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It Follows: recensione del film di David Robert Mitchell

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It Follows: recensione del film di David Robert Mitchell

Arriva al cinema distribuito da Kock Media l’acclamato horror It Follows, il film diretto da David Robert Mitchell, con protagonisti Maika Monroe e Keir Gilchrist.

In It Follows in seguito a un apparentemente innocuo rapporto sessuale consumato occasionalmente sul sedile posteriore di un’automobile appartata nel buio autunnale, la diciannovenne Jay si trova improvvisamente a fare i conti con una condizione del tutto inaspettata che pare gettare la sua vita in un baratro di terrore. Inquietanti apparizioni e la perenne sensazione di essere seguita a distanza da perturbanti presenze costringono la ragazza e il suo fidato gruppo di amici a tentare di risalire all’origine di questa stana maledizione che pare aver condizionato la loro intera esistenza, trasformandola in un incubo a occhi aperti.

Graditissima e provvidenziale sorpresa del Toronto Film Festival 2014 dove è stata giustamente osannata come una delle rivelazioni cinematografiche di genere più incisive degli ultimi tempi, It Follows si affaccia coraggiosamente al grande schermo potando con sé una consapevole dose di novità, pur rifacendosi con evidente maestria a convenzioni narrativo-figurative già ampiamente collaudate nel settore horror-thriller sovrannaturale, miscelando il tutto in una confezione freschissima e di grande impatto. La giovane rivelazione David Robert Mitchell, attualmente già ampiamente corteggiato dall’industria dell’audiovisivo proprio grazie al successo di questo suo folgorante esordio, realizza un racconto ad altissima tensione nel quale il tema centrale della trasmissione virale di una maledizione sovrannaturale – topos ormai ben consolidato nella tradizione cinematografica postmoderna e post-HIV – viene semplicemente dato per assodato senza troppe spiegazioni, aumentando così il suo valore di inquietudine e il disorientamento del personaggio/spettatore che si trova a doversi confrontare con esseri dall’Altrove che, al posto di aggredire e possedere corpi altrui, preferiscono insidiare da lontano le loro prede come nella classica iconografia degli zombies haitiani, incutendo una sana dose di terrore “in differita” e prendendo per sfinimento le proprie vittime.

Senza preoccuparsi di passare con disinvoltura tra registri differenti (tra cui incisivi sprazzi di black comedy) Mitchell riesce miracolosamente a creare un perenne stato d’inquietudine e malsana perturbazione, sia nella reiterazione delle dinamiche di una minaccia “a distanza” sempre rinviata ma perennemente sullo sfondo, sia nello spiazzante cambio di stile narrativo e di situazioni spesso al limite del surreale e del grottesco ma mai gratuite, usando peraltro uno stile visivo che, pur facendo uso di effetti speciali molto discreti e mai invasivi, in molte occasioni sorprende e continua a inquietare per il suo gusto quasi retrò. Grazie infine alla presenza di un cast di ottime personalità “di genere” al di sotto dei trent’anni – Maika Monroe di The Guest, Keir Gilchrist di Dead Silence e Jake Weary di ZombeaversIt Follows si presenta come l’esempio più puro di una paura che, come recita eloquentemente il titolo, segue tanto i protagonisti quanto i malcapitati spettatori.