Il franchise di
successo Paranormal Activity sembra non
avere fine e arriva anche in Italia l’annunciato spin-off
intitolato Il segnato, in
originale Paranormal Activity: The Marked
Ones. La pellicola, nata abbastanza
inspiegabile da una costola del primo
capitolo Paranormal Activity
di Oren Peli, è diretta
da Christopher Landon e vede nel cast
protagonisti Andrew Jacobson, Molly Ephraim, Richard
Cabral, Carlos Pratts, Eddie J. Fernandez. Ancora una
volta a produrre la pellicola la Paramount Pictures con
l’apporto da produttore di Oren Peli.
La storia inizia nel Giugno del 2012 ad Oxnard, in California. Dopo la morte di una donna nell’appartamento sotto al quale si sta tenendo una festa, alcuni partecipanti decidono di tirare fuori la telecamera ed indagare. Nel farlo, scoprono un oggetto associato ai rituali di magia nera ed il protagonista della storia, Jesse, trova delle foto che lo ritraggono: i giorni successivi il ragazzo si ritroverà con un morso non umano sul braccio, e sarà solo l’inizio.
La vena creativa del
franchise ideato da Oren Peli sembra inesauribile
e quest’ultimo capitolo, spin-off, ne è la dimostrazione. Come
accade spesso in questi casi però la novità, nonostante il
reiterarsi di film, si spegne quasi sul nascere come dimostrano gli
ultimi scialbi capitoli del franchise. Possiamo dire con certezza
che non è il caso de Il Segnato che parte
con una discreta componente di novità rispetto ai precedenti
capitoli. Ciò è dovuto principalmente a tutto quel bagaglio
culturale o di tradizioni popolari da cui il film attinge; ovvero
le comunità latine degli Stati Uniti che di per sé trasmettono un
fascino e un’inquietudine non indifferente. Purtroppo però, questo
non basta per conferire autorevolezza al film che seppur costituito
da una prima parte divertente e ben calibrata, si sviluppa in una
seconda parte sottotono e caratterizzata dai limiti già manifestati
del franchise. L’arcano è presto svelato, perché non bastano
quattro candele e un seminterrato a mettere paura ad un pubblico
avvezzo al genere, né tantomeno può appagare la sete di paura un
finale decisamente sotto quelle aspettative, alimentate da alcuni
momenti costruiti egregiamente da Christopher
Landon che non trovano un seguito nelle sequenze
finale. A tutto ciò va aggiunta la vena ironica del film che si
spegne sul nascere e che invece meriterebbe maggior considerazione,
viste le sequenze finali ricche invece di pretesti ironici.
Il Segnato è dunque un miglioramento rispetto ai precedenti capitoli del franchise ma di certo non basta per dare lustro ad una saga che probabilmente non ne ha mai avuto.