, i luoghi ampi, luminosi di Roma evidenziano l’insicurezza
di Bianca, che riconosce il fallimento e la criminalità in quello
che sta facendo.
La sceneggiatrice e regista cilena
Alicia Scherson (Play, Turistas)
ci regala un nuovo sguardo su Roma e, nell’insieme, un prodotto
intimo, vitale e coraggioso, come l’interpretazione della
protagonista, anch’essa cilena, Manuela Martinelli. Gli
interpreti maschili, Hauer (Blade Runner),
Ciardo (L’Estate di Martino), Vaporidis
(Notte prima degli esami) e Giallocosta
(Matrimonio e altri disastri), si dimostrano adatti
ai rispettivi ruoli, rappresentando concretamente gli ostacoli e le
opportunità sul cammino di Bianca.
Da vedere per chi apprezza prodotti
internazionali che danno nuovo respiro alle piccole ma comuni
storie adolescenziali.
Laureata al DASS dell'Università
degli Studi di Roma La Sapienza in "Stereoscopia: Cinema,
Televisione e Teatro", consegue successivamente il Master Digital
Audio/Video Editing presso La Sapienza con la speranza di diventare
una montatrice cinematografica. Gran divoratrice di libri,
appassionata di serie tv e frequentatrice assidua della sala
cinematografica.